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Cura individuale e coivolgimento migliorano vita degli ospiti in vita assistita con demenza

Le comunità di vita assistita possono migliorare la qualità della vita degli ospiti con demenza avvicinandosi a loro come individui e tentando di includerli tutti nelle attività, secondo uno studio guidato da una ricercatrice di gerontologia della Georgia State University.


La tipica 'programmazione delle attività' in molte residenze di vita assistita può lasciare in disparte le persone con demenza, secondo lo studio pubblicato sul Journal of Applied Gerontology.


La ricerca ha rilevato che le chiavi per migliorare la qualità della vita dei residenti con demenza sono:

  • arrivare a conoscerli come individui,
  • incontrare le persone 'dove sono',
  • vivere nel momento con le persone e
  • vedere tutte le interazioni con i residenti come opportunità per connettersi.


Lo studio, basato su interviste e visite osservazionali condotte nel 2019, offre risultati preliminari nell'ambito di un progetto quinquennale finanziato dal National Institute on Aging.


"Il Covid-19 evidenzia l'importanza di un impegno significativo per tutti, in particolare per le persone con demenza", ha dichiarato Candace Kemp, professoressa del Gerontology Institute della Georgia State University e prima autrice dello studio. "Fare cose che sono piacevoli ed essere impegnati, per quanto possibile e desiderabile, sono significativi per la qualità di vita e dell'assistenza".


I ricercatori hanno condotto interviste e osservazioni coinvolgendo 33 residenti in vita assistita con diversi tipi di demenza e livelli di abilità funzionale, che rappresentavano una diversità di genere, età, razza / etnia e ambienti socioeconomici.


I ricercatori hanno scoperto che "ascoltare e osservare attivamente segnali verbali e non verbali erano cruciali per connettersi e incontrare i residenti nel loro mondo". I ricercatori esortano i caregiver a cercare di includere tutti i residenti nelle attività e a non presumere che le persone con demenza non possano trarre benefici delle attività semplicemente perché potrebbero non essere in grado di rispondere come gli altri residenti.


La ricerca ha implicazioni nell'era Covid-19, che ha visite limitate da parte di familiari e amici in molte strutture di vita assistita, e limitazioni nelle attività di gruppo e nelle riunioni ai pasti. Una maggiore attenzione all'impegno significativo con i residenti "dà la possibilità di compensare gli effetti negativi del distanziamento sociale per i residenti e di ridurre le tensioni dei partner di assistenza", hanno scritto i ricercatori.

 

 

 


Fonte: Georgia State University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Candace Kemp, Alexis Bender, Joy Ciofi, Jennifer Craft Morgan, Elisabeth Burgess, Stephen Duong, Fayron Epps, Andrea Michelle Hill, Pamela Manley, Jasmine Sease, Molly Perkins. Meaningful Engagement Among Assisted Living Residents With Dementia: Successful Approaches. Journal of Applied Gerontology, 3 Mar 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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