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Rumori nella comunità possono influire sul rischio di demenza

I risultati di un nuovo studio pubblicato in Alzheimer's & Dementia si aggiungono alle evidenze emergenti che suggeriscono che il rumore può influenzare il rischio degli individui di sviluppare la demenza più tardi nella vita.


I ricercatori hanno studiato 5.227 partecipanti over-65 del Chicago Health and Aging Project, il 30% dei quali aveva lieve decadimento cognitivo e l'11% aveva il morbo di Alzheimer.


Hanno scoperto che le persone che convivevano con 10 decibel di rumore in più vicino alla loro abitazione durante il giorno avevano un 36% in più di probabilità di avere lieve decadimento cognitivo e un 30% in più di probabilità di avere l'Alzheimer.


L'autrice senior Sara D. Adar ScD, della University of Michigan di Ann Arbor, ha detto:

“Questi risultati suggeriscono che all'interno delle comunità urbane tipiche degli Stati Uniti, livelli più elevati di rumore possono avere un impatto sul cervello degli anziani e rendere più difficile per loro funzionare senza assistenza. Questo è un dato importante in quanto milioni di americani sono attualmente interessati da livelli elevati di rumore nelle loro comunità“.


La prof.ssa Adar ha aggiunto che

"Anche se il rumore non ha ricevuto molta attenzione negli Stati Uniti fino ad oggi, c'è un'opportunità di sanità pubblica in quanto ci sono interventi che possono ridurre l'esposizione, a livello sia individuale che complessivo della popolazione”.

 

 

 


Fonte: Wiley (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jennifer Weuve, Jennifer D'Souza, Todd Beck, Denis Evans, Joel Kaufman, Kumar Rajan, Carlos Mendes de Leon, Sara Adar. Long‐term community noise exposure in relation to dementia, cognition, and cognitive decline in older adults. Alzheimer's & Dementia, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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