Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco per malattia comune del fegato può trattare efficacemente la demenza

Degli scienziati hanno scoperto che un farmaco usato per trattare la cirrosi epatica (del fegato) può essere un trattamento efficace per una forma di demenza e per la malattia del motoneurone.


La ricerca, guidata dall'Università di York, in collaborazione con l'Università di Sheffield, ha usato cellule cerebrali di moscerini della frutta e di topi per modellare il processo di neurodegenerazione che si verifica nei pazienti con demenza frontotemporale (FTD).


I ricercatori hanno identificato nuove proteine ​​coinvolte nella protezione dei neuroni e hanno scoperto che l'acido ursodesossicolico (un farmaco già approvato, con una tossicità molto bassa) aumenta queste proteine ​​e protegge i neuroni dalla morte.

 

Ulteriore ricerca

Gli autori dello studio hanno in programma ora ulteriori ricerche per scoprire esattamente come agisce il farmaco per proteggere i neuroni, e se possono sviluppare dei farmaci più mirati per trattare la FTD e una serie di altre condizioni neurodegenerative.


La FTD impatta sui lobi frontali e temporali del cervello. A differenza di altre forme di demenza che colpiscono soprattutto le persone oltre i 65 anni, la FTD tende a iniziare in età più giovane, la maggior parte dei casi è diagnosticata da 45 a 65 anni di età.


L'autore senior dello studio, il dott. Sean Sweeney, del Dipartimento di Biologia dell'Università di York, ha dichiarato:

“Siamo sul punto di riuscire a 'riproporre' un farmaco usato per una malattia del fegato, che ha ben poca tossicità negli esseri umani.

“Il meccanismo d'azione di questo farmaco è attualmente sconosciuto e il lavoro che faremo ora, che aumenterà la nostra comprensione di come funziona, può aiutarci ad allungare e migliorare la vita dei pazienti con FTD e potenzialmente anche di altre condizioni neurodegenerative”.

 

Modelli genetici

Fino al 50% dei casi di FTD hanno una storia genetica della malattia in famiglia e la ricerca precedente ha identificato nove geni che possono avere un ruolo nel suo sviluppo.


I primi autori dello studio, il dott. Ryan West e il dott. Chris Ugbode, hanno usato uno di questi geni per sviluppare i loro modelli genetici unici della malattia nei moscerini della frutta e nei neuroni di ratto. In questi modelli, hanno trovato che l'acido ursodesossicolico mantiene i neuroni in migliori condizioni di salute, ma il farmaco non è una potenziale cura per la malattia.


Il dott. West dell'Università di Sheffield, ha detto:

“Nei nostri modelli di laboratorio il farmaco è risultato efficace nel trattamento della demenza frontotemporale e della malattia del motoneurone, ma non correggere i deficit sottostanti, suggerendo che il farmaco è neuroprotettivo, ma non una cura”.

 

 

 


Fonte: University of York (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ryan West, Chris Ugbode, Laura Fort-Aznar, Sean Sweeney. Neuroprotective activity of ursodeoxycholic acid in CHMP2BIntron5 models of frontotemporal dementia. Neurobiology of Disease, 13 Aug 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.