Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Non solo contare pecore: il cervello rimane attivo anche durante il sonno

Immagina di cadere lentamente addormentato in un autobus o in un aeroporto dopo una dura giornata di lavoro. Mentre il corpo entra in uno stato di riposo e la coscienza si dissolve, potresti comunque voler prestare attenzione alle informazioni chiave in questi ambienti di solito rumorosi, come quando viene annunciata la fermata dell'autobus, viene chiamato l'imbarco o viene menzionato il nome.


Tra il volume di influenze dirompenti in questi ambienti sovraffollati, il cervello addormentato può filtrare ogni informazione che riceve? Il nostro cervello può distinguere le informazioni più rilevanti tra migliaia di stimoli che potrebbero indurci a reagire?


Buone notizie per chi si appisola spesso; le ultime ricerche dei neuroscienziati dell'Università Monash in Australia e del CNRS / ENS Paris1 in Francia mostrano che il cervello addormentato è sensibile al significato di un suono e ha la capacità di codificare importanti informazioni, anche se il corpo sta riposando.


Il dott. Thomas Andrillon, ricercatore dell'Institute of Cognitive and Clinical Neurosciences della Monash, ha detto:

"Quando dormiamo, perdiamo la capacità di interagire fisicamente con il nostro ambiente, ma ciò non significa che il cervello sia isolato da ciò che accade all'esterno" .

"Mentre studi precedenti hanno suggerito che il risveglio può essere attribuito ai suoni o alla rilevanza semantica (come la menzione del nostro nome), questo è il primo studio a mostrare che il cervello addormentato seleziona di nascosto quale informazione ha la priorità, quando più stimoli competono uno con l'altro.

"In un ambiente in continua evoluzione, la capacità di elaborare segnali rilevanti durante il sonno leggero offre notevoli vantaggi, specialmente se si considera che il sonno leggero rappresenta circa la metà del tempo totale di sonno degli esseri umani".


Nell'ambito dello studio, pubblicato martedì 15 gennaio 2019 su Nature Human Behavior, a 24 partecipanti sono state presentate due storie audio in competizione durante un pisolino controllato di un'ora. I partecipanti avevano dormito meno la notte precedente e non hanno potuto prendere un qualsiasi aiuto quel giorno per facilitare il pisolino.


Mentre dormivano i partecipanti hanno ascoltato in un orecchio, a rotazione, fino a 80 notizie e sequenze di film. Nell'altro orecchio, hanno sentito parole prive di qualsiasi significato, come il poema Jabberwocky di Alice nel Paese delle Meraviglie. Lo scopo era vedere se i dormienti avrebbero elaborato preferenzialmente i suoni che hanno un significato.


Per fare ciò, i ricercatori hanno usato una tecnica chiamata 'ricostruzione dello stimolo', in cui viene usata l'attività cerebrale dei partecipanti per ricostruire ciò che sentono e rilevare dove sta la loro attenzione.


I ricercatori hanno osservato che, sia nella veglia che nel sonno, i partecipanti si concentravano preferenzialmente sullo stimolo significativo rispetto a quello senza significato. Ciò significa che, anche durante il sonno, il nostro cervello rimane sensibile al significato e può estrarre ciò che è più rilevante da un ambiente acustico rumoroso e affollato.


Il dott. Andrillon ha detto:

"Riproducendo storie simultaneamente a partecipanti sani durante i sonnellini diurni, abbiamo dimostrato che i dormienti hanno la tendenza a dare priorità alle storie che hanno senso rispetto alle storie senza significato.

"Ciò significa che, anche quando dormiamo, possiamo separare le fonti di informazione significative da quelle prive di significato e dare priorità agli stimoli significativi. Questo lavoro mostra ulteriormente la misura in cui il nostro cervello può rimanere attivo durante il sonno".

 

 

 


Fonte: Monash University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Guillaume Legendre, Thomas Andrillon, Matthieu Koroma & Sid Kouider. Sleepers track informative speech in a multitalker environment. Nature Human Behaviour, 14 Jan 2019 DOI: 10.1038/s41562-018-0502-5

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)