Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La caffeina può bloccare l'infiammazione collegata a MCI

espresso4 Coffee in Italyespresso Recenti studi hanno collegato il consumo di caffeina a un rischio ridotto di Alzheimer, e un nuovo studio dell'Università dell'Illinois può essere in grado di spiegarne il perché.

"Abbiamo scoperto un nuovo segnale che attiva l'infiammazione del cervello associata a malattie neurodegenerative, e la caffeina sembra bloccarne l'attività. Questa scoperta potrebbe portare a farmaci per invertire o inibire il decadimento cognitivo lieve", ha detto Gregory Freund, professore del College of Medicine della UofI e membro della sua Divisione di Scienze Nutrizionali.


Il gruppo di Freund ha esaminato gli effetti della caffeina sulla formazione di memoria in due gruppi di topi: a un gruppo è stata data caffeina, e all'altro no. I due gruppi sono stati poi esposti all'ipossia, simulando ciò che accade nel cervello durante l'interruzione di respirazione o flusso di sangue, e poi lasciati recuperare. I topi trattati con caffeina recuperavano la loro capacità di formare una nuova memoria il 33 percento meglio dei topi non trattati con caffeina.


In effetti, la caffeina aveva lo stesso effetto antinfiammatorio del blocco della segnalazione dell'IL-1, un attore fondamentale nell'infiammazione associata a molte malattie neurodegenerative, ha detto. "Non è una sorpresa che l'insulto al cervello sperimentato dai topi causi la compromissione della memoria di apprendimento. Ma come avviene?" si é chiesto. Gli scienziati hanno notato che l'episodio ipossico innesca il rilascio di adenosina da parte delle cellule cerebrali. "Le cellule sono piccole centrali energetiche, e funzionano con un combustibile, chiamato ATP, costituito da molecole di adenosina. Quando ci sono danni a una cellula, viene rilasciata adenosina", ha detto.


Proprio come la benzina fuoriuscita da un serbatoio costituisce un pericolo per tutto ciò che lo circonda, l'adenosina fuoriuscita di una cellula costituisce un pericolo per il suo ambiente, ha osservato. L'adenosina extracellulare attiva l'enzima caspasi-1, che attiva la produzione della citochina IL-1β, un giocatore critico nell'infiammazione, ha detto. "Ma la caffeina blocca tutta l'attività dell'adenosina e inibisce la caspasi-1 e l'infiammazione che ne deriva, limitando i danni al cervello e proteggendolo da ulteriori lesioni", ha aggiunto.


La capacità della caffeina di bloccare i recettori dell'adenosina è stata collegata a un miglioramento cognitivo in alcune malattie neurodegenerative e come protettivo contro l'Alzheimer, ha detto. "Riteniamo che il nostro piede sia ora sulla porta, e questa ricerca può portare a un modo per invertire il decadimento cognitivo precoce del cervello. Abbiamo già i farmaci che prendono di mira alcuni recettori dell'adenosina. Il nostro lavoro è ora quello di determinare quale recettore è più importante e utilizzare un antagonista specifico per quel recettore", ha detto.


Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Neuroscience. Co-autori sono Gabriel Chiu, Diptaman Chatterjee, Patrick Darmody, John Walsh, Daryl Meling, e Rodney Johnson, tutti della UofI. Il finanziamento dello studio è stato dato dal National Institutes of Health.

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della University of Illinois College of Agricultural, Consumer and Environmental Sciences.

Riferimento:
GS Chiu, D. Chatterjee, PT Darmody, JP Walsh, DD Meling, RW Johnson, GG Freund. Hypoxia/Reoxygenation Impairs Memory Formation via Adenosine-Dependent Activation of Caspase 1 . Journal of Neuroscience , 2012; 32 (40): 13945 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.0704-12.2012.

Pubblicato in ScienceDaily il 8 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)