Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scienziati ottengono il controllo parziale di neuroni

Scienziati dello Scripps Research Institute e i loro colleghi hanno imbrigliato con successo dei neuroni nel cervello di topi, permettendo loro di controllare una memoria specifica, almeno in parte.

Anche se solo un primo passo, i ricercatori sperano che questo lavoro porterà ad una migliore comprensione di come si formano i ricordi nel cervello, e forse anche i modi per indebolire i pensieri nocivi per le persone con patologie quali la schizofrenia e il disturbo post traumatico da stress.

I risultati sono riportati nel numero del 23 marzo 2012 della rivista Science. I ricercatori sanno da decenni che stimolare varie regioni del cervello può scatenare comportamenti e persino ricordi. Ma capire il modo in cui queste funzioni cerebrali si sviluppano e si verificano di solito - facendoci diventare quello che siamo - è stato un obiettivo molto più complesso.


 Scienziati dello Scripps Research
Institute hanno imbrigliato con
successo i neuroni nel cervello
del topo, fatto che ha loro
permesso di controllare almeno
in parte una memoria specifica.
(Credit: © fergregory / Fotolia) 
 

"La domanda che ci interessava in ultima analisi è la seguente: come può rappresentare il mondo l'attività del cervello?" ha detto il neuroscienziato Mark Mayford di Scripps Research, che ha condotto il nuovo studio. "Comprendere tutto questo ci aiuterà a capire cosa va storto in situazioni in cui si hanno percezioni inappropriate. Può anche dirci dove il cervello cambia con l'apprendimento".

[...]

"Sappiamo da studi sia negli animali che nell'uomo che i ricordi non si formano in modo isolato, ma sono costruiti nel corso degli anni incorporando informazioni già acquisite", ha detto Mayford. "Questo studio suggerisce che uno dei modi in cui il cervello esegue questo compito è utilizzare il modello di attività delle cellule nervose da vecchi ricordi e unirlo con l'attività prodotta durante una sessione di apprendimento".

 
Manipolazione futura del passato

Il team sta ora facendo progressi verso un controllo più preciso che consentirà agli scienziati di attivare e disattivare a comando una memoria in modo così efficace che un topo, in effetti, si crede nella casella A quando è nella casella B.

Una volta che i processi sono compresi meglio, Mayford ha delle idee su come i ricercatori potrebbero eventualmente indirizzare il processo di percezione attraverso la terapia farmacologica per affrontare alcune malattie mentali come schizofrenia e disturbo post traumatico da stress. Con simili problemi, il cervello dei pazienti produce false percezioni o paure invalidanti. Ma i trattamenti farmacologici potrebbero prendere di mira i neuroni coinvolti quando un paziente avverte tanta paura, spegnendo i neuroni coinvolti e interferendo con i modelli di pensiero distruttivi.


Oltre a Mayford, altri autori dello studio "Generation of a Synthetic Memory Trace", sono Aleena Garner, Youl Sang Hwang, e da Karsten Baumgaertel dello Scripps Research; David Rowland e Cliff Kentros della University of Oregon a Eugene; e Bryan Roth della University of North Carolina (UNC) a Chapel Hill. Questo lavoro è finanziato dal National Institute of Mental Health, del National Institute on Drug Abuse, dal California Institute for Regenerative Medicine, e dal Michael Hooker Distinguished Chair in Pharmacology dell'UNC.

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materiale del The Scripps Research Institute, via AlphaGalileo.

Riferimento: Aleena R. Garner, David C. Rowland, Sang Youl Hwang, Karsten Baumgaertel, Bryan L. Roth, Cliff Kentros, Mark Mayford. Generation of a Synthetic Memory Trace. Science, 23 March 2012: Vol.  no. 335 no. 6075 pp. 1513-1516 DOI: 10.1126/science.1214985.

Pubblicato
in
ScienceDaily il 22 marzo 2012
- Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)