Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come gli astrociti trasmettono i segnali rivela nuovi modi in cui il cervello elabora le informazioni

Researcher in Freeman Lab by Christine Torres Hicksat OHSUKevin Guttenplan PhD, ricercatore del laboratorio Freeman (Foto: Christine Torres Hicks / OHSU)

Un tipo di cellula del cervello spesso ignorata ha un ruolo dinamico e sorprendentemente complesso nella nostra capacità di elaborare informazioni, secondo una ricerca svolta all'Oregon Health & Science University (OHSU). Lo studio, pubblicato su Science, fornisce prove dirette dell'azione in tempo reale di un tipo di cellula gliale a forma di stella, gli astrociti, nel cervello vivo dei moscerini della frutta. Questo tipo abbondante di cellula - circa il 35% di tutte le cellule nel cervello umano - sembra essere una parte fondamentale dell'orchestrazione di una rete complessa che regola la funzione cerebrale.


"Speriamo che questo sia l'inizio di un cambiamento radicale del modo in cui il campo pensa agli astrociti e al loro ruolo nella mediazione della neurofisiologia e del comportamento", ha affermato l'autore senior Marc Freeman PhD, direttore del Vollum Institute dell'OHSU. "Nel lungo periodo, dovrebbe cambiare il modo in cui i ricercatori pensano allo sviluppo di terapie per regolamentare attenzione, ansia e umore".


La scoperta è stata replicata negli astrociti dei roditori, suggerendo che è una caratteristica ancestrale dell'evoluzione, che potrebbe essersi conservata in altri mammiferi, comprese le persone.


"Penso che sia evolutivamente rilevante per la sopravvivenza", ha dichiarato il primo autore Kevin Guttenplan PhD, post-dottorato del laboratorio di Freeman. "Se una tigre è dietro di te, devi cambiare rapidamente il modo in cui intere regioni del tuo cervello stanno pensando, è tempo di spegnere tutto il resto nella tua mente e concentrare l'intero cervello sulla fuga. Non è il momento di pensare a nient'altro".

 

Basarsi su scoperte

Un tempo si pensava che gli astrociti avessero solo un ruolo di supporto, fornendo cibo e rimuovendo i rifiuti dai neuroni, le cellule che formano il 'cablaggio effettivo' del cervello, trasmettendo i segnali che ci consentono di pensare, agire e sentire sensazioni.


Nel 2016, Freeman e collaboratori hanno documentato per la prima volta che gli astrociti trasmettono anche segnali tra i neuroni. Basandosi su quella scoperta, i ricercatori mostrano alcuni dei meccanismi specifici che rivelano come tali cellule trasmettono i segnali. Si è scoperto che c'è un'interazione altamente complessa in cui gli astrociti possono attivare e disattivare la loro capacità di rispondere ai neurotrasmettitori chimici nel cervello, come dopamina e glutammato.


"Gli astrociti sono davvero grandi e un singolo neurone può avere 100.000 sinapsi in grado di inviare segnali ad altri neuroni", ha detto GuttenPlan. "Questo meccanismo consente agli astrociti di scegliere quali neuroni ascoltare. Essere in grado di disattivare alcuni di questi circuiti consente agli astrociti di dare un senso alla cacofonia dell'attività presente nel cervello da un momento all'altro".


I ricercatori hanno scoperto che manipolando questo percorso di chiusura/apertura all'interno degli astrociti, sono stati in grado di rompere il comportamento dei moscerini della frutta, evidenziando il fatto che questi piccoli cambiamenti possono avere un impatto potente.

 

"Gli astrociti possono essere la chiave"

I neuroscienziati in precedenza assumevano che gli astrociti fossero un giocatore molto più passivo nella fisiologia cerebrale. La nuova ricerca rivela che gli astrociti possono rispondere direttamente ai messaggi di ogni tipo di neuroni. In questo modo, svolgono un ruolo nella complessa rete di segnalazione neuronale che guida la cognizione e controlla il comportamento fisico.


Inoltre, hanno scoperto che queste risposte cambiano dinamicamente con lo stato cerebrale, permettendo agli astrociti di orchestrare la complessa rete di neuroni che consente al cervello di eseguire i compiti del momento. "Queste cellule controllano attivamente l'attività neuronale, davvero fortemente", ha detto Guttenplan.


Però gli scienziati avvertono che la scoperta complica la comprensione scientifica del funzionamento del cervello. Immagina un singolo astrocita che interagisce con migliaia di sinapsi i cui meccanismi di apertura/chiusura possono essere alternati o silenziati da una miriade di segnali che turbinano attorno a esso. E poi moltiplicalo per milioni di astrociti in tutto il cervello umano. "È straordinariamente complicato", ha detto Guttenplan.


Allo stesso tempo, i ricercatori stanno trovando sempre più prove che le cellule gliali hanno un ruolo nelle lesioni cerebrali e nelle condizioni neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson. Capire meglio come funzionano queste cellule può aiutare a prevenire le malattie o sviluppare trattamenti. "In alcune di queste condizioni, cose come la concentrazione e l'attenzione sono interrotte", ha detto Guttenplan. "Gli astrociti possono essere la chiave".

 

 

 


Fonte: Erik Robinson in Oregon Health & Science University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: KA Guttenplan, +6], MR Freeman. GCPR signaling gates astrocyte responsiveness to neurotransmitters and control of neuronal activity. Science, 2025, DOI, Pubmed

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.