Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ecco come una mutazione nelle microglia aumenta il rischio di Alzheimer

Un nuovo studio del MIT rileva che le microglia con la proteina Trem2 mutante riducono le connessioni dei circuiti cerebrali, promuovono l'infiammazione e contribuiscono alla patologia di Alzheimer in altri modi.

Level of protein in synapses with human left and mutant right microgliaLa colorazione verde di una proteina associata alle sinapsi è notevolmente più luminosa in un topo che ha ricevuto microglia umana sana ('Control') rispetto a un topo che ha ricevuto microglia mutante ('TREM2 R47H/+).

Una mutazione genetica rara, ma potente, che altera una proteina nelle cellule immunitarie del cervello, chiamate microglia, può triplicare il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA). Un nuovo studio di ricercatori del Picower Institute for Learning and Memory del MIT di Boston spiega in dettaglio come la mutazione mina la funzione delle microglia, e spiega come sembra generare quel rischio più alto.

"Questa mutazione TREM2 R47H/+ è un fattore di rischio piuttosto importante per il MA", ha dichiarato il primo autore dello studio Jay Penney, ex postdottorato nel laboratorio della prof.ssa Li-Huei Tsai e ora professore associato alla University of Prince Edward Island. "Questo studio aggiunge prove chiare che la disfunzione delle microglia contribuisce al rischio di MA".

Nello studio pubblicato su Glia, il team di Tsai e Penney mostra che le microglia umane con la mutazione R47H/+ nella proteina TREM2 hanno diversi deficit collegati alla patologia di MA. Le microglia mutanti sono soggette a infiammazione, rispondono peggio alla lesione dei neuroni e sono in difficoltà a eliminare i detriti dannosi, inclusa la proteina amiloide-beta caratteristica del MA. E quando gli scienziati hanno trasferito le microglia umane mutanti TREM2 nel cervello di topi, gli animali hanno subito un declino significativo del numero di sinapsi (connessioni) tra i neuroni, una riduzione che compromette i circuiti che realizzano funzioni cerebrali come la memoria.

Lo studio non è il primo a chiedersi come la mutazione TREM2 R47H/+ contribuisce al MA, ma potrebbe migliorare la comprensione della malattia, ha detto Penney. Gli studi precedenti avevano suggerito che la mutazione semplicemente deruba la proteina della sua funzione, ma la nuova evidenza dipinge un quadro più profondo e sfaccettato. Sebbene le microglia presentino una ridotta eliminazione dei detriti e una minore risposta alle lesioni, diventano iperattive in altri modi, per esempio con infiammazione eccessiva e potatura delle sinapsi.

"C'è una perdita parziale di funzione ma anche un guadagno di funzione per certe cose", ha detto Penney.

 

Microglia con comportamento errato

Invece di fare affidamento su topi modello di mutazione TREM2 R47H/+, Penney, Tsai e i coautori hanno concentrato il lavoro su colture cellulari di microglia umana. Per fare ciò hanno usato una linea di cellule staminali derivate dalla pelle, donata da una donna sana di 75 anni. In alcune cellule staminali hanno quindi usato l'editing genetico CRISPR per inserire la mutazione R47H/+ e poi hanno coltivato cellule staminali sia modificate che originali perché diventassero microglia. Questa strategia ha dato loro microglia sia mutate che sane (di controllo), che erano per il resto geneticamente identiche.

Il team ha quindi cercato di capire come la presenza della mutazione ha influenzato l'espressione dei geni di ogni linea cellulare. Gli scienziati hanno misurato più di 1.000 differenze, ma una scoperta particolarmente evidente è stata che le microglia con la mutazione hanno aumentato l'espressione di geni associati all'infiammazione e alle risposte immunitarie. Quindi, quando hanno esposto le microglia in coltura a sostanze chimiche che simulano l'infezione, le microglia mutanti hanno generato una risposta significativamente più pronunciata rispetto a quella normale, suggerendo che la mutazione rende le microglia molto più inclini all'infiammazione.

In ulteriori esperimenti con le cellule, il team le ha esposte a tre tipi di detriti che le microglia in genere eliminano dal cervello: mielina, proteine sinaptiche e amiloide-beta. Le microglia mutanti ne hanno eliminato meno di quelle sane.

Un altro compito delle microglia è rispondere quando le cellule, come i neuroni, sono ferite. Il team di Penney e Tsai ha coltivato insieme microglia e neuroni e poi hanno ucciso i neuroni con un laser. Nei 90 minuti successivi all'infortunio, la squadra ha tracciato il movimento delle microglia circostanti. Rispetto alle microglia normali, quelle con la mutazione si sono dirette molto meno verso la cellula ferita.

Infine, per testare come le microglia mutanti agiscono in un cervello vivente, gli scienziati hanno trapiantato microglia mutanti o sane di controllo nei topi, in una regione del cervello che coordina la memoria chiamata ippocampo. Gli scienziati hanno quindi marcato quella regione per evidenziare varie proteine di interesse. Avere microglia mutanti o normali non importava per alcune misure, ma le proteine associate alle sinapsi erano notevolmente ridotte nei topi in cui sono state impiantate le microglia mutate.

Combinando le evidenze della misurazione dell'espressione genica e quelle degli esperimenti sulla funzione delle microglia, i ricercatori hanno formulato nuove idee su ciò che guida almeno parte del comportamento microgliale errato. Ad esempio, il team di Penney e Tsai ha notato un declino dell'espressione di una proteina del recettore 'purinergico' che coinvolge il rilevamento della lesione neuronale, forse spiegando perché le microglia mutanti hanno difficoltà con quell'attività.

Hanno anche notato che i topi con la mutazione sovra-esprivevano proteine 'complemento' usate per marcare le sinapsi per la rimozione. Ciò potrebbe spiegare perché le microglia mutanti erano troppo zelanti nell'eliminare le sinapsi nei topi, ha affermato Penney, sebbene anche un aumento dell'infiammazione potrebbe causare ciò danneggiando i neuroni in generale.

Man mano che i meccanismi molecolari alla base della disfunzione microgliale diventano più chiari, ha affermato Penney, gli sviluppatori di farmaci acquisiranno informazioni cruciali su come puntare il rischio più elevato di malattia associato alla mutazione TREM2 R47H/+.

"I nostri risultati evidenziano molteplici effetti della mutazione TREM2 R47H/+ che probabilmente sottendono la sua associazione con il rischio di MA e suggeriscono nuovi nodi che potrebbero essere sfruttati per un intervento terapeutico", concludono gli autori.

 

 

 


Fonte: Picower Institute at MIT (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: J Penney, [+7], Li‐Huei Tsai. iPSC‐derived microglia carrying the TREM2 R47H/+ mutation are proinflammatory and promote synapse loss. Glia, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.