Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova forma di Omega-3 potrebbe prevenire il declino visivo nell'Alzheimer

Attraversando la retina, il nuovo integratore DHA ottiene ciò che non era fattibile per la forma precedente.

Dei ricercatori hanno sviluppato per la prima volta una forma di acido grasso docosaesaenoico omega-3 (DHA) che è in grado di attraversare la retina dell'occhio per scongiurare il declino visivo legato al morbo di Alzheimer, al diabete e ad altri disturbi.


Il DHA presente nelle capsule di olio di pesce e in altri integratori si trova in genere in una forma chiamata DHA triacilglicerolo (TAG). Sebbene il TAG-DHA abbia benefici in altre parti del corpo, non raggiunge gli occhi perché non può passare dal flusso sanguigno alla retina. Per lo studio, i ricercatori hanno creato una nuova forma lisofosfolipidica di DHA (LPC-DHA). Negli studi sui topi, l'LPC-DHA ha aumentato con successo il DHA nella retina e ha ridotto i problemi oculari associati ai processi simili al MA.


"L'LPC-DHA dietetico è enormemente superiore al TAG-DHA per arricchire il DHA retinico e potrebbe essere potenzialmente benefico per varie retinopatie nei pazienti", ha affermato Sugasini Dhavamani, prof.ssa assistente di ricerca nel Dipartimento di Medicina dell'Università dell'Illinois di Chicago. "Questo è un nuovo approccio terapeutico per la prevenzione o la mitigazione della disfunzione della retina associata al MA e al diabete".


La Dhavamani ha presenteto la ricerca al Discover BMB, l'incontro annuale dell'American Society for Biochemistry and Molecular Biology, tenutasi dal 25 al 28 marzo a Seattle.


Negli occhi sani, il DHA è concentrato nella retina, dove aiuta a mantenere i fotorecettori, le cellule che convertono la luce in segnali che vengono inviati al cervello. La carenza di DHA nella retina è associata alla perdita di visione. Le persone con MA, così come quelle con diabete, con retinite pigmentosa, con degenerazione maculare legata all'età e con disturbi perossisomiali, hanno spesso livelli anormalmente bassi di DHA retinico e alterazioni visive.


Anche se aumentare il DHA può aiutare a prevenire tali cali, aumentarlo nella retina finora era impegnativo con gli integratori attualmente disponibili. Affinché un integratore dietetico porti DHA alla retina, il DHA deve essere prima assorbito dall'intestino nel flusso sanguigno e quindi deve passare dal flusso sanguigno alla retina.


"Aumentare il DHA retinico a dosi clinicamente utili non era stato possibile finora a causa della specificità della barriera emato-retinica che è incompatibile con la specificità della barriera intestinale", ha affermato la Dhavamani. "Questo studio usa il nuovo approccio dell'LPC-DHA dietetico che supera le barriere intestinale ed emato-retinica e migliora la funzione della retina".


I ricercatori hanno testato il loro integratore LPC-DHA in topi allevati per mostrare processi simili a quelli del MA ad esordio precoce. Dopo sei mesi, i topi alimentati quotidianamente con LPC-DHA hanno mostrato un miglioramento del 96% del contenuto di DHA della retina e hanno conservato struttura e funzione della retina. Al contrario, gli integratori TAG-DHA non hanno avuto alcun effetto sui livelli o sulla funzione del DHA della retina.


I risultati suggeriscono che gli integratori LPC-DHA potrebbero aiutare a prevenire il calo della funzione visiva provocato dal MA. I ricercatori affermano che l'approccio dovrebbe essere utile anche per altri disturbi in cui sono comuni la carenza di DHA e la compromissione della vista.


Il dosaggio di LPC-DHA usato nello studio è equivalente a circa 250-500 mg di acidi grassi omega-3 al giorno nell'uomo. Poiché questi studi sono stati condotti nei topi, sarebbero necessari ulteriori studi per confermare che l'LPC-DHA è sicuro ed efficace da usare nell'uomo.

 

 

 


Fonte: Anne Frances Johnson in American Society for Biochemistry and Molecular Biology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)