Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto nuovo obiettivo per farmaco dell'Alzheimer e ictus

Un piccolo pezzo di un recettore fondamentale che alimenta il cervello e senza il quale gli esseri senzienti non possono vivere è stato scoperto da scienziati dell'Università di Buffalo (UB), diventando bersaglio promettente per un nuovo farmaco per l'Alzheimer e altre malattie neurodegenerative.

La ricerca sul recettore NMDA (N-metil-D-aspartato) è stata pubblicata online l'11 ottobre su Nature Communication s.

"Questa è la prima volta che questo sito ha dimostrato di essere utile come bersaglio di un farmaco", afferma Gabriela K. Popescu, PhD, professore associato di biochimica alla Scuola di Medicina e Scienze Biomediche dell'UB e autore senior dello studio. "Se riuscissimo a trovare un farmaco che si attacca a questo sito e blocca insieme delle subunità del recettore NMDA, sarebbe un passo enorme per combattere la disabilità da ictus, Alzheimer e altre malattie neurodegenerative".

La ricerca si concentra sui recettori del cervello per il neurotrasmettitore, il glutammato, che è implicato in queste malattie così come in altre condizioni, come il glaucoma. I due principali recettori del glutammato nel cervello sono i recettori NMDA e AMPA, i quali giocano entrambi un ruolo critico per l'apprendimento umano e la memoria. Entrambi i tipi di recettori sono costituiti da quattro subunità e all'interno di ogni subunità del recettore questi sono organizzati in coppie denominate dimeri. Poiché questi recettori sono così simili nella struttura, spiega la Popescu, si è ipotizzato che funzionino più o meno allo stesso modo.

"Ma quando abbiamo modificato l'interfaccia del dimero, il luogo dove due subunità si uniscono all'interno di ogni coppia, abbiamo scoperto che il recettore NMDA funziona esattamente all'opposto dell'AMPA", spiega Popescu. "Cementare questa interfaccia nei recettori AMPA porta a più attività, mentre abbiamo trovato è vero proprio il contrario nei recettori NMDA". Bloccando le subunità insieme, i ricercatori UB sono stati in grado di raggiungere una marcata riduzione dell'attività del NMDA e, successivamente, una marcata riduzione della quantità di calcio che entra nei neuroni in risposta al neurotrasmettitore glutammato. Il sovraccarico di calcio causato dall'iperattività dei recettori NMDA è quello che alla fine uccide i neuroni, spiega la Popescu, portando agli stessi sintomi che si verificano dopo un ictus, nell'Alzheimer e altre malattie neurodegenerative.

"Il fatto che legando a vicenda le subunità, possiamo ridurre drasticamente l'attivazione del recettore NMDA, dimostra per la prima volta la possibilità allettante che potremmo essere in grado di sviluppare nuove terapie che possono trattare molto più efficacemente, o anche un giorno prevenire, alcune di queste malattie devastanti, come l'Alzheimer e l'ictus", spiega la Popescu.

E, poiché ogni tipo di recettore NMDA ha una interfaccia dimero leggermente diversa, spiega la Popescu, questa scoperta rappresenta una nuova opportunità per la progettazione razionale di farmaci per inibire preferenzialmente solo una popolazione selezionata di recettori NMDA nel cervello, riducendo così la possibilità di effetti collaterali. Attualmente, il farmaco per Alzheimer chiamato Namenda, uno dei farmaci esistenti che inibiscono solo il recettore NMDA, si rivolge a un altro sito all'interno del recettore.

"Se si potesse sviluppare un nuovo farmaco per l'interfaccia dimero, che abbiamo scoperto essere inibitorio, questo sarebbe più efficace dei farmaci attuali", spiega Popescu. "Questo perché in questa particolare interfaccia, le interazioni tra queste interfacce delle subunità sono più precise di quelle a cui attualmente si mira".

Co-autori dello studio sono: William F. Borschel e Swetha E. Murthy, entrambi candidati al dottorato nel Dipartimento di Biochimica dell'UB, e Eileen M. Kasperek, tecnico senior del dipartimento. Il lavoro è stato finanziato dal NIH Istituto Nazionale dei disordini neurologici e ictus.

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 

 


Fonte: Materiale dell'University of Buffalo.

Riferimento: William F. Borschel, Swetha E. Murthy, Eileen M. Kasperek, Gabriela K. Popescu. NMDA receptor activation requires remodelling of intersubunit contacts within ligand-binding heterodimers. Nature Communications, 2011; 2: 498 DOI: 10.1038/ncomms1512.

Pubblicato in ScienceDaily il 11 Ottobre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)