Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo approccio per un potenziale vaccino e trattamento per Alzheimer

Scienziati di LifeArc, in collaborazione con ricercatori britannici e tedeschi, hanno sviluppato un nuovo approccio promettente per trattare potenzialmente il morbo di Alzheimer (MA), e anche vaccinare contro di esso.

Sia il trattamento a base di anticorpi che il vaccino basato su proteine ​​sviluppati dal team hanno ridotto i sintomi di MA nei topi modello della malattia. La ricerca è pubblicata su Molecular Psychiatry.

 

Puntare proteine ​​solubili

Il MA è il tipo più comune di demenza, che colpisce più di mezzo milione di persone nel Regno Unito. È un disturbo cerebrale che peggiora lentamente, distruggendo la memoria, il pensiero e le abilità linguistiche. Purtroppo, non ci sono trattamenti efficaci per prevenire, rallentare o invertire la malattia.


Uno dei tratti distintivi della malattia è l'accumulo di strutture anormali chiamate 'placche amiloidi' nel cervello. La proteina amiloide-beta (Aβ) esiste naturalmente in diverse forme nel cervello con MA. Una di queste forme può unirsi, formando alla fine le placche che si raccolgono tra le cellule nervose. Ma la stessa proteina arriva anche in forme solubili più corte o 'troncate', che alcuni scienziati ora credono siano la chiave dello sviluppo e della progressione della malattia.


I nuovi anticorpo e vaccino sviluppati in questo studio puntano entrambi le forme solubili diverse della proteina Aβ, che possono essere più dannose per le cellule cerebrali. Il prof. Thomas Bayer, dal Centro Medico dell'Università di Göttingen, ha dichiarato:

"Negli studi clinici, nessuno dei potenziali trattamenti che dissolvono le placche di Aβ nel cervello hanno dimostrato molto successo in termini di riduzione dei sintomi di MA. Alcuni hanno anche mostrato effetti collaterali negativi.

"Allora, abbiamo deciso un approccio diverso. Abbiamo identificato un anticorpo nei topi che dovrebbe neutralizzare le forme troncate di Aβ solubile, ma non dovrebbe legarsi né alle forme normali della proteina né alle placche".

 

Una nuova struttura a forma di forcella

La dott.ssa Preeti Bakrania e i suoi colleghi di LifeArc hanno generato una versione 'umanizzata' dell'anticorpo, chiamata TAP01_04, che ha meno probabilità di innescare una risposta immunitaria nelle persone.


Quando il gruppo di ricerca di Leicester ha esaminato come e dove questo anticorpo si legava alla forma troncata di Aβ, hanno avuto una sorpresa. Il gruppo ha visto che l'Aβ si è ripiegata su se stessa, in una struttura distinta a forma di forcella, una struttura che non era mai stata vista prima.


La scoperta di questa struttura unica ha permesso alla squadra di progettare un frammento stabile di questa regione della proteina, che ha dimostrato di formare una struttura simile a forma di forcella. Questo pezzo progettato di Aβ potrebbe potenzialmente essere usato come vaccino per indurre il sistema immunitario di una persona a produrre anticorpi di tipo TAP01_04, che potrebbero proteggerla dallo sviluppo del MA.


E quando la squadra ha testato la proteina Aβ progettata nei topi, hanno scoperto che i topi che hanno ricevuto questo 'vaccino' producevano il tipo richiesto di anticorpi.

 

Potenziale per trasformare la vita delle persone

Il gruppo di Göttingen ha quindi testato sia l'anticorpo 'umanizzato' che il vaccino Aβ progettato, chiamato TAPAS, in due diversi tipi di roditori modello del MA.


Sulla base di tecniche di scansione simili a quelle usate per diagnosticare il MA negli esseri umani, hanno scoperto che sia l'anticorpo che il vaccino hanno contribuito a ripristinare la funzione delle cellule nervose, ad aumentare il metabolismo del glucosio nel cervello, a ripristinare la perdita di memoria e - anche se non erano puntati direttamente - a ridurre la formazione della placca Aβ.


"L'anticorpo umanizzato TAP01_04 e il vaccino TAPAS sono molto diversi dagli anticorpi o vaccini precedenti per il MA che sono stati testati negli studi clinici, perché puntano una forma diversa della proteina Aβ", spiega la Preeti. "I risultati finora sono molto entusiasmanti e testimoniano l'esperienza scientifica del gruppo. Se questo nuovo approccio si dimostrerà valido, potrebbe trasformare la vita di molti pazienti".


Il professor Mark Carr, del Leicester Institute of Structural and Chemical Biology dell'Università di Leicester, ha aggiunto:

"Anche se questa scienza è attualmente ancora in una fase iniziale, se questi risultati saranno replicati in studi clinici umani, allora potrebbe essere trasformativa. Apre la possibilità non solo di trattare i sintomi di MA una volta rilevato, ma anche potenzialmente di vaccinare contro la malattia prima che i sintomi appaiano".


I ricercatori stanno ora cercando di trovare un partner commerciale per portare l'anticorpo terapeutico e il vaccino agli studi clinici.

 

 

 


Fonte: LifeARC (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Preeti Bakrania, Gareth Hall, Yvonne Bouter, Caroline Bouter, Nicola Beindorff, Richard Cowan, Sarah Davies, Jemma Price, Chido Mpamhanga, Elizabeth Love, David Matthews, Mark Carr, Thomas Bayer. Discovery of a novel pseudo β-hairpin structure of N-truncated amyloid-β for use as a vaccine against Alzheimer’s disease. Molecular Psychiatry, 15 Nov 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.