Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


*** Siamo in settembre, uno dei 12 mesi dell'anno del tutto uguali per i malati di Alzheimer, i familiari e i caregiver.

Qualità dell'aria in ufficio può influire sulla cognizione dei dipendenti

La qualità dell'aria all'interno di un ufficio può avere un impatto significativo sulla funzione cognitiva dei dipendenti, che comprende i tempi di risposta e la capacità di concentrarsi, e può anche influenzare la loro produttività, secondo una nuova ricerca guidata da ricercatori della Harvard University.


Lo studio di un anno, che comprendeva impiegati in uffici di sei paesi che lavoravano in vari campi, come ingegneria, investimenti immobiliari, architettura e tecnologia, ha scoperto che l'aumento delle concentrazioni di particolato fine (PM2.5) e tassi inferiori di ventilazione (misurati dai livelli di biossido di carbonio (CO2) come indicatore) si sono associati a tempi di risposta più lenti e ad accuratezza ridotta su una serie di test cognitivi.


I ricercatori dicono di aver osservato un deterioramento della funzione cognitiva a concentrazioni di PM2.5 e CO2 che sono comuni all'interno degli ambienti. Jose Guillermo Cedeño Laurent, ricercatore nel Dipartimento di Sanità Ambientale e primo autore dello studio, ha detto:

"Il nostro studio aumenta le prove emergenti che l'inquinamento atmosferico ha un impatto sul nostro cervello. I risultati mostrano che l'aumento dei livelli dei PM2.5 è associato a riduzioni acute nella funzione cognitiva. È la prima volta che abbiamo visto questi effetti a breve termine tra giovani adulti.

"Lo studio ha anche confermato che tassi bassi di ventilazione influiscono negativamente sulla funzione cognitiva. Nel complesso, lo studio suggerisce che la scarsa qualità dell'aria interna influisce sulla salute e sulla produttività molto più di quanto avevamo già capito".


Lo studio è stato pubblicato online su Environmental Research Letters il 9 settembre 2021.


Un corpo crescente di ricerca dimostra che l'inquinamento atmosferico interno ed esterno fa declinare la funzione cognitiva. Anche se è noto che gli inquinanti atmosferici come il PM2.5 possono penetrare negli ambienti interni, pochi studi si sono concentrati su come le esposizioni interne al PM2.5 e i tassi di ventilazione dell'aria esterna influenzano la cognizione.


Cedeño-Laurent ha osservato che questa è un'area particolarmente importante della ricerca dato il lungo tempo che le persone trascorrono all'interno, in particolare gli impiegati.


Per comprendere meglio il problema, il team di ricerca ha iscritto più di 300 impiegati da città della Cina, dell'India, del Messico, della Thailandia, del Regno Unito e degli Stati Uniti. Tutti i partecipanti avevano tra i 18 e i 65 anni, lavoravano almeno tre giorni alla settimana in un fabbricato per uffici e avevano una postazione di lavoro permanente all'interno dell'ufficio.


L'area di lavoro di ciascun partecipante era dotata di un sensore ambientale che monitorava in tempo reale le concentrazioni di PM2.5 e CO2, nonché la temperatura e l'umidità relativa. Inoltre, ogni partecipante ha avuto un'app sul suo telefonino, progettata su misura, attraverso la quale poteva eseguire test cognitivi e sondaggi.


I partecipanti allo studio sono stati invitati a partecipare a test e sondaggi a tempi prestabiliti o quando i sensori ambientali rilevavano livelli di PM2.5 e CO2 che andavano sotto, o superavano, determinate soglie. Sono stati somministrati due tipi di test: un test ha richiesto ai dipendenti di identificare correttamente il colore delle parole visualizzate ed è stato usato per valutare la velocità cognitiva e il controllo inibitorio, la capacità di concentrarsi su stimoli pertinenti quando sono presenti stimoli irrilevanti. Il secondo test consisteva in domande aritmetiche di base ed è stato usato per valutare la velocità cognitiva e la memoria di lavoro.


Lo studio ha rilevato che i tempi di risposta sul test dei colori diventavano più lenti quando aumentavano i livelli di PM2.5 e CO2. Hanno anche trovato che la precisione sul test dei colori era influenzata dai livelli di PM2.5 e di CO2. Per il test aritmetico, lo studio ha rilevato che l'aumento di CO2, ma non di PM2.5, si è associato a tempi di risposta più lenti. Però quando aumentavano le concentrazioni di entrambi gli inquinanti, i partecipanti hanno completato correttamente meno domande nel tempo di test assegnato.


Joseph Allen, professore associato e autore senior dello studio, ha dichiarato:

"Il mondo è giustamente focalizzato sul Covid-19 e le strategie come una migliore ventilazione e filtrazione sono fondamentali per rallentare la trasmissione di malattie infettive all'interno.

"La nostra ricerca rileva costantemente che la proposta di valore di queste strategie si estende alla funzione cognitiva e alla produttività dei lavoratori, rendendo gli edifici sani fondamentali per la sanità pubblica e per l'avanzamento della strategia aziendale".

 

 

 


Fonte: Harvard University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jose Guillermo Cedeño Laurent, Piers MacNaughton, Emily Jones, Anna Young, Maya Bliss, Skye Flanigan, Jose Vallarino, Ling Jyh Chen, Xiaodong Cao, Joseph Allen. Associations between acute exposures to PM2.5 and carbon dioxide indoors and cognitive function in office workers: a multicountry longitudinal prospective observational study. Environmental Research Letters, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.