Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alexa di Amazon e Assistant di Google possono aiutare le persone con Alzheimer?

Alexa, Assistant, Siri

Ora ci sono molte innovazioni e tecnologie assistive disponibili che possono alleviare le responsabilità del caregiver e promuovere una maggiore indipendenza e qualità di vita per la persona colpita dal morbo di Alzheimer (MA) o da altra demenza.


Gli individui affetti hanno grande difficoltà con la comunicazione, che diventa molto difficile con il progredire della malattia. I dispositivi di tecnologia assistiva come Alexa di Amazon o Assistant di Google, usati attraverso Echo di Amazon o Home Mini di Google, per esempio, possono essere strumenti utili per aiutare a gestire questi cambiamenti nel linguaggio e nella comprensione.


Echo di Amazon è un dispositivo tecnologico compatto, viva-voce, attivato dalla voce, simile al Siri dell'iPhone, tranne che il dispositivo “capisce” meglio ed è più utile. Per esempio, nel caso degli individui con MA o demenza che ripetono continuamente le domande, causando spesso frustrazione nei caregiver.


Alexa è sempre disponibile a rispondere alle domande, a dare informazioni su notizie e meteo, e persino fa sentire musica specifica su richiesta. Questo tipo di “assistente personale” può dare ai caregiver una pausa così necessaria. E, sì, alcuni potrebbero sostenere che il dispositivo non può sostituire il contatto umano e la conversazione vera e propria, ma i comandi vocali intelligenti possono aiutare notevolmente le persone con declino cognitivo.


Per gli individui affetti, Alexa può diventare un compagno costante e disponibile, in grado di eseguire vari compiti. Può leggere audiolibri, raccontare barzellette divertenti, cercare informazioni e dare le previsioni del tempo per il giorno. Il caregiver può impostare promemoria e allarmi per il pranzo, per fare il bagno, prendere il farmaco o quando la persona deve essere pronta per gli appuntamenti.


Rick Phelps, il fondatore di Memory People, una comunità privata di Facebook, è attivista per la consapevolezza sulla demenza. Diagnosticato con MA ad esordio precoce nel 2010, Phelps ha scoperto e acquistato l'Echo di Amazon nel febbraio 2016. Egli dice che il dispositivo

"ha offerto una cosa che ho perso: la memoria. Posso chiedere ad Alexa qualsiasi cosa e ottenere la risposta immediatamente e posso chiedere che giorno è 20 volte al giorno e otterrò comunque la stessa risposta corretta. E dal momento che non sono più in grado di leggere, la possibilità che Alexa mi legga dei libri vale tanto oro quanto pesa per me”.


L'Echo Dot di Amazon costa circa 60€ e l'Home di Google va dai 30 (Mini) ai 60€ e hanno bisogno solo di una connessione Wi-Fi (wireless) e una presa di corrente per operare. Per la configurazione si usa un computer o uno smartphone. Entrambi i dispositivi hanno possibilità estese di collegamento a dispositivi domestici intelligenti per controllare luci, interruttori e termostati, che sono servizi aggiunti.


Entrambi i dispositivi possono promuovere l'indipendenza e l'autonomia, gestire i rischi di sicurezza, ridurre lo stress e migliorare la qualità della vita sia per il caregiver che per l'individuo affetto. Con l'avanzamento della tecnologia e la disponibilità di altri dispositivi di questo tipo, i caregiver dovrebbero informarsi sui particolari di ciascun dispositivo per determinare quale funziona meglio per loro in termini di preferenze, uso e supporto di terze parti.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.