Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Legame delle cellule microgliali con la demenza

Un crescente corpo di ricerca sostiene che un tipo ancora poco conosciuto di cellule vitali per lo sviluppo del cervello potrebbe avere anche una responsabilità nella formazione di patologie neurodegenerative come l'Alzheimer.

Le microglia, un tipo di cellule immunitarie, rappresentano circa il 7 percento di tutte le cellule cerebrali. Le possibili connessioni tra le cellule e la malattia non sono del tutto chiare, ma gli esperti dicono che il ruolo delle microglia nella maturazione del cervello comporta che potrebbero avere una responsabilità quando ci sono problemi.


"Si può essere perdonati nel concludere che la nostra comprensione della biologia delle microglia è carente, nonostante decenni di ricerca in questo settore", dichiara un articolo pubblicato questo mese su Science. "Eppure esistono convincenti prove sperimentali e cliniche a favore dell'idea che le microglia agiscono sia come 'poliziotto cattivo' che come 'poliziotto buono' in circostanze diverse".

Arnon Rosenthal (a sinistra) e Ben Barres stanno studiando le cellule microgliali o immunitarie nel cervello. Foto: Paul Chinn, The ChronicleGli scienziati sanno da tempo che le microglia sono responsabili della risposta immunitaria del cervello, divorando gli invasori patogeni o inghiottendo e ripulendo le cellule vecchie o danneggiate. "Abbiamo sempre pensato a loro come al servizio raccolta rifiuti delle cellule nel cervello", afferma Ben Barres (a destra nella foto), presidente della neurobiologia alla Stanford e autore di questo articolo su Science, dal titolo "Microglia: Scapegoat, Saboteur, or Something Else?" ["Microglia: Capro Espiatorio, Sabotatore, o cos'altro?"]


Ma i ricercatori hanno scoperto che le microglia probabilmente aiutano a pulire in modo diverso. Quando il cervello si sviluppa, costituisce più sinapsi (le connessioni tra i neuroni) del necessario, e i legami in eccesso devono essere potati. Barres paragona questo processo al modo in cui uno scultore deve rimuovere l'argilla in eccesso dal prodotto finito. Nel caso del cervello, si ritiene che sia la microglia a rifilare le sinapsi extra. Delle proteine, chiamate proteine di complemento, etichettano le sinapsi più deboli e iniziano ciò che è nota come la "cascata di complemento", che induce le microglia a separare le connessioni.


La potatura sinaptica rallenta con la maturazione del cervello, dicono i ricercatori. Ma l'evidenza suggerisce che la cascata di complemento e le microglia possono riattivarsi anni più avanti ed iniziare ad uccidere le sinapsi che devono essere lasciate integre, contribuendo alla perdita di sinapsi tipica delle persone con Alzheimer. Pur essendo necessaria molta più ricerca, Barres dice che se la cascata di complemento contribuisce alla perdita di sinapsi, allora un trattamento che ferma la cascata può proteggere alcune delle sinapsi.

 

Connessioni interrotte

Alcuni farmaci di Alzheimer hanno preso di mira le macchie di proteine note come placche che si formano intorno ai neuroni, ma Barres dice che in genere non sono riusciti a fermare la degenerazione del cervello. Egli pensa che il processo di complemento che porta alla perdita di sinapsi potrebbe presentarsi prima nella progressione del disturbo, e quindi il suo arresto potrebbe rivelarsi più efficace.


Barres si è messo in società con Arnon Rosenthal (a sinistra nella foto), ex ricercatore della Genentech, per avviare una società (Annexon) nel 2011, dedicata allo sviluppo di tali trattamenti. I ricercatori della Annexon si dedicheranno alle terapie per l'Alzheimer e le altre malattie neurodegenerative che evidenziano legami sinaptici indeboliti tra i neuroni. "La prima cosa che diminuisce è la complessità dei collegamenti", dice Rosenthal, che nel 2001 ha fondato la Rinat Neuroscience, che la Pfizer ha acquisito nel 2006. "Il cablaggio praticamente diventa semplicistico", determinando il declino cognitivo che affligge i malati di Alzheimer.


Dean Hartley, direttore delle iniziative scientifiche dell'Alzheimer's Association, dice che l'approccio terapeutico è promettente, ma che ci sono molte incognite in gioco. Per esempio nelle persone con Alzheimer è presente la neuroinfiammazione, che si verifica quando le microglia e una serie di altre cellule e molecole vengono attivate. Ma Hartley dice che non è chiaro se la neuroinfiammazione contribuisce alla malattia o è una conseguenza del disturbo. "Il problema è il fenomeno gallina-uovo", dice Hartley. "Non abbiamo in realtà dimostrato bene quando si verifica nel processo dell'Alzheimer, ma è probabile che in determinate circostanze inizi la malattia, ed in altri casi arrivi in un secondo momento".


Gli scienziati sospettano che, oltre ad essere un fattore nelle malattie neurodegenerative, le microglia possano avere un ruolo in alcuni disturbi dello sviluppo legati ad errori di potatura sinaptica. Se questo fosse il caso, capire le microglia può potenzialmente permettere di trovare nuovi trattamenti per queste malattie che emergono all'inizio della vita. "Visto che le microglia scolpiscono i circuiti neurali, è possibile che una loro disfunzione contribuisca ai disturbi psichiatrici o a quelli dello sviluppo neurologico?", scrivono Barres e i suoi colleghi in un articolo. "Con un cambio di paradigma inaspettato, le cellule immunitarie possono avere un ruolo cruciale nelle malattie che sono tradizionalmente considerate neuronali, compresi i disturbi dello spettro dell'autismo e ossessivo-compulsivi".

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da Drew Joseph in SanFrancisco Gate il 22 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari - Foto: Paul Chinn, The Chronicle

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.