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I famigliari spesso vedono i segni dell'Alzheimer, ma non quelli delle altre forme di demenza

Anziano con demenza"E' Alzheimer?"

Una figlia preoccupata ha sussurrato la domanda  a Marvin M. Lipman, consulente medico capo di Consumer Reports, dopo una lunga visita nello studio, durante la quale aveva descritto la crescente perdita di memoria a breve termine della madre e il comportamento irregolare occasionale.


L'oggetto di questa attenzione era una professoressa universitaria in pensione di 85 anni, da molto tempo paziente di Lipman e apparentemente sana.  In tutti gli anni che la aveva visitata per gli esami di routine e per una infezione occasionale, lei aveva fornito pochi o nessun indizio che stava sviluppando lentamente l'Alzheimer, un disturbo che colpisce 5,5 milioni di americani.


Per ciascuno degli incidenti che turbavano la figlia, aveva una spiegazione: "Se tu avessi otto nipoti, anche tu ti confonderesti", "La ragione per cui mi sono presentata nella casa sbagliata per il tuo compleanno è che era scuro e il nome della via era difficile da leggere", "La pentola è traboccata e ha rovinato il pavimento della cucina, perché il timer non ha suonato". Il suo esame fisico era del tutto normale, come era sempre stato, tranne che ha chiesto qualera la pressione sanguigna più volte durante e dopo l'esame. E' riuscita a nominare solo 11 animali in 1 minuto. (Con memoria normale avrebbe dovuto essere in grado di nominarne almeno 14). In una mini-valutazione cognitiva, ha ricordato solo uno dei tre nomi citati non collegati a lei. Infine, richiesta di disegnare un orologio che segnava le 11:10, l'ha disegnato male, indicava le 11 meno 10.

 

Attenzione ai segni simili

Lipman ha risposto alla domanda della figlia con un "sì" competente, ma per essere più sicuri, ha dovuto escludere diverse cose potenzialmente reversibili che assomigliano all'Alzheimer:

  • Bassi livelli di vitamina B12 o acido folico, o ormone tiroideo, potrebbero produrre i problemi cognitivi comunemente osservati nell'Alzheimer, ma i test hanno mostrato che i suoi livelli erano normali.
  • Non aveva l'incontinenza urinaria e le anomalie dell'andatura viste nell'idrocefalo normoteso.
  • La sua pressione sanguigna normale, l'assenza di malattie cardiache evidenti e la mancanza di una storia di fumo rendeva improbabile la presenza di mini-ictus multipli.
  • Non stava assumendo farmaci per il sonno, tranquillanti o farmaci di tipo antistaminico.
  • Non aveva i sintomi della depressione.

Pertanto, lei soddisfava i criteri per l'Alzheimer, malattia che rappresenta fino all'80 per cento dei casi di demenza tra gli anziani.

Il fattore di rischio maggiore di demenza è l'età. Verso l'ottavo decennio di vita, la prevalenza della demenza è di circa il 5 per cento, e aumenta al 37 per cento nei novantenni. Ma una recente ricerca ha messo in discussione l'idea che la demenza sia una malattia solo dei molto vecchi. Uno studio nella rivista BMJ di gennaio ha mostrato chiaramente che il declino cognitivo in quelli destinati a sviluppare l'Alzheimer può cominciare già a partire dal quinto decennio di vita.

 

Prevenzione e trattamento

Non sono ancora state identificate misure definitive per prevenire l'Alzheimer. Ma poiché il diabete di tipo 2 e molti dei fattori di rischio per le malattie cardiache sono stati collegati allo sviluppo eventuale di demenza, ha senso mangiare correttamente e rimanere in forma. L'attività intellettuale e i contatti sociali, probabilmente non fanno così bene, anche possono essere utili in altri modi.


Quello che ha più incuriosito Lipman sul suo paziente era che la sua demenza, che si deve essere sviluppata nel corso di alcuni anni, è stata una completa sorpresa per lui. Come è comune nelle persone affette da Alzheimer, la paziente non aveva lamentato problemi cognitivi. Più di frequente è qualcuno vicino - un figlio, figlia o il coniuge - che si accorge che qualcosa non va e cerca una diagnosi. Al contrario, le persone con perdite di memoria da età, che non dipendono da Alzheimer, si lamentano costantemente di dimenticare i nomi, pur essendo intatte le loro capacità cognitive di ragionamento e il resto.


Con la diagnosi sicura e a seguito di una consultazione di conferma con un neuropsichiatra locale, la professoressa in pensionedo è stato avviato al trattamento combinato con Donepezil (Aricept e generici) e memantina (Namenda). Solo il tempo ci dirà se i farmaci rallenteranno la progressione della malattia.

 

 

 

 

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Pubblicato da
Consumer Reports Reports in The Washington Post il 21 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari. - Foto  Christian Martinez Kempin / Getty Images / VETTA

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