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La dieta potrebbe avere un ruolo nel rischio di demenza correlato all'infiammazione

Una dieta antinfiammatoria è utile per rallentare il rischio di demenza?

Secondo una ricerca del 2018, pubblicata su Alzheimer's & Dementia: Translational Research & Clinical Interventions, nel morbo di Alzheimer (MA) l'infiammazione è emersa come una patologia centrale che probabilmente ha un ruolo nell'insorgenza e nella progressione della malattia neurodegenerativa.


Mentre le persone invecchiano, il loro sistema immunitario è interessato da una forma di infiammazione cronica di basso grado, che può danneggiare le cellule cerebrali. Gli esperti hanno collegato al MA e alla demenza questo tipo di infiammazione legata all'età. Una ricerca pubblicata il 10 novembre 2021 su Neurology, ha scoperto che le persone che avevano seguito una dieta antinfiammatoria con più frutta, verdura, fagioli e tè o caffè, avevano avuto un rischio inferiore di sviluppare la demenza più avanti nella vita.


"In casa forse hai alcuni strumenti nutrizionali potenti per aiutare a combattere l'infiammazione che potrebbe contribuire all'invecchiamento del cervello", ha affermato l'autore senior dello studio, Nikolaos Scarmeas MD/PhD, della National and Kapodistrian University di Atene in Grecia.


Una dieta antinfiammatoria non è difficile da seguire. Per combattere l'infiammazione, dai priorità ai cibi integrali e non trasformati senza zucchero aggiunto:

  • frutta, verdure, cereali integrali, legumi, pesce, pollame, noci, semi e latticini a basso contenuto di grassi e olio d'oliva;
  • erbe e spezie come cannella, zenzero e curcuma sono aromi accettabili da aggiungere agli alimenti;
  • salmone, sgombro, sardine, tonno, bacche, cioccolato fondente, tè, mele, agrumi, cipolle, soia e caffè;
  • mandorle, pecan, noci, semi di zucca e di sesamo.


Gli alimenti da evitare (quelli che promuovono l'infiammazione) includono:

  • pane e cereali bianchi, pasta bianca e riso bianco
  • cibi 'ultra elaborati', cioè quasi tutto ciò che è in pacchetto, come pasti da microonde, hot dog, crocchette di pollo, zuppe disidratate, prodotti da forno, cereali zuccherati, carni trasformate e salse.


Una dieta antinfiammatoria aiuta a ridurre il rischio di malattie, in particolare artrite, disturbi gastrointestinali e cardiaci e probabilmente malattie autoimmuni. Scarmeas ha osservato che lo studio era osservazionale, non clinico, e non dimostra che una dieta antinfiammatoria impedisce l'invecchiamento del cervello e la demenza, mostra solo un'associazione:

“La dieta è un fattore di stile di vita che puoi modificare e potrebbe avere un ruolo nella lotta all'infiammazione, uno dei percorsi biologici che contribuiscono al rischio di demenza e di danno cognitivo più avanti nella vita.

"Dobbiamo stare molto attenti agli alimenti pro-infiammatori che consumiamo nelle diete occidentali. C'è stata molta attenzione alla ricerca sulle diete mediterranee, che sono antinfiammatorie e sembrano avere effetti positivi contro il declino cognitivo e il rischio di demenza".

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



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