Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricercatori lavorano per arrivare alla diagnosi di CTE in vita

Cos'è l'encefalopatia traumatica cronica?

ControlvsCTEvsAlzheimers

L'encefalopatia traumatica cronica (CTE, chronic traumatic encephalopathy) è una malattia progressiva e degenerativa che affligge il cervello delle persone che hanno subito ripetute commozioni cerebrali e lesioni cerebrali traumatiche.


La CTE è alla ribalta per la diffusa attenzione da parte dei media da quando molti noti giocatori di football [americano] si fanno avanti ammettendo il loro viaggio personale con la condizione, ed è stato annunciato di recente che ne soffriva anche il defunto Frank Gifford, l'ex running back dei New York Giants.


Le persone che praticano uno dei diversi sport che coinvolgono colpi ripetuti alla testa, e i militari che hanno avuto lesioni da esplosione, sono a rischio di sviluppare la CTE. È comune ritenere che sia una condizione che colpisce principalmente i pugili e quindi spesso è chiamata 'demenza pugilistica', ma la CTE può derivare da qualsiasi impatto traumatico al cranio.


Nella CTE, alcune aree del cervello sono particolarmente predisposte all'atrofia, mentre altre sono suscettibili di ingrandirsi. Nel tempo, il cervello si deteriora gradualmente e perde massa, e avviene pure un accumulo di proteine tau, una sostanza che serve a stabilizzare la struttura cellulare dei neuroni. Queste proteine alla fine, nel corso della progressione della CTE, diventano difettose e causano gravi interferenze con la funzione dei neuroni.


La CTE progredisce in due schemi: nei giovani, la condizione inizia con cambiamenti del comportamento e dell'umore, mentre gli anziani sviluppano problemi cognitivi che si aggravano e portano alla demenza.


I sintomi di CTE, che di solito inizia da 8 a 10 anni dopo lesioni cerebrali traumatiche ripetute, includono perdita di memoria, comportamento impulsivo o irregolare, giudizio compromesso, aggressività, depressione, abuso di sostanze, pensieri o comportamenti di suicidio, difficoltà di equilibrio e insorgenza graduale di demenza. Più avanti, la condizione può causare problemi fisici, simili alla SLA.


La CTE può spesso essere diagnosticata erroneamente, poiché i sintomi sono simili a quelli dell'Alzheimer o del Parkinson. La diagnosi di CTE può essere confermata solo attraverso l'esame post mortem, ma ricercatori dell'UCLA, identificando la concentrazione di proteina tau nel cervello, hanno visto risultati positivi nella diagnosi della condizione in un soggetto in vita.


Test diagnostici potrebbero essere applicati ad atleti, personale militare e altri a rischio di sviluppare CTE, e quindi aiutare a salvaguardare il loro futuro e trovare un modo per trattare la condizione.


Una persona che ha avuto una storia di colpi ripetuti alla testa e che ha problemi di memoria, cambiamenti di personalità e di umore, e ha pensieri di suicidio, dovrebbe vedere immediatamente il proprio medico per determinare se i sintomi sono causati da CTE o da altro.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)