Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio dice che un farmaco comune per l'Alzheimer è inefficace all'inizio

Ricercatori Usa hanno dichiarato Lunedi che un farmaco comunemente prescritto per l'Alzheimer non ha avuto effetto nel trattamento di pazienti con una forma lieve della malattia, sottolineando la necessità di migliori e nuovi trattamenti per la forma più comune di demenza.

La Memantina, venduta con il marchio Namenda da Forest Laboratories Inc e dalla Merz Pharma tedesca, ha ottenuto circa 1,2 miliardi di dollari di vendite degli Stati Uniti lo scorso anno.

Per lo studio, i ricercatori hanno raccolto studi pubblicati, presentazioni a congressi medici e altre fonti per trovare studi che hanno esaminato l'efficacia del farmaco Memantina, la forma generica del Namenda, in pazienti con forma lieve di Alzheimer. Hanno scoperto che la memantina non ha funzionato meglio di una finta pillola per curare la malattia. La Memantina è uno dei pochi farmaci approvati nel trattamento dell'Alzheimer, che colpisce 26 milioni di persone nel mondo. L'Alzheimer può estendersi per anni, privando lentamente i pazienti della loro mente e dei ricordi. E attualmente non esistono farmaci che possono impedire alla malattia di progredire.

La Memantina è progettata per trattare l'Alzheimer nelle fasi da moderata a grave, ma è spesso utilizzata in caso di stato lieve della malattia "off-label" (per usi diversi da quelli approvati dalla FDA) da sola o in combinazione con un farmaco noto come inibitore della colinesterasi. Gli inibitori delle colinesterasi aumentano i livelli di acetilcolina chimica del cervello, per rallentare il declino mentale nei pazienti di Alzheimer.

Il team ha identificato tre studi comprendenti 431 pazienti con lieve forma di Alzheimer e 697 pazienti con livelli moderati della malattia. "Non c'erano differenze significative tra la memantina e il placebo su qualunque risultato per i pazienti con lieve AD, sia all'interno di tutti i test sia quando i dati sono stati combinati", ha scritto in Archives of Neurology il Dott. Lon Schneider della University of Southern California e colleghi. Tra i pazienti nella fase moderata di Alzheimer, non c'era alcuna differenza significativa tra la memantina e il placebo in ogni studio singolo, ma c'è stato un effetto significativo quando i tre studi sono stati combinati. "Nonostante il suo uso frequente "off-label", mancano prove del vantaggio della memantina nella forma lieve dell'Alzheimer, e ci sono prove scarse per la sua efficacia nella fase moderata della malattia", scrivono gli autori.

Hanno detto che studi scientificamente più rigorosi sono necessari per dimostrare che il farmaco funziona. Bill Thies, direttore medico e scientifico della Alzheimer's Association, ha rilevato che lo studio è una "meta-analisi", uno studio che combina i dati già pubblicati. Detto questo, ha detto che non è chiaro quanto l'analisi cambierà la pratica medica. "Tutti i farmaci che abbiamo per l'Alzheimer hanno effetti modesti e sono transitori, perché la malattia di base continua a peggiorare, mentre questi farmaci vengono dati. Alla fine, questo supera qualsiasi vantaggio che si ottiene dal farmaco", ha detto Thies in un'intervista telefonica, pur non essendo coinvolto nello studio.

Thies ha anche detto che c'è una vasta gamma di risposte al farmaco dai pazienti, con alcuni di loro che ottengono un buon beneficio e altri non ne ricevono alcuno. "Purtroppo, non sappiamo come individuare quelle persone con l'anticipo necessario", ha detto Thies.

 


Pubblicato su Reuters.com il 12 aprile 2011  Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.