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Alzheimer: la Tau distrugge le comunicazioni neurali prima della neurodegenerazione

Un nuovo studio svela i primi eventi associati a malattie neurodegenerative caratterizzate da accumulo anomalo di proteine tau. La ricerca, pubblicata nel numero del 22 dicembre della rivista Neuron, che rivela come la tau interrompe la comunicazione...

La demenza può essere rallentata da una terapia combinata e farmaci

Secondo uno studio, il declino mentale dei pazienti con Alzheimer può essere rallentato con una combinazione di terapie di stimolazione cognitiva e inibitori dell'acetilcolinesterasi, come il donepezil.Ricercatori giapponesi hanno trovato una differenza...

E' possibile rilevare la malattia molto prima?

Un gruppo di ricercatori dell'University College di Londra è l'ultimo a riferire su un modo di rilevare precocemente l'Alzheimer, prima che i sintomi si manifestino. La nuova tecnica di prova, che è più invasiva rispetto ad alcuni altri tentativi di...

Demenza: quando la zebra perde le sue strisce

La capacità di ricordare che una zebra ha le strisce, o che una giraffa è un mammifero a quattro zampe, è conosciuta come memoria semantica. Essa ci permette di attribuire un significato alle parole e di richiamare conoscenze generali e concetti che abbiamo...

Collegamento tra Alzheimer e stress

Negli ultimi anni, i medici hanno scoperto le crescenti prove che collegano l'Alzheimer allo stress. Anche se l'età è ancora considerata il principale fattore di rischio per lo sviluppo dell'Alzheimer, alcuni importanti studi hanno identificato lo stress...

E' possibile che l'amore del caregiver sia efficace come o più dei farmaci?

LyketsosE' possibile che l'amore del caregiver sia efficace, o più efficace dei farmaci attualmente disponibili per il trattamento dell'Alzheimer? ... Ve lo siete mai chiesto: io l'ho fatto. E lo faccio.Può il caregiver dell'Alzheimer fare la differenza nel...

Individuati nuovi meccanismi molecolari coinvolti nell'Alzheimer

Scienziati hanno scoperto nuovi meccanismi molecolari che possono essere coinvolti nello sviluppo della malattia di Alzheimer. Lo studio, una collaborazione tra bioinformatici e biologi cellulari, è stato guidato dal leader del gruppo IRB Barcellona e dal...

Rivelati segnali molto precoci in persone a rischio di Alzheimer

Un nuovo studio ha rivelato che le persone con un alto rischio conosciuto di Alzheimer sviluppano la funzione anormale del cervello anche prima della comparsa delle placche amiloidi, segni caratteristici della malattia.I ricercatori della School of...

Scoperto meccanismo del cervello che migliora la memoria

Ricercatori della University od California Irvine hanno identificato un nuovo meccanismo nel cervello che stimola la memoria.In collaborazione con gli scienziati dell'Università tedesca di Munster, il team UCI ha scoperto che una piccola proteina chiamata...

Proteina inverte la perdita di memoria in topi con Alzheimer

Scienziati hanno ripristinato l'apprendimento e la memoria in topi con Alzheimer, aumentando una proteina chiamata CBP.Salvatore Oddo dell'Health Science Center della University of Texas a San Antonio ha detto che questa è la prima prova che l'incremento...

Il colesterolo "buono" riduce il rischio di Alzheimer

Christiane ReitzElevati livelli di lipoproteine ad alta densità (HDL), note anche come colesterolo "buono", sembrano essere associati con un rischio ridotto di malattia di Alzheimer negli anziani, secondo un rapporto pubblicato nel numero di dicembre di Archives of...

Camminare in ospedale riduce il tempo di ospedalizzazione degli anziani

"Sarai di nuovo in piedi in pochissimo tempo" è una frase familiare a chiunque abbia dovuto trascorrere del tempo in un ospedale. Ora, un nuovo studio ha dimostrato che pazienti anziani ospedalizzati che letteralmente "si rimettono in piedi", facendo anche...

Sarebbe la cattiva espulsione (più che sovrapproduzione) di proteine tossiche la causa dell'Alzheimer

Nella malattia di Alzheimer, un frammento di proteina chiamata beta-amiloide si accumula a livelli anormalmente elevati nel cervello. Ora i ricercatori, finanziati dal National Institutes of Health, hanno scoperto che nella più comune forma tardiva di...

Una possibile strada: ridurre le placche di amiloide

ANN ARBOR, Michigan— Nuovi strumenti molecolari sviluppati all'Università del Michigan si mostrano promettenti per la "pulizia" del cervello dalle placche amiloidi, implicate nella malattia di Alzheimer.Un tratto distintivo della malattia di Alzheimer...

Nuovo test può predire l'Alzheimer diversi anni prima dell'insorgenza

Ricercatori dicono di aver trovato un modo per predire il rischio di un paziente di avere il morbo di Alzheimer anni prima che i sintomi siano visibili. Alcuni medici ritengono che potrebbe essere la chiave per rallentare o fermare la malattia...

Ricercatori scoprono la 'bussola interiore' nel cervello umano

Brain footageSe hai perso talvolta il senso della direzione in un luogo sconosciuto, i ricercatori del Queensland Brain Institute possono essere in grado di aiutare. Essi hanno scoperto che la capacità di una persona a trovare la propria strada si impara a poco a poco e...

Nuove ricerche per un obiettivo primario: far penetrare i farmaci nel cervello

pANKAJPankaj Karande (in foto), un assistente professore dell'Istituto di ingegneria chimica e biologica del Rensselaer Polytechnic, fa parte di una nuova generazione di scienziati e ingegneri che sviluppano nuove ed stimolanti tecniche per il trattamento di...

Scoperta nuova famiglia di molecole che potrebbe proteggere le cellule del cervello

Ricercatori della Southern Methodist University e della University of Texas di Dallas hanno scoperto una famiglia di piccole molecole che si dimostrano promettenti nel proteggere le cellule cerebrali a fronte delle malattie nervose degenerative come il...

Perchè alcuni neuroni muoiono prima di altri nell'Alzheimer

Bioingegneri dell'University of California, San Diego, hanno sviluppato una spiegazione del perché alcuni tipi di neuroni muoiono prima di altri nel cervello delle persone affette da Alzheimer. Queste intuizioni, pubblicate sulla rivista Nature...

Test sull'attenzione indica inizio precoce dell'Alzheimer

La malattia di Alzheimer potrebbe iniziare già nella fascia dei 40 anni, dicono i ricercatori che hanno sviluppato un semplice test sull'attenzione per predire gli individui che potranno sviluppare la malattia.I ricercatori della Brunel University guidati...

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Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

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L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

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I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

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Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

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Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

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Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

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