Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Diagnosi di Alzheimer con sensibilità termica: meno invasiva e costosa

La diagnosi precoce del morbo di Alzheimer (MA) ha dimostrato di ridurre i costi e migliorare gli esiti dei pazienti, ma gli attuali approcci diagnostici possono essere invasivi e costosi. Uno studio recente, pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, ha trovato un modo nuovo per identificare un alto potenziale di sviluppare il MA prima che appaiano i sintomi.


Ray Romano PhD/RN, dell'Università del Tennessee (UT), ha condotto la ricerca nel laboratorio congiunto con il professore associato Todd Monroe PhD/RN dell'Ohio State University, anch'egli laureato in scienze infermieristiche e il dott. Ronald Cowan MD/PhD, cattedra di psichiatria alla UT. Il dott. Romano ha detto: "C'è la reale necessità di trovare modi per diagnosticare il MA negli ambienti delle cure primarie, in cui la maggior parte dei pazienti è presente per la prima volta con preoccupazioni per la memoria".


La ricerca ha rilevato che le persone cognitivamente sane con un rischio genetico più alto di MA tardivo, hanno una sensibilità significativamente più bassa al dolore termico, ma avvertono più sgradevolezza per quel dolore, rispetto alle persone a rischio inferiore della malattia. Questi risultati suggeriscono che la percezione alterata del dolore potrebbe potenzialmente essere usata come biomarcatore del MA a tarda insorgenza, prima che emergano i sintomi.


La ricerca precedente aveva identificato uno specifico allele genetico (ApoE4) come marcatore associato ad una maggiore incidenza di sviluppo del MA tardivo. Nel suo studio, il dott. Romano è riuscito a identificare individui che erano cognitivamente sani ma avevano l'allele ApoE4. Quindi ha potuto determinare se le persone con l'allele ApoE4 rispondono in modo diverso agli stimoli dolorosi indotti sperimentalmente, rispetto a individui cognitivamente sani che non avevano questo allele.


Lo studio ha incluso 49 adulti cognitivamente sani da 30 a 89 anni di età. Dodici dei soggetti avevano l'allele ApoE4 e 37 no. Hanno avuto la valutazione delle differenze di gruppo nella soglia del dolore e dei sentimenti di sgradevolezza in risposta a stimoli termici indotti sperimentalmente. Il dott. Romano ritiene che questa sia la prima relazione del collegamento tra lo stato dell'allele ApoE4 e una risposta alterata al dolore in un campione cognitivamente sano di adulti, per l'intero arco di vita.


L'uso di questo biomarcatore per identificare le persone a rischio di MA prima dell'inizio dei sintomi gravi sarebbe molto meno invasivo rispetto ad altri metodi di diagnosi del MA, che includono punture lombari e scansioni con tomografia ad emissione di positrone (PET). Questi sono test costosi e non pratici nell'ambiente di assistenza primaria.


"In questo studio esplorativo, il dott. Romano ha dimostrato che gli adulti sani, con un gene specifico che predispone allo sviluppo del MA tardivo, sperimentano il dolore in modo diverso dalle persone senza il marcatore genetico", ha detto il dott. Monroe. "Per il seguito, dobbiamo esaminare i sistemi di dolore del cervello per determinare perché ciò avviene. Se gli studi futuri confermeranno l'attuale scoperta, potremmo infine arrivare a una rilevazione più precoce delle persone a rischio di sviluppare il MA, potendo contare su più opzioni di trattamento".

 

 

 


Fonte: IOS Press via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Raymond Romano, Michael Carter, Mary Dietrich, Ronald Cowan, Stephen Bruehl, Todd Monroe. Could Altered Evoked Pain Responsiveness Be a Phenotypic Biomarker for Alzheimer’s Disease Risk? A Cross-Sectional Analysis of Cognitively Healthy Individuals. Journal of Alzheimer's Disease, 2 Feb 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.