Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Aumentare le proteine disordinate potrebbe portare a trattamenti per l'Alzheimer

protein folding

I ricercatori dell'Università di Cambridge, di Google Research e dell'Università di Milano hanno usato tecniche di apprendimento automatico per prevedere come le proteine, in particolare quelle implicate nelle malattie neurologiche, cambiano completamente la loro forma in pochi microsecondi.


Hanno scoperto che quando l'amiloide-beta (Aβ), una proteina chiave implicata nel morbo di Alzheimer (MA), adotta un insieme di forme disordinate, diventa in realtà meno prona a attaccarsi e formare i grumi tossici che portano alla morte delle cellule cerebrali.


I risultati, riferiti sulla rivista Nature Computational Science, potrebbero aiutare nel futuro sviluppo di trattamenti per malattie che coinvolgono le proteine ​​disordinate, come il MA e il Parkinson.


"Siamo abituati a pensare alle proteine ​​come molecole che si piegano in strutture ben definite: scoprire come avviene questo processo è stato un importante epicentro di ricerca degli ultimi 50 anni", ha detto il professor Michele Vendruscolo del Centre for Misfolding Diseases di Cambridge, che ha diretto la ricerca. "Tuttavia, circa un terzo delle proteine ​​nel nostro corpo non si piega, e rimangono invece in forme disordinate, come spaghetti in una zuppa".


Non sappiamo molto del comportamento di queste proteine ​​disordinate, dal momento che i metodi tradizionali tendono ad affrontare il problema della determinazione delle strutture statiche, non delle strutture in movimento. L'approccio sviluppato dai ricercatori sfrutta il potere dell'infrastruttura di calcolo remoto (cloud computing) di Google per generare un numero elevato di traiettorie brevi.


"Le vaste simulazioni del computer ci permettono di catturare i movimenti a livello molecolare di migliaia di copie di una proteina in parallelo, e di riprodurli come un film", ha detto il coautore dott. Kai Kohlhoff di Google Research.


I tipi più comuni di movimenti si presentano più volte in questi film, rendendo possibile definire le frequenze con cui le proteine ​​disordinate passano tra i diversi stati.


"Contando questi movimenti, possiamo prevedere quali stati occupa la proteina e la rapidità con cui transita tra loro"
, ha detto il primo autore Thomas Löhr del Dipartimento di Chimica di Cambridge.


I ricercatori si sono focalizzati sul peptide Aβ, un frammento proteico associato al MA, che si aggrega formando placche amiloidi nel cervello degli individui colpiti. Hanno scoperto che l'Aβ salta tra stati ampiamente diversi milioni di volte al secondo senza mai fermarsi in nessuno stato particolare. Questo è il segno distintivo del disordine, e la ragione principale per cui l'Aβ è considerata finora 'non agguantabile'.


"Il movimento costante dell'Aβ è uno dei motivi per cui è stata così difficile da puntare; è quasi come cercare di prendere il fumo con le mani", ha detto Vendrusclo.


Tuttavia, studiando una variante di Aβ, in cui uno degli aminoacidi è modificato dall'ossidazione, i ricercatori hanno capito come renderla resistente all'aggregazione. Hanno scoperto che la forma di Aβ ossidata cambia forma ancora più velocemente della sua controparte non modificata, fornendo la logica che spiega la tendenza minore all'aggregazione della versione ossidata.


"Da una prospettiva chimica, questa modifica è un cambiamento minore. Ma l'effetto sugli stati e sulle transizioni tra loro è drastico", ha detto Löhr.


"Rendendo le proteine ​​disordinate ancora più disordinate, possiamo impedire loro di auto-associarsi in maniere aberranti", ha affermato Vendruscolo.


L'approccio fornisce uno strumento potente per indagare su una classe di proteine ​​con movimenti rapidi e disordinati, che finora sono rimaste elusive, nonostante la loro importanza in biologia e medicina.

 

 

 


Fonte: University of Cambridge (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Thomas Löhr, Kai Kohlhoff, Gabriella Heller, Carlo Camilloni, Michele Vendruscolo. A kinetic ensemble of the Alzheimer’s Aβ peptide. Nature Computational Science, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)