Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Chiarito il meccanismo dello sviluppo di placche nell'Alzheimer

amyloid conclusion final flat ccp engSulla sinistra una placca completamente sviluppata di Aβ (marrone). A destra la struttura dell'Aβ determinata mediante microscopia a infrarossi. Nel nucleo ci sono le fibrille (rosse), intorno ci sono principalmente oligomeri (blu). Fonte: © Prodi

Poiché semplicemente nessuno può guardare dentro la testa di un altro, è difficile capire cosa sta succedendo nel cervello con demenza. Un nuovo metodo offre delle intuizioni.


Nei pazienti con morbo di Alzheimer (MA), la proteina amiloide-beta (Aβ) si raggruppa nel cervello per formare le cosiddette fibrille. Questo ha un effetto tossico sulle cellule nervose circostanti. Si ritiene che le cellule immunitarie compattino le fibrille Aβ, formando le cosiddette 'placche'.


Ora è possibile tenere traccia dello sviluppo di queste strutture microscopiche negli umani, usando la microscopia a infrarossi. Un team di ricercatori della Ruhr-Universität Bochum (RUB) e della VRIJE Universteit Amsterdam (VU) ha determinato le fasi di sviluppo delle fibrille Aβ e così è riuscito a comprendere lo sviluppo delle placche. Il loro studio è pubblicato su ACTA Neuropathologica Communications dall'11 dicembre 2020.

 

Unire le forze

La squadra del Centre for Protein Diagnostics (Prodi) della RUB sta collaborando con il Centro medico dell'Università di Amsterdam (Amsterdam UMC), nel sito dell'Università di Vrije (VUMC), per unire le competenze nella ricerca su proteine ​​e demenza.


Esperti medici come Baayla Boon della VUMC seguono pazienti con demenzai in clinica ed esaminano il tessuto cerebrale post mortem, che viene raccolto diligentemente dalla Netherlands Brain Bank (NBB). Fette sottili come lama di rasoio sono tagliate dal cervello per essere esaminate. "Tali fette di tessuto ci permettono di guardare in profondità all'interno delle convoluzioni del cervello", afferma la prof.ssa Annemieke Rozemuller, capo di neuropatologia alla VUMC e supervisore di Baayla.


I gruppi si scambiano i campioni e i risultati con riunioni regolari. A Bochum, i ricercatori sulle proteine, guidati dal prof. Klaus Gerwert, capo di biofisica e direttore fondatore del Prodi alla RUB, esaminano il tessuto cerebrale. Le placche presenti sono illuminate con luce a infrarossi dentro microscopi speciali. "Ciò ci consente di determinare la piegatura delle proteine ​​biomarcatrici nel tessuto", afferma Dominik Röhr del Prodi.

 

Una nuova linea del tempo per le placche

La formazione di fibrille Aβ è ben nota da esperimenti di laboratorio. Innanzitutto, l'Aβ si piega come un foglio di carta per formare i cosiddetti fogli-β. Questi si raggruppano insieme in piccoli gruppi, chaimati oligomeri. Nel corso del tempo, i fogli-β si uniscono come un mazzo di carte per formare le fibrille. I ricercatori di Bochum, guidati da Klaus Gerwert, usano questo processo come orologio interno per le placche.


Le placche appena sviluppate contengono molti oligomeri. Nel corso dello sviluppo della placca, si formano in continuazione fibrille. I ricercatori hanno quindi concluso che le placche passano attraverso diverse fasi durante il loro sviluppo. "Finora non era ancora stato possibile osservare direttamente lo sviluppo delle placche. Combinando metodi della medicina e della fisica, si stanno ora aprendo nuove possibilità", afferma Klaus Gerwert.

 

Conoscenza per la lotta contro l'Alzheimer

L'Aβ è il punto di attenzione nella lotta contro il MA. Un approccio centrale nella ricerca di una cura sta nel dissolvere le placche nel cervello dei pazienti. "La diagnosi precoce del MA è fondamentale per impedire all'Aβ di causare danni irreparabili nel cervello", afferma Dominik Röhr.


Attualmente sono in fase di approvazione farmaci promettenti. Questi includono l'anticorpo aducanumab, che può decomporre le placche nel cervello. I nuovi risultati della microscopia a infrarossi indicano che si potrebbe fermare lo sviluppo di placche in una fase iniziale, prevenendo la formazione di oligomeri, che sono considerati particolarmente dannosi per il cervello.


L'effetto tossico dell'Aβ potrebbe quindi essere ridotto al minimo con farmaci adeguati.

 

 

 

 


Fonte: Ruhr-Universität Bochum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Dominik Röhr, Baayla Boon, Martin Schuler, Kristin Kremer, Jeroen Hoozemans, Femke Bouwman, Samir El-Mashtoly, Andreas Nabers, Frederik Großerueschkamp, Annemieke Rozemuller, Klaus Gerwert. Label-free vibrational imaging of different Aβ plaque types in Alzheimer’s disease reveals sequential events in plaque development. Acta Neuropathologica Communications, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.