Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sviluppata, anche da ricercatori italiani, sinapsi artificiale che lavora con le cellule viventi

Artificial synapse prof Alberto SalleoAlberto Salleo (a sinistra), professore associato di scienza dei materiali e ingegneria alla Stanford University, e il primo autore dello studio Scott Keene, caratterizzano le proprietà elettrochimiche di una sinapsi artificiale, dispositivo bioibrido che si integra con le cellule viventi. (Fonte: L.A. Cicero)

Nel 2017, i ricercatori della Stanford University hanno presentato un nuovo dispositivo che imita il processo di apprendimento neurale efficiente ed a basso consumo energetico del cervello. Era una versione artificiale di una sinapsi (lo spazio attraverso cui transitano i neurotrasmettitori per comunicare da un neurone all'altro) composto da materiali organici.


Nel 2019, i ricercatori hanno assemblato insieme in un apparato 9 sinapsi artificiali, dimostrando che possono essere programmate simultaneamente per imitare il funzionamento in parallelo del cervello.


Ora, con uno studio pubblicato il 15 giugno su Nature Materials, hanno testato la prima versione bioibrida delle loro sinapsi artificiali e hanno dimostrato che può comunicare con le cellule viventi. Tecnologie future, derivanti da questo dispositivo, potrebbero funzionare rispondendo direttamente ai segnali chimici provenienti dal cervello. La ricerca è stata condotta in collaborazione con ricercatori dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Napoli, e dell'Università della Tecnologia di Eindhoven nei Paesi Bassi.


“Questo documento evidenzia realmente la forza unica dei materiali che usiamo di interagire con la materia vivente”, ha detto Alberto Salleo, professore di scienza dei materiali e ingegneria della Stanford e co-autore senior della ricerca. “Le cellule sono felici di risiedere sul polimero morbido. Ma la compatibilità va più in profondità: questi materiali funzionano con le stesse molecole che usano naturalmente i neuroni“.


Mentre altri dispositivi cerebrali integrati richiedono un segnale elettrico per rilevare ed elaborare i messaggi del cervello, le comunicazioni tra il dispositivo e le cellule viventi avvengono attraverso l'elettrochimica, come se il materiale fosse solo un altro neurone che riceve messaggi dal suo vicino.

 

Come imparano i neuroni

La sinapsi bioibrida artificiale è costituita da due elettrodi di polimero morbido, separati da una trincea riempita con soluzione elettrolitica, che svolge le funzioni della parte della fessura sinaptica che separa i neuroni comunicanti nel cervello.


Quando le cellule viventi sono posizionate sopra un elettrodo, i neurotrasmettitori che tali cellule rilasciano possono reagire con l'elettrodo, producendo ioni. Gli ioni viaggiano attraverso la trincea al secondo elettrodo e modulano lo stato di conduzione di questo elettrodo. Parte di quel cambiamento è conservato, simulando il processo di apprendimento che si verifica in natura.


“In una sinapsi biologica, essenzialmente tutto è controllato da interazioni chimiche alla giunzione sinaptica. Ogni volta che le cellule comunicano tra loro, stanno usando la chimica“, ha dichiarato Scott Keene, dottorando della Stanford e primo coautore dello studio. “Essere in grado di interagire con la chimica naturale del cervello è il valore aggiunto del dispositivo”.


Questo processo imita lo stesso tipo di apprendimento delle sinapsi biologiche, che è altamente efficiente in termini di energia, perché calcolo e immagazzinamento della memoria si svolgono in una sola azione. Nei sistemi informatici più tradizionali, i dati vengono prima elaborati e poi successivamente trasferiti allo stoccaggio.


Per testare il dispositivo, i ricercatori hanno usato cellule neuroendocrine di ratto che rilasciano il neurotrasmettitore dopamina. Prima di eseguire l'esperimento, non sapevano bene come la dopamina avrebbe potuto interagire con il loro materiale, ma hanno visto un cambiamento permanente nello stato del loro dispositivo dopo la prima reazione.


“Sapevamo che la reazione è irreversibile, quindi ha senso che avrebbe causato una variazione permanente nello stato di conduzione del dispositivo”, ha detto Keene. “Ma era difficile sapere se avremmo raggiunto il risultato previsto sulla carta finché non l'abbiamo visto accadere in laboratorio. È stato solo allora che ci siamo resi conto del potenziale che questo ha per emulare il processo di apprendimento a lungo termine di una sinapsi”.

 

Un primo passo

Questo progetto bioibrido è così nelle fasi iniziali che l'obiettivo principale della ricerca attuale era semplicemente quello di farlo funzionare. “È una dimostrazione che questa comunicazione, che fonde chimica ed elettricità, è possibile”, ha detto Salleo. “Si potrebbe dire che è un primo passo verso un'interfaccia cervello-macchina, ma è un primo passo molto piccolo”.


Ora che i ricercatori hanno testato con successo il loro progetto, stanno delineando i percorsi migliori per la ricerca futura, che potrebbero includere il lavoro su computer ispirati al cervello, interfacce cervello-macchina, dispositivi medici o nuovi strumenti di ricerca per le neuroscienze. Stanno già lavorando per migliorare il funzionamento del dispositivo in ambienti biologici più complessi, che contengono diversi tipi di cellule e neurotrasmettitori.

 

 

 


Fonte: Taylor Kubota in Stanford University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Scott T. Keene, Claudia Lubrano, Setareh Kazemzadeh, Armantas Melianas, Yaakov Tuchman, Giuseppina Polino, Paola Scognamiglio, Lucio Cinà, Alberto Salleo, Yoeri van de Burgt & Francesca Santoro. A biohybrid synapse with neurotransmitter-mediated plasticity. Nature Materials, 15 June 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.