Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trama della retina come biomarcatore precoce dell'Alzheimer

feature retnial scansUn'immagine a fluorescenza di strati retinici scattata con un microscopio confocale da topi naturali sani (a destra) e da topi con sintomi di Alzheimer (a sinistra). In verde depositi di amiloide che si ritengono correlati con l'Alzheimer.

Ingegneri biomedici della Duke University hanno messo a punto un nuovo dispositivo di scansione in grado di misurare sia lo spessore che la consistenza dei vari strati della retina nella parte posteriore dell'occhio. Questo progresso potrebbe essere usato per rilevare un biomarcatore del morbo di Alzheimer (MA), offrendo potenzialmente un sistema di preallarme diffuso per la malattia. I risultati appaiono on line dal 13 maggio nella rivista Scientific Reports.


“Ricerche precedenti avevano visto un assottigliamento della retina nei pazienti di MA, ma aggiungendo una tecnica di dispersione della luce per la misurazione, abbiamo scoperto che lo strato delle fibre nervose retiniche è anche più ruvido e più disordinato”, ha detto Adam Wax, professore di ingegneria biomedica della Duke. “La nostra speranza è riuscire a usare questa intuizione per creare un dispositivo di rilevamento facile ed economico, che non solo sia disponibile nello studio del medico, ma anche in posti come la tua farmacia locale”.


Le diagnosi di MA sono attualmente effettuate solo dopo che un paziente comincia a mostrare sintomi di declino cognitivo. Anche allora, l'unico modo per determinare definitivamente che il MA è la causa, è una scansione MRI o PET costosa, o un'autopsia. Ma se il progresso della malattia potesse essere fermato con interventi precoci come un farmaco e l'esercizio mentale, i pazienti potrebbero avere una qualità di vita notevolmente migliore. Questo è il motivo per cui i ricercatori stanno cercando biomarcatori da usare come segnali di allarme precoce della malattia.


Uno di questi biomarcatori potenziali proviene dalla retina, che è letteralmente un'estensione del cervello e fa parte del sistema nervoso centrale. Ricerche precedenti hanno dimostrato che il MA può causare cambiamenti strutturali della retina, in particolare un assottigliamento degli strati retinici interni. “La retina può dare un accesso facile al cervello, e il suo assottigliamento può essere indicativo di una diminuzione della quantità di tessuto neurale, un segno che è presente il MA”, ha detto Wax.


Anche altre malattie tuttavia, come il glaucoma e il Parkinson, possono causare un assottigliamento della retina. Risultati non coerenti di test potrebbero provenire anche dalle differenze tra le macchine più usate per questo tipo di misure, i dispositivi di tomografia a coerenza ottica (OCT), e dal modo di usarli dei ricercatori.


Nella nuova ricerca, Wax e la dottoranda Ge Song dimostrano che il livello più alto di neuroni nella retina di un topo modello di MA presenta un cambiamento nella sua consistenza strutturale. In combinazione con i dati sui cambiamenti di spessore di questo strato, la nuova misura potrebbe rivelarsi un biomarcatore più accessibile del MA. “Il nostro nuovo approccio può misurare la ruvidità o la trama dello strato di fibre nervose della retina interna”, ha detto la Song. “Può costituire un modo rapido e diretto per misurare i cambiamenti strutturali causati dal MA, e diventare un grande potenziale come biomarcatore della malattia”.


La OCT è l'analogo ottico degli ultrasuoni. Funziona inviando onde di luce nei tessuti e misurando quanto tempo impiegano a tornare. Anche se è una tecnica di scansione estremamente utile usata di solito per fare una vasta gamma di diagnosi, presenta delle limitazioni.


Per raccogliere più dati, Wax e Song hanno aggiunto un parametro denominato 'interferometria a bassa coerenza risolta ad angolo' (a/LCI), che usa gli angoli della luce diffusa per raccogliere ulteriori informazioni sulla struttura del tessuto. Combinando le due misure, i ricercatori possono estrarre informazioni sia sullo spessore che sulla struttura di ogni strato della retina. “Le misure a/LCI completano le misure di spessore per migliorare la potenziale utilità dei biomarcatori più quantitativi per il MA”, ha detto la Song. “Non si possono ottenere informazioni sulla trama e sulla struttura della retina solo con la OCT. C'è bisogno di entrambe le modalità di scansione. Questa è l'innovazione chiave”.


I ricercatori stanno ora lavorando per incorporare questa capacità aggiuntiva in un sistema di OCT a basso costo che Wax sta sviluppando attraverso una società di nuova fondazione chiamata Lumedica. Mentre le macchine tradizionali OCT pesano più di 30 chili, occupano un intero banco e costano da $ 50.000 a $ 120.000, il progetto di Wax pesa 2 kg, ha le dimensioni di una scatola da scarpe e, secondo Wax, potrà essere venduto a meno di $ 15.000.


La chiave del progetto di Wax è una parte stampata in 3D che usa la simmetria per compensare le incongruenze meccaniche che possono sorgere nei dispositivi tradizionali di OCT, a causa di piccoli fattori come un sottile cambiamento di temperatura. La Song inoltre ha lavorato su un prisma di rotazione stampato in 3D, che permette all'a/LCI di esplorare l'intera retina.


“Siamo entusiasti perché questa ricerca mostra un nuovo modo di usare tecnologie OCT a basso costo che vanno oltre il semplice rilevamento delle malattie tradizionali della retina”, ha detto Wax. “Se saremo in grado di usare questi dispositivi come una finestra sui primi segni di malattie neurodegenerative, forse potremo aiutare le persone a entrare in un programma di trattamento di intervento precoce, prima che sia troppo tardi”.

 

 

 


Fonte: Ken Kingery in Duke University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ge Song, Zachary Steelman, Stella Finkelstein, Ziyun Yang, Ludovic Martin, Kengyeh Chu, Sina Farsiu, Vadim Arshavsky, Adam Wax. Multimodal Coherent Imaging of Retinal Biomarkers of Alzheimer’s Disease in a Mouse Model. Scientific Reports, 13 May 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.