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Usare più la parte destra o sinistra del cervello dipende da 'interruttori molecolari'

Degli scienziati potrebbero aver risolto uno dei misteri più sconcertanti e persistenti nel campo delle neuroscienze: il motivo per cui alcune persone usano di più l'emisfero destro del cervello, mentre altri usano quello sinistro.


La risposta è nel modo in cui sono accesi o spenti alcuni geni su ciascun lato del cervello, attraverso un processo chiamato 'regolazione epigenetica'. I risultati possono spiegare il motivo per cui il morbo di Parkinson e di altri disturbi neurologici spesso colpiscono prima un lato del corpo, una rivelazione che ha implicazioni di vasta portata per lo sviluppo di potenziali trattamenti futuri.


Lo studio è stato guidato da Viviane Labrie PhD, del Van Andel Institute, e pubblicato sulla rivista Genome Biology.


“I meccanismi alla base dell'asimmetria del cervello sono un elefante nella stanza da decenni”, ha detto la Labrie. “È entusiasmante poter finalmente scoprire la causa, soprattutto dato il suo potenziale per aiutare a capire meglio e, si spera, un giorno, trattare meglio le malattie come il Parkinson”.


Ogni cellula del cervello ha gli stessi geni ma è l'epigenetica che determina se tali geni sono accesi o spenti. La Labrie e i suoi collaboratori hanno trovato numerose differenze epigenetiche tra i due emisferi del cervello sano, che sono collegati alle variazioni di attività dei geni. In particolare, tali differenze, o asimmetrie, potrebbero rendere un lato del cervello più vulnerabile alle malattie neurologiche.


Ad esempio, anomalie epigenetiche su un lato del cervello potrebbero rendere quell'emisfero più sensibile ai processi che causano la morte delle cellule cerebrali nel Parkinson. Le differenze nella morte cellulare tra i due emisferi portano alla comparsa di sintomi caratteristici della malattia, come il tremore, su un lato del corpo prima che sull'altro. Come la malattia progredisce, i sintomi sul lato colpito per primo spesso sono più gravi di quelli sull'altro lato del corpo.


I risultati danno anche agli scienziati una finestra di vitale importanza sui vari percorsi biologici che contribuiscono all'asimmetria di sintomi nel Parkinson, compreso lo sviluppo delle cellule del cervello, la funzione immunitaria e la comunicazione cellulare.


“Tutti noi nasciamo con differenze di rilievo tra i lati sinistro e destro del cervello. Con l'avanzare dell'età, tuttavia, i nostri emisferi diventano epigeneticamente più simili. Per il Parkinson, questo è significativo: le persone i cui emisferi sono più simili nei primi anni di vita sperimentano una progressione più veloce della malattia, mentre le persone i cui emisferi erano più asimmetrici hanno una progressione più lenta della malattia“, ha detto la Labrie. “Molti di questi cambiamenti sono raggruppati attorno ai geni noti per impattare il rischio di Parkinson. C'è un enorme potenziale di tradurre questi risultati in nuove strategie terapeutiche“.


La Labrie sta già iniziando a esaminare questo fenomeno in altre malattie neurologiche come l'Alzheimer.


Lo studio è uno dei primi a analizzare le cause molecolari della asimmetria cerebrale. Le prime ricerche sul cervello destro / sinistro sono state condotte a metà del 20° secolo da Roger Sperry, il cui lavoro pionieristico con i pazienti a cervello diviso gli è valso un premio Nobel.

 

 

 


Fonte: Van Andel Research Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Peipei Li, Elizabeth Ensink, Sean Lang, Lee Marshall, Meghan Schilthuis, Jared Lamp, Irving Vega, Viviane Labrie. Hemispheric asymmetry in the human brain and in Parkinson’s disease is linked to divergent epigenetic patterns in neurons. Genome Biology, 2020, DOI

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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