Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Curare pressione alta, colesterolo e diabete può ridurre il rischio di Alzheimer

Curare l'ipertensione, il colesterolo alto, il diabete e altri fattori di rischio vascolare può aiutare a ridurre il rischio di Alzheimer nelle persone che già mostrano segni di declino nell'abilità di pensiero o problemi di memoria. La ricerca è pubblicata nell'edizione del 13 aprile 2011 on line di Neurology ®, la rivista medica dell'American Academy of Neurology.

I ricercatori hanno seguito 837 persone con decadimento cognitivo lieve (la fase di perdita di memoria che spesso porta all'Alzheimer) di cui 414 avevano almeno un fattore di rischio vascolare. I partecipanti hanno avuto test del sangue e un questionario sulla loro storia medica e sono stati sottoposti anche ad altri test che misuravano la pressione arteriosa, la massa corporea, la memoria e la capacità cognitiva.

Coloro che avevano fattori di rischio vascolare sono stati collocati in tre gruppi: quelli che non erano curati per i fattori di rischio, quelli con alcuni fattori di rischio curati e quelli trattati per tutti i fattori di rischio. La cura dei fattori di rischio includeva l'uso di medicinali per l'alta pressione sanguigna, l'insulina, i farmaci che abbassano il colesterolo e il controllo della dieta. Fumare e bere sono stati considerati trattati se la persona ha smesso di fumare o di bere all'inizio dello studio.

Dopo cinque anni, 298 persone hanno sviluppato l'Alzheimer, mentre gli altri avevano ancora una lieve alterazione cognitiva. Le persone con fattori di rischio come pressione alta, diabete, malattie cerebrovascolari e colesterolo alto hanno avuto il doppio della probabilità di sviluppare l'Alzheimer rispetto a quelli senza fattori di rischio vascolare. Il 52 per cento di quelle con fattori di rischio hanno sviluppato l'Alzheimer, rispetto al 36 per cento di quelli senza fattori di rischio. Di quelli con fattori di rischio vascolare, le persone che si stavano curando in modo completo, avevano una probabilità di sviluppare l'Alzheimer del 39 per cento in meno rispetto a quelli che non si curavano per niente. Coloro che ricevevano alcuni trattamenti avevano il 26 per cento in meno di probabilità di sviluppare la malattia rispetto alle persone che non hanno ricevuto alcun trattamento.

"Anche se questo non era uno studio controllato, i pazienti che sono stati trattati per la loro pressione sanguigna alta, colesterolo alto, malattie cardiache e diabete avevano una minore progressione nel deterioramento della memoria o nel pensiero, e hanno avuto meno probabilità di sviluppare la demenza", ha detto l'autore dello studio Yan-Jiang Wang, MD, PhD, della Terza Università Medica Militare a Chongqing in Cina.

Lo studio è stato finanziato dal Science and Technology Committee di Chongqing, in Cina.

 


Fonte: Materiale della American Academy of Neurology.

Pubblicato su ScienceDaily il 14 aprile 2011  Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.