Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Più scelta per le persone che vivono con la demenza

L'assistenza centrata sulla persona è fondamentale per un'assistenza sanitaria di alta qualità. In questo secondo articolo della mia serie sulla demenza, mi concentro sulla necessità di assistenza alla demenza centrata sulla persona.


La cura della demenza centrata sulla persona mette la persona che vive con la demenza al centro di tutti gli sforzi assistenziali. Rispetta le priorità, le preferenze e la personalità dell'individuo e promuove la qualità della vita indipendentemente dalle condizioni fisiche o cognitive.


Con la cura della demenza centrata sulla persona, quelli che vivono con una demenza sono partecipanti attivi nelle loro cure e hanno tutte le opportunità per controllare il loro ambiente e il tipo di assistenza che ricevono. Anche i familiari hanno un ruolo importante nel guidare le cure.


Quando l'assistenza centrata sulla persona viene applicata alla cura della demenza, gli studi hanno dimostrato cali significativi del comportamento agitato e aggressivo. La cura della demenza centrata sulla persona riduce significativamente anche il numero di persone con demenza che necessitano di cure ospedaliere o farmaci antipsicotici.


Ancora più importante, l'applicazione di un approccio centrato sulla persona aumenta drasticamente la felicità e i livelli di soddisfazione della persona che vive con demenza e la persona o le persone che si occupano di loro. Non vi è alcun dubbio sul valore di un approccio di cura centrato sulla persona.


Tuttavia, mentre i benefici dell'approccio sono ampiamente accettati, esso è applicato raramente. In molti casi, ciò è dovuto alla natura della demenza stessa. Quando una persona perde le abilità fisiche, nessuno si domanda se è ancora in grado di prendere decisioni informate sui suoi desideri o le sue cure. Quando una persona perde la capacità cognitiva, anche coloro che amano quella persona cominciano a dubitare che alla persona cara sia permesso di continuare a prendere decisioni basilari per se stessa.


Questo approccio di prendere decisioni per conto della persona affetta da demenza si estende anche agli ambienti tradizionali delle case di riposo e dei centri di assistenza alla demenza. In queste strutture, tutte le decisioni relative all'assistenza sono prese dal personale e dalla direzione, spesso in base alle esigenze del management, non degli ospiti.


Per assicurarsi che la struttura funzioni senza problemi, i residenti devono svegliarsi a una certa ora, mangiare durante una specifica finestra di tempo e scegliere tra un numero limitato di attività nell'arco della giornata. Questo approccio consente alla struttura di pianificare più facilmente la giornata e le esigenze del personale. Ma questo approccio toglie anche l'indipendenza e l'autonomia dei residenti e li priva della capacità di prendere decisioni per se stessi.


Non deve essere assolutamente così. La Stiftelsen Silviahemmet è una fondazione no profit svedese dedicata al miglioramento della qualità della vita delle persone affette da demenza e delle loro famiglie. La fondazione gestisce una serie di programmi diversi, tra cui un centro diurno a Stoccolma per le persone con demenza. I capisaldi della filosofia Silviahemmet comprendono l'assistenza centrata sulla persona, il lavoro di gruppo, il supporto familiare, la comunicazione e la costruzione di relazioni.


Lotta Roupe è un'infermiera per anziani che gestisce il centro diurno di Silviahemmet. Nel libro "Voices in Dementia Care", lei descrive come l'assistenza centrata sulla persona può essere applicata alle strutture di cura:

"Se un individuo inizia a cercare il bagno e non riesce a trovarlo, un membro del personale dovrebbe intervenire subito per guidarlo al bagno. Questo intervento impedisce a quella persona di sentirsi confusa, ansiosa o frustrata perché non riesce a trovare il bagno.

"Il ruolo di prendersi cura delle persone con demenza implica conoscere la persona, essere in grado di leggere i segnali, intervenire e fornire una mano di supporto, ma anche riuscire a riflettere attentamente su quando intervenire e quando fare un passo indietro.

"Per fornire assistenza alla demenza centrata sulla persona, ogni caregiver deve prendersi il tempo per conoscere la persona che soffre di demenza. I caregiver devono creare una relazione con l'individuo per fornire assistenza centrata su di essa. I caregiver lo fanno trascorrendo del tempo con l'individuo e parlando di ciò che conta per lui".


I membri dello staff del centro diurno Silviahemmet lavorano a stretto contatto con i parenti di coloro che vivono con demenza, per garantire che ogni aspetto delle loro esigenze sia integrato nel piano di assistenza. Ogni sei mesi, gli operatori sanitari al centro lo rivalutano e lo rivedono sulla base delle mutevoli esigenze e desideri della persona che vive con demenza.


Spiega la Roupe:

"Ad esempio, all'inizio delle sue visite al centro diurno un ospite può essere in grado di fare lunghe passeggiate e dipingere. Dopo sei mesi, la demenza può aver causato il deterioramento di alcune funzioni fisiche e cognitive e quell'individuo potrebbe non riuscire più a dipingere o fare lunghe passeggiate".


Non è un approccio facile da applicare, ma è quello che funziona e porta a cure di qualità migliore e ad un maggiore benessere per tutti. Nel prossimo articolo della serie, parlerò di un ulteriore passo avanti per l'approccio centrato sulla persona, verso la cura della persona, e discuterò su come le famiglie e le strutture possono ridurre i rischi di dare più scelta nel quotidiano alle persone che vivono con demenza.

 

 

 


Fonte: William A. Haseltine in Forbes.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.