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I tuoi genitori invecchiano con l'Alzheimer: riduci il tuo stesso rischio

Nella popolazione anziana la paura di contrarre il morbo di Alzheimer (MA) o la demenza ha superato la paura di sviluppare il cancro. Esistono numerosi trattamenti per il cancro, alcuni dei quali offrono la vera speranza di mitigare la malattia. Lo stesso non è vero per il MA.


C'è ancora troppo che non sappiamo. Il trattamento è in discussione tra molti ricercatori, ma ha avuto poco successo, tranne quello che comporta un cambiamento importante dello stile di vita. Oltre 35 milioni di persone hanno già avuto la diagnosi nel mondo e un aumento enorme di quel numero è atteso entro il 2030.


I ricercatori di avanguardia, che sembrano essere sulla strada verso una gestione efficace della demenza, non stanno trovando una cura con i farmaci. Incredibilmente, tutti gli approcci farmacologici alla demenza sono falliti miseramente. Nessuna azienda che produce uno qualsiasi dei farmaci offerti per 'curare' la demenza può dire al consumatore che il suo farmaco rallenterà o fermerà questa malattia implacabile e deteriorante del cervello che ti ruba del tutto i tuoi vecchi.


Quello che sappiamo è che molte condizioni comuni agli anziani nel nostro paese ci daranno un rischio più alto di demenza, un termine che uso qui in modo intercambiabile con il MA. (La demenza è in realtà un sintomo del MA, ma le persone usano i termini senza distinzione).


Queste sono le stesse cose che ci alzano il rischio di malattie cardiache, il più grande assassino negli Stati Uniti. Includono il sovrappeso e l'obesità, la mancanza di esercizio fisico regolare e moderato, il consumo di alimenti che non fanno bene, in particolare quelli con molto sale e zucchero, il fumo, la mancanza di sonno sufficiente e il diabete. Ce ne sono altri, ma questi sono alcuni dei più comuni. I medici esortano i loro pazienti a cambiare le loro abitudini. Non sta funzionando molto bene.


Se hai un genitore anziano con demenza, probabilmente ti è venuto in mente che potrebbe succedere anche a te. È un pensiero terrificante. Sappiamo che abitudini specifiche di vita hanno molta probabilità di proteggerci da questa malattia. Diamo un'occhiata solo a due di loro:

  1. Si consigliano almeno 150 minuti alla settimana di esercizio moderato, il che potrebbe significare semplicemente camminare in modo svelto per 25 minuti, 6 volte alla settimana.
  2. Un'altra abitudine è evitare lo zucchero raffinato. Se guardi le etichette, lo zucchero si trova praticamente in tutto ciò che è contenuto in un pacco, scatola o lattina.


Vale la pena rinunciare allo zucchero e a molto sale, e iniziare un programma di esercizi di base? Considera l'alternativa. Non si può semplicemente dare all'improvviso un calcio al secchio quando insorgono condizioni di malattia come il MA. No, il mondo medico ti salverà, ti farà rivivere, ti tratterà e ti farà andare avanti. Ma poi vivrai con le spiacevoli conseguenze di tutti gli anni delle tue scelte.


Qui in AgingParents.com vediamo le difficoltà che tutti hanno con un genitore anziano con demenza, i devastanti costi finanziari, il crepacuore di una malattia del cervello che può durare fino a 20 anni. Ascoltiamo, consultiamo, raccomandiamo. Non c'è niente di meglio di vedere quanto faccia male agli altri per motivarmi a uscire dalla mia situazione, cercando di evitare che ciò accada.


Sono tutta coinvolta nella prevenzione. Sono nella piscina del centro comunitario stasera per un allenamento. Ho una sorta di "muovi il corpo" sul calendario per sei giorni questa settimana. Spero che tu possa trovarlo anche in te, baby-boomer, per indossare le scarpe da cammino e muoverti, anche se è camminare oggi per mezz'ora su e giù per il centro commerciale.


Ci sono alcuni fattori di rischio sotto il nostro controllo e interrompere l'abitudine di sedersi tutto il giorno è uno di questi. Controllare i nostri fattori di rischio è intelligente, quindi decidiamo di esserlo, un passo alla volta.

 

 

 


Fonte: Carolyn Rosenblatt in Forbes.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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