Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La demenza e la tavola da pranzo

Il tuo caro ha problemi con il cibo, per mangiare o all'ora dei pasti? Ci sono diverse cose che puoi fare per rendere più facili questi momenti.


Dobbiamo sempre prima considerare i bisogni emotivi sottostanti delle persone. Qualsiasi problema comportamentale può derivare da impotenza, imbarazzo, confusione, o senso di rischio. Quindi il primo passo è sempre osservare empaticamente la persona cara o l'ospite e affrontare il bisogno emotivo che genera il comportamento.


Una volta che hai escluso i bisogni emotivi, qui ci sono alcune cose aggiuntive da controllare.

  • Fame non riconosciuta. Chi soffre di demenza può perdere la capacità di sentire la fame o di interpretare e capire cosa fare con la sensazione.
    Avrà una riuscita migliore l'invito alla persona cara a mangiare con te, perché senti fame, invece di chiedergli di mangiare da solo, perché deve mangiare. Nella nostra struttura noi mangiamo sempre con i nostri ospiti. E' innaturale e scomodo sedersi e mangiare quando un'altra persona resta in piedi.
    Inoltre, chiedergli di assaggiare il cibo per te quando lo stai preparando, per aiutarti a decidere la quantità di sale o se qualcosa è abbastanza caldo; qualsiasi cosa ti viene in mente.
    Entrambi gli approcci fanno appello al bisogno di compagnia e permettono alla persona con demenza di aiutare il caregiver, un grande cambiamento rispetto a essere sempre la persona che ha bisogno.

  • Piatto troppo pieno. Usare un piatto dai colori vivaci e non sovraccaricarlo. Separare con cura piccole porzioni di ciascun cibo, in modo che il piatto sia visibile tra ogni porzione. Ho avuto spesso ospiti che rifiutano di mangiare da un piatto troppo carico, dicendo che non potevano mangiare più di tanto. La scarsità sembra rafforzare l'attrattiva.

  • Disturbi di vista. Assicurati che gli occhi del tuo caro siano esaminati per problemi come la cataratta o la degenerazione maculare. Tuttavia, a volte, anche se la vista di una persona non è compromessa, il cervello non riesce a interpretare le informazioni che vengono inviate dal nervo ottico. Abbiamo visto che, quando qualcuno sembra non rispondere a ciò che è di fronte a lui, lo riconosce meglio se lo indichiamo o lo separiamo.

  • Problemi con le posate. Dovremmo aspettarci che i nostri cari e ospiti dimenticheranno infine cosa sono le posate e come usarle. Dimostra l'uso della forchetta, del cucchiaio, o del coltello. Quando l'imitazione non è più utile, inizia a dare i cibi in pezzi masticabili con dimensioni che possono essere mangiati con le dita. Mentre mangi insieme, parla di ciò che mangiate e quanto è buono il sapore.

  • Troppa confusione. Con la progressione della demenza, diventa più difficile interpretare gli stimoli sensoriali. Ciò significa che quando c'è musica o televisione in sottofondo, più persone parlano contemporaneamente, o c'è molto andirivieni dal tavolo, la persona con demenza sarà meno in grado di concentrarsi sul mangiare. Prova a misurare la capacità della persona cara o dell'ospite a gestire gli stimoli e modifica l'ambiente per soddisfare il suo attuale livello di funzionamento.

  • Idratare! I sintomi di disidratazione possono imitare la demenza. Cerca i modi per far bere di routine il tuo caro o l'ospite. Trova qualcosa da bere che gradisce. La cattiva alimentazione, poco zucchero nel sangue, e la disidratazione provocano disagio fisico alle persone, e il disagio fisico è espresso nei comportamenti.

 

 

 


Fonte: The Dawn Method (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.