Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un sonno extra risolve i problemi di memoria nei moscerini con patologia di tipo Alzheimer

Un sonno extra risolve i problemi di memoria nei moscerini con patologia di tipo AlzheimerPaul Shaw PhD, che studia il sonno nei moscerini della frutta alla Washington University di St. Louis, controlla il vivaio dove alleva i moscerini. La sua ricerca mostra che indurre artificialmente un maggiore sonno nei moscerini consente loro di superare grandi deficit di memoria. Foto: Clark BowenMolti studi hanno collegato una quantità maggiore di sonno ad una memoria migliore, ma una nuova ricerca sui moscerini della frutta dimostra che un sonno extra aiuta il cervello a superare i catastrofici difetti neurologici che altrimenti bloccherebbero la formazione della memoria.


Questo è quanto concludono gli scienziati della School of Medicine alla Washington University di St. Louis, dopo aver studiato tre gruppi di moscerini, con la cui capacità di ricordare hanno interferito, disattivando un gene cruciale della memoria, diverso per ciascun gruppo.


In un gruppo, il gene disattivato ha portato i moscerini a sviluppare una condizione simile all'Alzheimer. In un altro gruppo, il gene disattivato ha reso difficile per le cellule cerebrali del moscerino rafforzare nuove connessioni che codificano i ricordi. Nel terzo gruppo, il gene rimosso ha lasciato i moscerini con troppe di queste connessioni.


"I nostri dati hanno dimostrato che più sonno è in grado di gestire ognuno di questi problemi", ha detto l'autore senior Paul Shaw PhD, professore associato di neurobiologia. "Deve essere il giusto tipo di sonno e non sappiamo ancora come indurre questo tipo di sonno nel cervello umano, ma la nostra ricerca suggerisce che, quando saremo in grado di farlo, ci potrebbe essere un notevole potenziale terapeutico".


Lo studio appare online da Giovedi 23 aprile su Current Biology. Shaw lavora con i moscerini della frutta per esplorare i meccanismi cerebrali che controllano il sonno, che lui e altri hanno dimostrato essere simili a quelli osservati nelle persone.


Nell'ambito del nuovo studio, gli scienziati hanno ripristinato la memoria in ciascun gruppo di moscerini usando una delle tre tecniche per aumentare il sonno:

  1. hanno stimolato un gruppo di cellule chiave,
  2. potenziato la produzione di una proteina legata al sonno o
  3. dato ai moscerini un farmaco che imita l'attività di un importante messaggero chimico.


Indipendentemente dalla tecnica usata per aumentare il sonno, l'extra di sonno aggiunto (3-4 ore di sonno al giorno in più in appena due giorni) ha ripristinato la capacità dei moscerini di produrre ricordi.


"In tutti questi moscerini, il gene perso o disabilitato comunque non funziona più correttamente", ha osservato l'autore Stephane Dissel PhD, scienziato senior nel laboratorio di Shaw. "Il sonno non può riportare indietro quel gene mancante, ma trova il modo di aggirare il problema fisiologico".


Shaw e altri ritengono che il sonno aiuta il cervello a rafforzare le connessioni tra le cellule cerebrali che codificano i ricordi importanti e a rimuovere le connessioni che codificano le informazioni inutili.

 

*******
La ricerca è stata finanziata dal National Institutes of Health e da Neuroscience Blueprint Core.

 

 

 

 

 


Fonte: Michael C. Purdy in Washington University in St. Louis(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Dissel S, Angadi V, Kirszenblat L, Suzuki Y, Donlea J, Klose M, Koch Z, English D, Winsky-Sommerer R, van Swinderen B, Shaw PJ. Sleep restores behavioral plasticity to drosophila mutants. Current Biology, 2015 DOI: 10.1016/j.cub.2015.03.027

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.