Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ruolo dei marcatori di rischio nell'Alzheimer

I marcatori di rischio potrebbero svolgere un ruolo importante nell'Alzheimer. Si tratta di sostanze legate al morbo di Alzheimer che si trovano in quantità insolitamente alta o insolitamente bassa in pazienti che nel futuro contrarranno la malattia.

Il Professore Associato Oskar Hansson, della Lund University e Skåne University Hospital in Svezia, ha individuato due di tali marcatori di rischio. Li ha verificati su individui che hanno chiesto il trattamento presso la clinica di memoria dell'ospedale e che mostrano un lieve disturbo di memoria, un livello più basso di memoria rispetto al normale, per la loro età.

Dei 160 soggetti esaminati, il 33 per cento ha sviluppato la malattia di Alzheimer entro cinque anni. Il sedici per cento ha sviluppato altre forme di demenza, mentre la restante metà è rimasta al livello di 'oblio mite'. I marcatori di rischio hanno fatto una distinzione molto netta tra coloro che più tardi avrebbero sofferto di Alzheimer e coloro che non erano a rischio.

"Il 'collegamento positivo' è stato del 71 per cento, il che non è sufficiente a predire chi sicuramente si ammalerà. Il 'legame negativo', d'altra parte, è stato del 94 per cento, il che significa che è possibile prevedere chi con ogni probabilità non contrarrà la malattia", spiega Oskar Hansson. Coloro che non hanno i marcatori di rischio non sono quindi a rischio elevato di sviluppare il morbo di Alzheimer, pur avendo una scarsa memoria. A loro può essere data questa notizia rassicurante e non dovranno tornare per controlli regolari dell'Alzheimer. Gli individui che non hanno gli indicatori di rischio possono anche essere rimossi da tutti i futuri studi clinici di nuovi farmaci di Alzheimer.

"Gli studi sono più semplici e più corretti se sono fatti sul gruppo giusto di pazienti sin dall'inizio, vale a dire quelli che realmente sono nella zona a rischio per la malattia di Alzheimer. E' anche più etico non includere i pazienti che non sono a rischio. Essi non hanno nulla da guadagnare dal farmaco, ma possona avere qualcosa da perdere se il farmaco provoca effetti collaterali ", spiega Oskar Hansson.

I biomarcatori sono estratti dal liquido spinale tramite un ago inserito nella spina dorsale inferiore. Questa procedure non è come un test di midollo osseo, che è una procedura molto più impegnativa e sgradevole.

L'incidenza della malattia di Alzheimer sta aumentando rapidamente in tutto il mondo. In Svezia vi sono attualmente circa 120 000 persone con la malattia, ma il numero è destinato ad aumentare in linea con l'invecchiamento della popolazione. Poiché i pazienti richiedono molte cure, si stima che il morbo di Alzheimer e le altre forme di demenza costino alla società tanto quanto le malattie cardiovascolari, cancro e ictus messe insieme.

Nota del redattore e del curatore del presente sito: Questo articolo non è destinato a fornire consigli medici, diagnosi o terapia.

ScienceDaily, 23 ottobre 2010, intervista completa agli autori qui, scheda tecnica qui.

Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.