Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Produrre nuovi neuroni è una sfida che si può vincere

Migliorare la produzione di neuroni negli anziani con declino della cognizione è una grande sfida per una società che invecchia e per l'emergere di condizioni neuro-degenerative come l'Alzheimer.

Ricercatori dell'INSERM e della CEA hanno recentemente dimostrato che il blocco farmacologico della molecola TGFβ migliora la produzione di nuovi neuroni nei modelli di topo.


Questi risultati, pubblicati sulla rivista EMBO Molecular Medicine, sono un incentivo allo sviluppo di terapie mirate che consentano una migliore produzione di neuroni per alleviare il declino cognitivo negli anziani e ridurre le lesioni cerebrali causate dalla radioterapia.


Nel cervello adulto si formano con regolarità nuovi neuroni, per garantire il mantenimento di tutte le nostre capacità cognitive. Questo processo, chiamato neurogenesi, può essere influenzato negativamente da varie situazioni e soprattutto dall'invecchiamento e dal trattamento radioterapico di un tumore al cervello (infatti l'irradiazione di determinate aree del cervello è una terapia aggiuntiva centrale per i tumori cerebrali di adulti e bambini).


Secondo alcuni studi, la riduzione del nostro "stock" di neuroni contribuisce ad un irreversibile declino della cognizione. Nel topo, per esempio, i ricercatori hanno riferito che l'esposizione del cervello a radiazioni nell'ordine di 15 Gy [1] è accompagnata da perturbazioni alla memoria olfattiva e alla riduzione della neurogenesi. Lo stesso accade nell'invecchiamento, dove una riduzione della neurogenesi è associata a una perdita di certe facoltà cognitive. Nei pazienti sottoposti a radioterapia per rimozione di un tumore al cervello, si possono osservare gli stessi fenomeni.


Come conservare lo "stock di neuroni"

Per farlo, i ricercatori devono scoprire quali fattori sono responsabili della diminuzione della neurogenesi. Al contrario di quanto si credeva, le loro osservazioni iniziali dimostrano che né le pesanti dosi di radiazioni né l'invecchiamento sono responsabili della completa scomparsa delle cellule staminali neurali capaci di produrre neuroni (e quindi originare la neurogenesi). Quelle che sopravvivono restano localizzate in una certa, piccola, area del cervello (la zona sub-ventricolare -SVZ) anche se però non sembrano essere in grado di funzionare correttamente.


Ulteriori esperimenti hanno permesso di stabilire che in entrambe le situazioni, irradiazione e invecchiamento, le cellule staminali sono indotte a diventare dormienti da alti livelli della citochina [2] TGFβ, aumentando la loro suscettibilità all'apoptosi (morte cellulare) e riducendo il numero di nuovi neuroni. "Il nostro studio ha concluso che, sebbene la neurogenesi sia ridotta nell'invecchiamento e dopo una dose elevata di radiazioni, molte cellule staminali sopravvivono per diversi mesi, mantenendo le loro caratteristiche 'staminali' ", spiega Marc-Andre Mouthon, uno dei principali autori della ricerca, condotta in collaborazione con José Pineda e François Boussin.


La seconda parte del progetto ha dimostrato che il blocco farmacologico della TGFβ ripristina la produzione di nuovi neuroni in topi irradiati o che invecchiano. Per i ricercatori, questi risultati incoraggeranno lo sviluppo di terapie mirate a bloccare la TGFβ, per ridurre l'impatto delle lesioni cerebrali causate da radioterapia e migliorare la produzione di neuroni degli anziani con un declino cognitivo.

 

 

Note:
[1]
Molecola sintetizzata dalle cellule del sistema immunitario, essenziale per la comunicazione tra cellule.
[2] Il dosaggio di radioterapia ricevuto da tessuti viventi è misurato in grays (Gy): 1GY corrisponde al trasferimento di 1 joule per 1 chilogrammo di materia.

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 

 


Fonte: INSERM (Institut national de la santé et de la recherche médicale).

Riferimento: Jose R. Pineda, Mathieu Daynac, Alexandra Chicheportiche, Arantxa Cebrian-Silla, Karine Sii Felice, Jose Manuel Garcia-Verdugo, François D. Boussin, Marc-André Mouthon. Vascular-derived TGF-β increases in the stem cell niche and perturbs neurogenesis during aging and following irradiation in the adult mouse brain. EMBO Molecular Medicine, 2013; 5 (4): 548 DOI: 10.1002/emmm.201202197.

Pubblicato in Science Daily il 9 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.