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Potenziale legame molecolare tra inquinanti nell'aria e aumento del rischio di demenza da Corpi di Lewy

Annual mean PM25 concentrations 2015Concentrazione media annuale di PM2.5 nel 2015 in Europa

Un team di ricercatori ha scoperto che esiste una possibile connessione molecolare tra inquinamento atmosferico e aumento del rischio di demenza da corpi di Lewy. Lo studio, guidato congiuntamente da ricercatori della Columbia University di New York e della Johns Hopkins University di Baltimora (USA), si basa su un decennio di ricerche che collegano l'esposizione all'inquinamento atmosferico da particolato fine (PM2.5), da attività industriale, da combustione residenziale, da incendi e da scarico dei veicoli, a un rischio maggiore di sviluppare la malattia.


I risultati della ricerca, pubblicata su Science, aumentano il corpo crescente di prove che indicano che i fattori ambientali possano innescare i cambiamenti dannosi nelle proteine ​​del cervello che portano alla neurodegenerazione. Le malattie da corpi di Lewy sono un gruppo di disturbi neurodegenerativi contrassegnati dall'accumulo anormale di una proteina, alfa-sinucleina, nel cervello. Questi ciuffi, chiamati corpi di Lewy, sono un segno distintivo del Parkinson e della demenza da corpi di Lewy.


Nel nuovo lavoro, il team ha scoperto che l'esposizione di topi al PM2.5 ha innescato la formazione di gruppi anormali di α-sinucleina. Questi grumi di proteine ​​tossiche hanno condiviso le principali caratteristiche strutturali legate alla malattia con quelle presenti nel cervello dei pazienti con demenza da corpi di Lewy.


"Abbiamo identificato un nuovo ceppo di corpi di Lewy formati dopo l'esposizione all'inquinamento atmosferico", afferma l'autore senior Xiaobo Mao PhD, professore associato di neurologia della Johns Hopkins University. "Definendo questo ceppo, speriamo di aver stabilito un obiettivo specifico per farmaci futuri volti a rallentare la progressione delle malattie neurodegenerative contrassegnate dai corpi di Lewy".


La ricerca è iniziata con un'analisi dei dati ospedalieri di 56,5 milioni di pazienti statunitensi ricoverati tra il 2000 e il 2014 per malattie neurodegenerative. Il team si è concentrato sui pazienti ricoverati in ospedale per la prima volta con condizioni legate ai corpi di Lewy e ha usato il CAP della loro residenza per stimare l'esposizione a lungo termine al PM2.5. Gli scienziati hanno scoperto che ogni aumento dell'intervallo interquartile della concentrazione di PM2.5 in queste aree di CAP ha comportato un rischio più elevato del 17% di demenza di Parkinson e un rischio più elevato del 12% di demenza da corpi di Lewy.


Xiao Wu PhD, primo coautore dello studio e assistente professore di biostatistica alla Columbia University, ha affermato:

"Questo è uno dei primi studi epidemiologici umani a concentrarsi su un sottotipo di demenza collegata ai corpi di Lewy. L'associazione statistica che abbiamo trovato è persino più forte di quanto avevano scoperto gli studi precedenti, mettendo insieme l'Alzheimer e tutte le demenze correlate.

"Evidenziando la formazione dei corpi di Lewy come un percorso potenzialmente centrale che merita una più profonda indagine biologica, speriamo di ispirare ricercatori a condurre studi sia epidemiologici che molecolari focalizzati su sottotipi di demenza legati ai corpi di Lewy"
.

[...]

 

 

 


Fonte: Columbia University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: X Zhang, [+41] X Mao. Lewy body dementia promotion by air pollutants. Science, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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