Nuovi indizi sulla demenza frontotemporale (FTD), la forma primaria che colpisce in mezza età, potrebbe finalmente portare a un modo per diagnosticarla.
Foto: UCSF
La demenza di solito colpisce le persone anziane, quindi quando insorge nella mezza età, può essere difficile da riconoscere. La forma più comune [nella mezza età] è la demenza frontotemporale (FTD), che viene spesso scambiata per depressione, schizofrenia o morbo di Parkinson prima di arrivare alla diagnosi corretta.
Lo sapevi?
La FTD è la forma più comune di demenza negli under-60. Poiché si verifica nei giovani, è spesso erroneamente diagnosticata come depressione, Alzheimer a esordio precoce, Parkinson o una condizione psichiatrica.
Servono in media 3,6 anni ai pazienti per ottenere una diagnosi accurata. Non esiste una cura e non ci sono trattamenti per rallentare o fermare la progressione della malattia. Si distingue dall'Alzheimer in 3 modi principali:
- La FTD comporta un declino graduale del comportamento, del linguaggio o del movimento, ma la memoria rimane intatta.
- Di solito colpisce persone più giovani, tra 45 e 65 anni, è meno probabile dopo i 65.
- È meno comune, colpisce 60.000 persone negli Stati Uniti (l'Alzheimer 6,7 milioni).
Ora, in uno studio pubblicato su Nature Aging, i ricercatori della University of California di San Francisco hanno trovato alcuni indizi su come si sviluppa la FTD, che potrebbero portare a nuova diagnostica e a far entrare più pazienti negli studi clinici.
Il team ha misurato più di 4.000 proteine presenti nel fluido del prelievo spinale di 116 pazienti con FTD e li ha confrontati con quelli di 39 loro parenti sani. Tutti i 116 pazienti avevano forme ereditate di FTD, consentendo ai ricercatori di studiare la malattia nelle persone viventi con diagnosi confermata, qualcosa che non è possibile nei casi di FTD non ereditata, che possono essere confermati solo dopo la morte.
La composizione delle proteine che era cambiata nella FTD suggerisce che questi pazienti hanno problemi con la regolazione dell'RNA insieme a difetti che influenzano le connessioni nel cervello. Queste proteine, pensano i ricercatori, potrebbero essere i primi marcatori specifici della FTD che emergono mentre la malattia si sviluppa nella mezza età.
"La FTD colpisce le persone nel pieno della vita, spogliandole della loro indipendenza", ha dichiarato Rowan Saloner PhD, professore nel centro memoria e invecchiamento dell'UCSF, primo autore dello studio. "Ma non esiste un modo definitivo per diagnosticarla nei pazienti viventi, a differenza di altre demenze come l'Alzheimer. Se fossimo in grado di scoprire prima la FTD, forse usando alcune delle proteine che abbiamo identificato, potremmo indirizzare i pazienti alle giuste risorse, portarli negli esperimenti terapeutici giusti e, in definitiva, speriamo, fornire loro trattamenti di precisione".
Fonte: Levi Gadye in University of California - San Francisco (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: R Saloner, [+69], KB Casaletto. Large-scale network analysis of the cerebrospinal fluid proteome identifies molecular signatures of frontotemporal lobar degeneration. Nature Aging, 2025, DOI
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