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Proteine ​​nelle cellule nervose dell'occhio collegate all'Alzheimer

La tau anomala, un segno di Alzheimer nel cervello, è presente nelle cellule nervose morenti nella retina ed è legata al declino cognitivo

tau on retina Iniziare lo studio, o 'processo istologico': isolamento della retina, sezionamento, ... (Fonte: Davis et al / Acta Neurop Comm)

Una forma anormale della proteina tau che si accumula nel cervello dei pazienti con morbo di Alzheimer (MA) è presente anche nei loro occhi, secondo i risultati di ricercatori del Cedars-Sinai di Los Angeles.


Lo studio, riportato su Acta Neuropatologica Communications, presenta la prima prova che la tau anomala si accumula in cellule nervose specializzate degli occhi dei pazienti con MA e collega questo accumulo al deterioramento della funzione cerebrale.


"Abbiamo scoperto che le proteine ​​tau anormali si accumulano nelle cellule gangliari della retina, che sono cellule nervose chiave degli occhi che inviano informazioni al cervello", ha affermato Maya Koronyo-Hamaoui PhD, prof.ssa di neurochirurgia e scienze biomediche al Cedars-Sinai e autrice senior dello studio. "Abbiamo anche identificato una correlazione tra l'accumulo precoce di tau anormale e il danno e la morte delle cellule gangliari retiniche nelle persone che mostrano sintomi di lieve compromissione cognitiva e MA".


Le persone con lieve compromissione cognitiva e MA avevano un numero inferiore del 46-57% di cellule gangliari nella retina rispetto alle persone con cognizione normale e le loro cellule gangliari retiniche erano deformate e inclini a morire.


Le proteine ​​tau dannose erano due o tre volte più comuni nelle cellule gangliari della retina di queste persone e l'entità di danno correlato alla tau nella retina era legata al danno del MA nel cervello e a un declino della funzione cognitiva, ha detto la Koronyo-Hamaoui.

 

 

 


Fonte: Cedars Sinai (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: MR Davis, [+13], M Koronyo-Hamaoui.  Retinal ganglion cell vulnerability to pathogenic tau in Alzheimer’s disease. acta neuropath comm, 2025, DOI

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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