Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Marcatori diagnostici per la demenza cambiano con l'ora del giorno

L'ora del giorno in cui viene preso il sangue può influire sui risultati dei test per la diagnosi di demenza, secondo una nuova ricerca guidata dall'Università del Surrey..

Della Monica et alLivelli di p-tau217 plasmatici nelle 24 ore in persone con Alzheimer lieve (PLWA), i loro partner di studio e anziani cognitivamente intatti. (Fonte: Della Monica et al)

I ricercatori hanno scoperto che i biomarcatori usati per diagnosticare il morbo di Alzheimer (MA), incluso uno promettente per la diagnosi precoce della condizione, variavano in modo significativo a seconda dell'ora del giorno: i livelli erano al minimo al mattino quando i partecipanti si svegliavano e più alti alla sera.


Il biomarcatore p-tau217, che potrebbe aiutare la diagnosi precoce della demenza, ha mostrato grandi differenze a seconda dell'ora del giorno. I ricercatori hanno scoperto che la variazione tra livelli mattutini e serali era simile ai cambiamenti osservati nelle persone i cui problemi lievi di memoria peggiorano nel corso di un anno.


"Questo lavoro mostra l'importanza di considerare l'ora del giorno in cui si preparano i campioni diagnostici clinici e come il quadro clinico per un individuo può essere influenzato da tempi di campionamento variabili. Standardizzando l'ora del giorno in cui viene prelevato un campione, la diagnosi di demenza e il monitoraggio della progressione della malattia possono diventare più accurati", ha detto il dott. Ciro Della Monica, ricercatore.


Lo studio, pubblicato su Translational Psychiatry, ha esaminato 38 partecipanti con MA lieve, i loro caregiver e controlli sani mentre risiedevano al Surrey Sleep Research Center, che fa parte del Care Research & Technology Centre dell'UK Dementia Research Institute. Invece di prelevare un singolo campione di sangue, come nel caso della maggior parte delle pratiche cliniche, ai partecipanti è stato preso il sangue ogni tre ore per 24 ore.


Quattro biomarcatori misurati su cinque (p-tau217, Aβ40, Aβ42 e NfL) hanno mostrato livelli di fluttuazione durante il giorno. Solo il GFAP non ha mostrato una variazione statisticamente significativa.


Attualmente, non si sa cosa sta guidando queste differenze di ora del giorno. Può riferirsi al sonno e alla riduzione legata al sonno nella produzione o nell'eliminazione di questi marcatori dal cervello per circolazione, pasti, postura, attività o meccanismi circadiani.


Tuttavia, i risultati implicano che il momento della raccolta dei campioni nel giorno è rilevante per attuare e interpretare i biomarcatori del plasma nella ricerca e nella cura della demenza. Nel complesso, questi risultati indicano che il tempo di campionamento dovrebbe essere standardizzato o almeno registrato.


"La ricerca del ritmo circadiano ha dimostrato che quasi tutte le variabili relative alla fisiologia e alla funzione cerebrale variano con l'ora del giorno. Questo studio mostra che la traduzione di questa conoscenza di base nell'area della ricerca sulla demenza è molto promettente per migliorare comprensione, diagnosi e trattamento del MA", ha dichiarato Derk-Jan Dijk, professore di sonno e fisiologia, direttore del Surrey Sleep Research Center

 

 

 


Fonte: University of Surrey (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C Della Monica, [+8], Derk-Jan Dijk. P-tau217 and other blood biomarkers of dementia: variation with time of day. Transl Psych, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.