Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Marcatori epigenetici del sangue possono farci capire il rischio di demenza

3d representation dna epigenetics genetics Image by freepik.com

Una nuova ricerca suggerisce che i marcatori epigenetici nel sangue potrebbero essere utili per comprendere il rischio di demenza. Due studi collegati, uno dell'Università di Exeter (GB) e l'altro della Maastricht University (Paesi Bassi), hanno insieme fatto progressi nella ricerca che dimostra il potenziale della metilazione del DNA, un marcatore epigenetico, nel capire come i fattori genetici e di stile di vita influenzano il rischio di demenza.


La metilazione del DNA è un marcatore chimico aggiunto al DNA, che può attivare e disattivare i geni. I fattori genetici e di stile di vita possono alterare i livelli del marcatore di metilazione del DNA sui geni, e alcuni di questi fattori sono già noti per aumentare il rischio di demenza. Valutare la metilazione del DNA può aiutare gli scienziati a comprendere la misura in cui questi diversi fattori influenzano il rischio di demenza e i meccanismi con cui portano alla malattia.


Nel più grande studio del suo genere, pubblicato su Alzheimer's & Dementia, i ricercatori hanno valutato la metilazione del DNA in 800.000 siti nel genoma nei campioni di sangue raccolti da 900 persone nell'ambito dello studio European Medical Information Framework for Alzheimer’s disease Multimodal Biomarker Discovery. Lo studio include ampie informazioni cliniche sui partecipanti, che hanno fornito tutti campioni di liquido spinale, usati poi per diagnosticare e monitorare il morbo di Alzheimer (MA), perché è a diretto contatto con il cervello.


Tuttavia, raccogliere il fluido è una procedura invasiva, quindi il team ha studiato se poteva invece usare campioni di sangue, analizzando le firme epigenetiche nel sangue che sono associate ai biomarcatori del MA, in quanto ciò sarebbe più economico e più facile da raccogliere nella pratica.


Nel primo dei due studi, guidati dalla prof.ssa Katie Lunnon della University of Exeter, il team ha dimostrato che le firme di metilazione del DNA nel sangue possono rispecchiare alcuni livelli di biomarcatori proteici nei campioni di liquidi spinali, che vengono usati per valutare la demenza. Il team ha esplorato queste firme in combinazione con 15 diversi biomarcatori di liquido spinale che vengono usati per diagnosticare la demenza e ha evidenziato cambiamenti nello stato di metilazione dei geni chiave per una serie di questi biomarcatori.


Nel secondo studio, guidato dal dott. Ehsan Pishva dell'Università di Maastricht, il team ha generato punteggi di rischio epigenetico usando le firme di metilazione del DNA nel sangue come rappresentanti di 14 fattori di rischio di demenza noti. Alcuni di questi erano rischi di stile di vita modificabili, tra cui attività fisica e dieta, e altri non erano modificabili, come età e malattie cardiache.


Hanno dimostrato che quei punteggi di rischio epigenetico possono migliorare la previsione del rischio di declino cognitivo e insorgenza della demenza, anche nelle prime fasi. La diagnosi precoce è fondamentale per una migliore gestione dello stile di vita e per l'accesso a potenziali nuovi trattamenti. Lo studio evidenzia come i fattori genetici, di vita e ambientali contribuiscono allo sviluppo e alla progressione della demenza attraverso meccanismi epigenetici.


La prof.ssa Katie Lunnon è l'autrice senior del primo studio e guida il team di genomica della demenza che in precedenza ha pubblicato una serie di studi pionieristici che hanno esplorato l'epigenetica nel cervello e nel sangue in diversi tipi di demenza:

"Sappiamo che un certo numero di fattori genetici e di stile di vita possono aumentare il rischio di sviluppare il MA e altre demenze. L'epigenetica è un campo di ricerca particolarmente interessante perché può mediare l'interazione tra la nostra conformazione genetica, che è fissata al concepimento e i rischi ambientali, che possiamo potenzialmente modificare".


Il dott. Ehsan Pishva, autore senior dell'altro studio e guida del team di biologia dei sistemi di demenza dell'Università di Maastricht, ha dichiarato:

“Il nostro punteggio di rischio epigenetico può migliorare la previsione del rischio di compromissione cognitiva nelle diverse popolazioni, segnando un progresso significativo nella ricerca sulla demenza. Lo studio, che ha comportato un'analisi avanzata di grandi insiemi di dati epigenetici da più coorti di demenza indipendenti, ha scoperto che il punteggio del rischio epigenetico era un predittore del futuro declino cognitivo delle coorti di MA e di Parkinson.

"I nostri risultati evidenziano il potenziale delle misurazioni epigenetiche derivate dal sangue come approccio non invasivo per valutare il rischio di demenza, aprendo la strada a studi futuri per esplorare strategie sanitarie più personalizzate e preventive contro il danno cognitivo".

 

 

 


Fonte: Louise Vennells in University of Exeter (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. RG Smith, [+38], K Lunnon. Blood DNA methylomic signatures associated with CSF biomarkers of Alzheimer's disease in the EMIF‐AD study. Alzh&Dem, 2024, DOI
  2. J Koetsier, [+54], E Pishva. Blood‐based multivariate methylation risk score for cognitive impairment and dementia. Alzh&Dem, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.