Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Equilibrio neurale nel cervello è associato a maturità cerebrale e cognizione migliore

In un mondo in cui gli stimoli esterni e interni possono mandare fuori equilibrio il nostro intero sistema corporeo, come riesce il nostro cervello a impedire di diventare eccessivamente stimolato?


La risposta sta nella capacità del nostro cervello di mantenere l'equilibrio tra eccitazione neurale (EN) e inibizione neurale (IE), il cosiddetto rapporto EN/IN. Regolando quel rapporto, il cervello impedisce la sovra-stimolazione e la sotto-stimolazione.

 

Il rapporto EN/IN nei bambini diminuisce con uno sviluppo sano.

Si è osservato che i bambini con un rapporto EN/IN inferiore hanno prestazioni migliori rispetto ai coetanei nei test cognitivi come quello della memoria e dell'intelligenza, secondo gli studi dei ricercatori della National University of Singapore (NUS).


Il team, guidato dal dottorando Zhang Shaoshi e dal professore associato Thomas Yeo della NUS, dal professor Bart Larsen dell'Università del Minnesota e dal professore associato Theodore Satterthwaite dell'Università della Pennsylvania, ha studiato come cambia il rapporto EN/IN nei giovani, esaminando le scansioni cerebrali a risonanza magnetica (MRI) di 885 bambini, adolescenti e giovani adulti degli USA e 154 bambini di Singapore.

 

Il rapporto EN/IN è un aspetto che cambia e si sviluppa continuamente durante l'infanzia e l'adolescenza.

I ricercatori hanno scoperto che troppa eccitazione o una eccessiva inibizione, descritte come Yin e Yang del cervello, possono essere dannose, portando a un rischio maggiore di sviluppare disturbi cerebrali, come l'autismo, l'Alzheimer e la schizofrenia. Troppa inibizione indica un'assenza di attività cerebrale, mettendo effettivamente la persona in uno stato vegetativo.


Per evitare l'invasività, il team ha sviluppato una tecnica che combina l'intelligenza artificiale e la modellazione biofisica per inferire i rapporti EN/IN da scansioni MRI non invasive e non radioattive. Il team ha dimostrato la validità dei rapporti EN/IN stimati attraverso un esperimento, durante il quale i partecipanti hanno avuto un farmaco anti-ansia (Xanax) o un placebo.


L'ipotesi della squadra è che una volta che il Xanax è ingerito, aumenta l'inibizione, quindi il rapporto EN/IN complessivo diminuisce. Per testare ciò, il team di ricerca ha scansionato individui sani in due occasioni separate. A un partecipante è stato dato Xanax prima di una sessione MRI e placebo nella successiva. Ad alcuni partecipanti, lo Xanax avrebbe potuto essere dato nella prima sessione, ad altri nella seconda. Il team ha scoperto che i marcatori di rapporto EN/IN stimati erano effettivamente più bassi dopo che i partecipanti avevano ingerito Xanax, rispetto al placebo, convalidando quindi la loro tecnica.


Il team di studio ha quindi proceduto a ulteriori scansioni cerebrali MRI per studiare lo sviluppo del cervello in un ampio campione di oltre 1.000 bambini, adolescenti e giovani adulti di Singapore e USA, scoprendo che il rapporto EN/IN diminuisce con uno sviluppo sano.


Successivamente, per stabilire il legame tra il rapporto EN/IN e la funzione cognitiva, il team ha diviso i partecipanti, che andavano da 7 a 23 anni, in gruppi con prestazioni alte e basse, in base ai loro punteggi su alcuni test cognitivi. Hanno scoperto che i gruppi a prestazioni alte avevano rapporti EN/IN più bassi rispetto ai loro coetanei della stessa età, suggerendo che le capacità cognitive migliorano con la maturazione del rapporto EN/IN durante lo sviluppo.

 

 

 


Fonte: National University of Singapore (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: S Zhang, [+21], BT Thomas Yeo. In vivo whole-cortex marker of excitation-inhibition ratio indexes cortical maturation and cognitive ability in youth. PNAS, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.