Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Viagra è un trattamento potenziale di Alzheimer, ma la ricerca ha risultati contraddittori

Drug pills

Uno studio recente ha riferito che il sildenafil, venduto con il marchio Viagra, e altri medicinali dello stesso gruppo chiamati 'inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5' possono ridurre il rischio di morbo di Alzheimer (MA). Ma altre ricerche non hanno trovato alcun effetto.


Perché l'immagine non è chiara? E cosa si può concludere sul fatto che farmaci come il sildenafil riducono il rischio di MA se la ricerca disponibile ha risultati contraddittori?


La demenza è stata descritta come una pandemia globale. Nel 2022, è stata la prima causa di morte in Inghilterra e Galles. Il MA è la forma più comune di demenza e l'attuale trattamento è con inibitori dell'acetilcolinesterasi come donepezil (venduto come Aricept) e memantina. Questi farmaci possono alleviare i sintomi del MA ma non hanno alcun effetto sul processo sottostante della malattia.


Attualmente sono in fase di sviluppo 28 trattamenti potenzialmente modificanti la malattia, e uno (lecanemab) è stato autorizzato di recente negli Stati Uniti, in Cina e Giappone. Tuttavia, il lecanemab e il farmaco relativo donanemab, che probabilmente sarà disponibile a breve, hanno un effetto limitato e semplicemente rallentano qualsiasi declino dei sintomi.


Ci sono anche problemi importanti di sicurezza su questi farmaci, relativi al sanguinamento e al gonfiore cerebrale. C'è quindi un bisogno urgente di nuovi trattamenti efficaci e sicuri.

 

Farmaci riproposti: più economici e più veloci?

Un'alternativa al lungo e costoso processo di scoperta di nuovi medicinali è il loro cambio d'uso. Questo avviene quando farmaci o terapie esistenti vengono usati per condizioni mediche alternative. Lo studio più recente nel Regno Unito sul legame tra inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (avanafil, sildenafil, tadalafil e vardenafil) e il MA ha scoperto che sono associati a una riduzione del 18% del rischio di diagnosi di MA.


Ma due studi statunitensi osservazionali precedenti hanno avuto risultati diversi. Uno di questi studi non ha trovato alcun legame tra l'uso di inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 e lo sviluppo di MA. L'altro ha scoperto che il sildenafil si è collegato a un rischio ridotto del 69% di malattia, significativamente più alto rispetto all'ultima scoperta del 18%.


Allora perché la variabilità nei risultati? La risposta potrebbe essere nel modo in cui sono stati progettati i diversi studi. Erano tutti studi osservazionali, che hanno comportato il monitoraggio di un gran numero di pazienti nel tempo per vedere se sviluppavano il MA e se stavano assumendo il farmaco. Tuttavia, i tre studi hanno usato database diversi: USA Insurance, USA Medicare Fee-for-Service e registrazioni dei medici di base del Regno Unito.

 

Variabili confondenti

Gli studi osservazionali sono generalmente progettati per considerare altri fattori che potrebbero influenzare i risultati. Ad esempio, il motivo per cui a qualcuno è stato prescritto un farmaco potrebbe influenzare la probabilità che si avveri l'evento che si sta monitorando.


Pertanto, gli studi devono controllare le devianze e le variabili confondenti. Questi sono fattori individualmente correlati sia al farmaco che all'esito. Potrebbero spiegare perché sembra esserci un'associazione tra il farmaco e il risultato quando non c'è, in realtà, nessun collegamento. Ad esempio, il QI dei bambini è associato all'altezza. Ma la variabile confondente è l'età: man mano che i bambini crescono, diventano sia più alti che più brillanti.


Tutti gli studi che esplorano il legame tra inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 e MA hanno usato tecniche avanzate per cercare di controllare l'impatto potenziale delle variabili confondenti. Ma potevano usare solo ciò che era registrato nei dati. Ad esempio, con lo studio Medicare, è stato possibile controllare potenziali segni di fragilità e sintomi comportamentali, mentre con lo studio del Regno Unito, si è potuto controllare stato socioeconomico, uso di alcol, pressione sanguigna e indice di massa corporea.


Un problema degli studi osservazionali è che presumono che i partecipanti abbiano preso il farmaco come prescritto, il che potrebbe non essere corretto. Gli studi statunitensi hanno almeno confermato che il farmaco è stato ritirato dalla farmacia, mentre questo passaggio non era noto nello studio del Regno Unito.


Un altro problema è che i farmaci potrebbero non essere sempre registrati su questi database; ad esempio, nel Regno Unito potrebbero non essere state incluse nei dati le prescrizioni private del sildenafil. Inoltre, la diagnosi di demenza potrebbe non essere registrata accuratamente sui database elettronici.

 

Molteplici ragioni per risultati diversi

Ci sono altre ragioni per i risultati diversi degli studi. I ricercatori hanno selezionato determinate popolazioni e farmaci di confronto per aiutarli a capire se un effetto sul rischio di MA era correlato al medicinale o a una variabile confondente.


La dose di inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 varia a seconda di ciò che viene trattato. Lo studio degli Stati Uniti 2022 includeva solo uomini e donne con ipertensione polmonare. Lo studio del Regno Unito aveva solo uomini con disfunzione erettile, mentre quello degli Stati Uniti del 2021 includeva entrambi i generi ed entrambe le condizioni. Poiché la dose è diversa per condizioni diverse, non possiamo confrontare la dose tra gli studi.


Ci sono anche ulteriori fattori che potrebbero aiutare a spiegare la differenza nei risultati tra gli studi. Innanzitutto, il farmaco studiato non era lo stesso in tutti e tre. Nello studio degli Stati Uniti del 2021, tutti i partecipanti hanno ricevuto il sildenafil, mentre nello studio del Regno Unito e lo studio USA 2022, circa il 25% ha ricevuto altri inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5.


In secondo luogo, la durata del periodo di studio varia. Questo è un fattore importante da considerare perché il MA potrebbe richiedere del tempo per svilupparsi. Ad esempio, la malattia viene diagnosticata prevalentemente dopo i 65 anni, quindi se un partecipante aveva solo 40 anni all'ingresso allo studio, è molto improbabile che abbia una diagnosi durante il tempo dello studio, anche se segue le persone per molto tempo.


Abbiamo bisogno di un nuovo trattamento per il MA. Gli studi osservazionali possono identificare possibili collegamenti tra farmaci ed esiti e l'ultimo studio aumenta le prove che farmaci come il sildenafil potrebbero proteggere dal MA. Ma per avere prove chiare che il sildenafil e i farmaci correlati sono efficaci nel ridurre il rischio di demenza, sono necessari studi clinici [=sulle persone].

 

 

 


Fonte: Ian Maidment (professore di farmacia clinica) e Hayley Gorton (docente senior di farmacoepidemiologia), Aston University

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.