Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Coronaropatia prima dei 45 anni può aumentare il rischio di demenza più avanti nella vita

heart chambersAtereosclerosi in una arteria coronaria (depositi grassi). Fonte: BruceBlaus, Blausen.com 2014, WikiJournal of Medicine, CC BY 3.0

Gli adulti con diagnosi di coronaropatia, specialmente prima dei 45 anni, possono avere più rischio di sviluppare la demenza, il morbo di Alzheimer (MA) e la demenza vascolare più avanti nella vita, secondo una nuova ricerca pubblicata sul Journal of the American Heart Association.

Fanfan Zheng PhD, autore senior dello studio e ricercatore alla Chinese Academy of Medical Sciences e dell'Union Medical College di Pechino, in Cina, ha affermato:

"La malattia coronarica era già stata associata al rischio di demenza negli anziani, però si ritiene che questo sia il primo studio su larga scala ad esaminare se l'età dell'insorgenza della malattia coronarica può influire sul rischio di sviluppare la demenza più avanti nella vita" .

"Nelle ricerche precedenti, avevamo scoperto che gli adulti hanno subito un declino cognitivo accelerato dopo una nuova diagnosi di malattia coronarica".

I ricercatori hanno valutato la relazione potenziale tra età all'insorgenza della coronaropatia e lo sviluppo della demenza analizzando i dati sanitari della UK Biobank.

L'analisi ha trovato che:

  • tra i 432.667 partecipanti allo studio, ci sono stati 5.876 casi di demenza, 2.540 casi di MA e 1.220 casi di demenza vascolare nei 13 anni medi di analisi;
  • i soggetti con coronaropatia avevano rischi più elevati di sviluppare MA, demenza vascolare o una demenza per altra causa, rispetto a quelli senza la malattia;
  • dopo aver aggiustato i dati per i fattori demografici e di stile di vita, i partecipanti con malattia coronarica avevano un rischio più alto del 36% di sviluppare la demenza, del 13% il MA e del 78% la demenza vascolare;
  • l'insorgenza precoce della coronaropatia si è associato ad un rischio maggiore del 25% di demenza, del 29% di MA e del 22% di demenza vascolare.
  • più giovane era il soggetto all'insorgenza della malattia coronarica maggiore era il rischio di demenza (per ogni riduzione di 10 anni di età);
  • i partecipanti con diagnosi di coronaropatia prima dei 45 anni avevano un rischio significativamente maggiore di sviluppare la demenza rispetto ai coetanei senza la malattia.

“Ciò che ci ha sorpreso di più è stata la relazione lineare tra l'età di insorgenza della malattia coronarica e la demenza. Ciò dimostra l'enorme influenza dannosa della coronaropatia prematura sulla salute del cervello", ha detto Zheng. "Poiché più persone vivono più a lungo e ricevono la diagnosi di coronaropatia in giovane età, è probabile che ci sarà un grande aumento del numero di persone con demenza negli anni a venire. I professionisti sanitari dovrebbero essere consapevoli delle persone con diagnosi di coronaropatia in giovane età. Il prossimo passo è determinare se modificare il rischio cardiovascolare in gioventù può migliorare la salute cerebrale più avanti nella vita".

[...]

Lo studio era osservazionale, quindi non poteva determinare la relazione causa-effetto e oltre il 94% dei partecipanti all'UK Biobank sono bianchi, perciò i risultati potrebbero non essere generalizzabili alle persone di altre razze o etnie.

 

 

 


Fonte: American Heart Association (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: J Liang, [+7], F Zheng. Association Between Onset Age of Coronary Heart Disease and Incident Dementia: A Prospective Cohort Study. J Am Heart Ass, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)