Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gene coinvolto in struttura / funzione neuroni può proteggere dall'Alzheimer

Scienziati della Università del Colorado hanno scoperto che la sovraespressione di un gene aumenta la memoria e l'apprendimento nell'Alzheimer.

Complete neuron cell diagram it

La sovraespressione di un gene legato alla divisione cellulare, alla struttura e alla funzione dei neuroni può prevenire e proteggere dal declino cognitivo sia i topi che gli esseri umani con il morbo di Alzheimer (MA), secondo uno studio degli scienziati del campus medico Anschutz dell'Università del Colorado, pubblicato su iScience.


Il gene, Kinesin-5 (KIF11), lo fa nonostante la presenza dell'amiloide-beta (Aβ), la componente principale delle placche nel cervello di chi ha il MA. Gli scienziati hanno tradizionalmente puntato le placche nel cercare trattamenti per questa malattia fatale. In questo caso, le hanno aggirate.


"La sovraespressione di KIF11 nei topi non ha influenzato i livelli di amiloide nel cervello"
, ha affermato il coautore senior dello studio Huntington Potter PhD, professore di neurologia e direttore dell'Alzheimer’s and Cognition Center dell'Università del Colorado e della ricerca sul MA al Linda Crnic Institute for Down Sindrome della stessa università. “Eppure erano ancora cognitivamente normali nonostante le placche. Questa è una delle migliori indicazioni che puoi mantenere la cognizione senza sbarazzarti delle placche".


KIF11 è una proteina motoria nota per il suo ruolo nella mitosi (divisione cellulare) delle cellule non neuronali. Ma ha anche un ruolo cruciale nella formazione dei dendriti e delle spine dendritiche dei neuroni, che vengono usati per comunicare con altri neuroni e sono importanti per l'apprendimento e la memoria. Tuttavia, il componente principale delle placche di MA, l'Aβ, può inibire la KIF11 e causare danni a queste strutture.


I ricercatori hanno scoperto che la sovraespressione del gene nei topi con MA ha portato a migliori prestazioni nei test cognitivi rispetto ai topi con MA con livelli normali di KIF11. Quindi hanno analizzato i dati genetici dai pazienti umani con MA provenienti dallo studio Religious Orders e dal Rush Memory and Aging Project (ROS/MAP) della Rush University di Chicago. Volevano sapere se le variazioni naturali nei livelli di KIF11 erano correlate a prestazioni cognitive migliori negli adulti con o senza placche amiloidi.


"La nostra analisi dei dati umani indica che livelli più elevati di KIF11 sono correlati a migliori prestazioni cognitive in una coorte di anziani con patologia amiloide", ha affermato il primo autore dello studio Esteban Lucero PhD, della University of Colorado. "Pertanto, i risultati suggeriscono che una maggiore espressione di KIF11 può in parte prevenire la perdita cognitiva nel decorso del MA nell'uomo, il che si allinea a quanto abbiamo scoperto sul ruolo del KIF11 nei modelli animali di MA".


Potter e la coautrice senior Heidi Chial PhD, assistente prof.ssa di neurologia e direttrice della strategia e dello sviluppo di sovvenzioni dell'Alzheimer’s and Cognition Center dell'Università del Colorado, ha affermato che questa informazione apre la strada ai ricercatori per iniziare a testare farmaci nuovi o esistenti che possono creare questo effetto negli umani in modo sicuro.


"Molti degli attuali trattamenti sperimentali per il MA sono focalizzati sulla riduzione della produzione di Aβ o sull'aumento dell'eliminazione delle placche che forma questa proteina", ha affermato la Chial. “La maggior parte di questi approcci non è riuscita a prevenire o invertire il declino cognitivo degli studi clinici. È evidente che sono necessari approcci alternativi allo sviluppo delle terapie per il MA".

 

 

 


Fonte: University of Colorado (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: EM Lucero, ...[+11], H Potter. Increased KIF11/kinesin-5 expression offsets Alzheimer Aβ-mediated toxicity and cognitive dysfunction. iScience, 22 Oct 2022. DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)