Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dieta che imita il digiuno riduce i segni di demenza nei topi

Brevi cicli di una dieta a basso contenuto calorico che replica il digiuno sembrano ridurre l'infiammazione e ritardare il declino cognitivo dei topi modello dell'Alzheimer; i dati iniziali indicano la sicurezza della dieta nei pazienti umani.

I cicli di una dieta che imita il digiuno sembrano ridurre i segni del morbo di Alzheimer (MA) in topi geneticamente progettati per sviluppare la malattia, secondo un nuovo studio eseguito alla University of Southern California, apparso su Cell Reports il 27 settembre.


I ricercatori, guidati dal professor Valter Longo in collaborazione con i professori Christian Pike e Pinchas Cohen, hanno scoperto che i topi che avevano subito diversi cicli della dieta che imita il digiuno mostravano meno patologia di MA. I ricercatori hanno trovato livelli più bassi di due principali tratti distintivi della malattia: amiloide-beta, il motore primario dell'accumulo di placca nel cervello, e la proteina tau iperfosforilata, che forma grovigli nel cervello.


Hanno anche scoperto che si era ridotta l'infiammazione cerebrale ed erano migliorate le prestazioni dei test cognitivi rispetto ai topi alimentati con una dieta standard.


La dieta che imita il digiuno (FMD, fasting-mimicking diet) è ricca di grassi insaturi e a basso contenuto di calorie, proteine ​​e carboidrati nel complesso, ed è progettata per imitare gli effetti di un digiuno solo di acqua, fornendo comunque i nutrienti necessari.


Ricerche precedenti guidate da Longo avevano indicato che brevi cicli periodici di FMD sono associati a una serie di effetti benefici, tra cui la rigenerazione delle cellule staminali, la riduzione degli effetti collaterali della chemioterapia e l'abbassamento dei fattori di rischio per cancro, diabete, malattie cardiache e altre malattie legate all'età nei topi e negli umani.

 

Risultati promettenti nei topi modello di Alzheimer

Accanto a topi sani, il team ha studiato due tipi di topo modello di MA (E4FAD e 3xTg). Durante lo studio, i topi sono stati alimentati con una dieta che imita il digiuno per 4 o 5 giorni due volte al mese e lasciati mangiare normalmente tra i cicli di FMD. In un esperimento a lungo termine per vedere gli effetti nei topi anziani, i topi 3xtg sono stati collocati sulla dieta per 30 cicli in 15 mesi. Esperimenti a breve termine nei topi 3xTg ed E4FAD variavano da un singolo ciclo FMD a 12 cicli in 6 mesi.


In entrambi i modelli, i topi sottoposti a cicli di FMD hanno mostrato una riduzione promettente dell'amiloide-beta e della patologia tau rispetto ai topi con la dieta standard. I topi FMD hanno mostrato anche livelli più bassi di infiammazione cerebrale, inclusa una riduzione del numero di microglia attive, le cellule immunitarie che cercano e distruggono i patogeni e le cellule danneggiate nel cervello.


Inoltre, i topi sulla dieta hanno dimostrato un livello inferiore di stress ossidativo, che ha un ruolo nella patologia di MA, danneggiando i neuroni e contribuendo all'accumulo di amiloide nel cervello. Lo studio ha puntato specificamente il radicale libero 'superossido' come colpevole centrale nel danno che si verifica in questi topi modello di MA, ha spiegato Longo.


Esternamente, i topi di entrambi i modelli di MA sottoposti a FMD hanno mostrato meno declino cognitivo rispetto ai loro coetanei con dieta standard. Il comportamento cognitivo, incluso l'esplorazione e le prestazioni all'interno dei labirinti, è stato testato in topi giovani prima che iniziasse il regime dietetico e di nuovo dopo diversi mesi di dieta standard o di cicli bimestrali FMD. I topi di MA con FMD hanno ottenuto risultati significativamente superiori ai topi di MA su dieta standard e in alcuni casi sono andati come i topi di controllo non MA, indicando che il declino cognitivo era stato significativamente rallentato.


I cicli di FMD sembravano efficaci nell'invertire una serie di marcatori di patologia, ma anche di difetti cognitivi in ​​due dei principali modelli di topo di MA. Longo ha detto che i risultati sono promettenti.

 

Piccolo studio clinico sulla fattibilità per l'uomo

Oltre allo studio sui topi, Longo e colleghi hanno incluso anche i dati di un piccolo studio clinico di fase 1 della dieta che imita il digiuno in pazienti umani con diagnosi di lieve decadimento cognitivo o MA lieve. Quaranta di questi pazienti che erano altrimenti sani e che avevano supporto familiare sono stati randomizzati a una dieta a digiuno una volta al mese per 5 giorni o a un periodo di 5 giorni in cui il pranzo o la cena erano sostituiti con un pasto basato su pasta o riso.


I dati iniziali indicano che l'FMD è sicura e fattibile per i pazienti con lieve decadimento cognitivo o MA iniziale. Ulteriori test nello studio clinico in corso misureranno le prestazioni cognitive, l'infiammazione e altro ancora, ha affermato Longo.


Altri esperimenti preliminari sulla dieta pubblicati da Longo e colleghi hanno indicato altri benefici di un ciclo mensile, come una perdita di massa grassa senza perdita di massa muscolare e un miglioramento dei fattori di rischio cardiometabolico, specialmente nei sovrappeso o negli obesi.


In particolare, in uno studio clinico pubblicato di recente (rif.2), in cui Longo era coautore, i cicli FMD erano associati alla regressione della malattia nei pazienti con diabete (il diabete raddoppia quasi il rischio di sviluppare il MA, secondo l'Alzheimer's Association).

 

 

 


Fonte: Beth Newcomb in University of Southern California (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. P Rangan, ...[+25], Valter D. Longo. Fasting-mimicking diet cycles reduce neuroinflammation to attenuate cognitive decline in Alzheimer’s models. Cell Reports, 2022, DOI
  2. A Sulaj, Valter Longo, ...[+16], Peter P Nawroth. Six-Month Periodic Fasting in Patients With Type 2 Diabetes and Diabetic Nephropathy: A Proof-of-Concept Study. The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)