Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato nuovo gene dell'Alzheimer nelle donne

Il morbo di Alzheimer (MA) è un disturbo neurodegenerativo progressivo e la causa più comune di demenza, che colpisce oltre 35 milioni di individui nel mondo. Degli scienziati hanno scoperto alcune varianti genetiche che aumentano il rischio di sviluppare la malattia; il più noto di questi, per gli over-65 è l'allele ε4 del gene ApoE. Circa il 60% delle persone di origine europea con MA è portatore di questa variante genetica, rispetto a solo il 26% della popolazione generale, il che implica che altri geni contribuiscono alla composizione genetica della malattia.


In un nuovo studio pubblicato su Alzheimer's Disease & Dementia ricercatori dell'Università di Chicago e della Boston University (BU) hanno identificato un nuovo gene chiamato MGMT che aumenta il rischio di MA delle donne. I ricercatori hanno condotto uno studio di associazione su tutto il genoma (GWAS) per il MA in due insiemi indipendenti di dati, usando metodi diversi:

  1. il primo approccio era incentrato sulla demenza in una grande famiglia allargata di Hutteriti, una popolazione fondatrice originaria dell'Europa centrale che si è stabilita nella regione medio-occidentale del paese; gli Hutteriti sono studiati spesso per i determinanti genetici della malattia perché hanno un insieme genetico relativamente piccolo a causa della loro cultura isolata e insulare (iIn questo studio, le persone con MA erano tutte donne);
  2. il secondo approccio, basato su prove, che suggerisce un legame tra il MA e il carcinoma mammario, ha analizzato i dati genetici di un gruppo nazionale di 10.340 donne che non avevano l'ApoEε4.


In entrambi i set di dati, il MGMT era associato significativamente allo sviluppo di MA.


"Questa è una delle poche, e forse più forti, associazioni di un fattore di rischio genetico per il MA specifico delle donne", ha affermato Lindsay Farrer PhD, capo di genetica biomedica alla BU e autore senior dello studio. “Questa scoperta è particolarmente robusta perché è stata trovata indipendentemente in due popolazioni distinte, usando approcci diversi. Mentre la scoperta nel set di dati di grandi dimensioni era più pronunciata nelle donne non-portatrici di ApoEε4, il campione di Hutteriti era troppo piccolo per valutare questo modello con certezza".


I ricercatori hanno quindi valutato ulteriormente il MGMT usando più tipi di dati molecolari e altri tratti correlati al MA derivati ​​dal tessuto cerebrale umano. Dopo un'analisi approfondita, hanno scoperto che quell'espressione genica regolata epigeneticamente (cioè, uno dei modi in cui le cellule controllano l'attività genica senza cambiare la sequenza del DNA) del MGMT, che ha un ruolo nella riparazione del danno al DNA, è significativamente associata allo sviluppo delle proteine tipiche del MA (amiloide-β e tau), specialmente nelle donne.


"Questo studio ha messo in evidenza il valore delle popolazioni di fondatori per gli studi di mappatura genetica di malattie come il MA", ha affermato Carole Ober PhD, preside di genetica umana alla UChicago e autrice senior dello studio. “L'ambiente relativamente uniforme e la ridotta variazione genetica degli Hutteriti aumentano il nostro potere di trovare associazioni in campioni più piccoli rispetto a quelli richiesti per gli studi nella popolazione generale. La convalida dei nostri risultati nel set di dati più ampio usato dal gruppo della Boston University è stata enormemente gratificante e alla fine ha portato a meccanismi epigenetici di supporto che hanno collegato entrambi i set di risultati GWAS al gene MGMT”.


Secondo i ricercatori, questo studio dimostra l'importanza della ricerca di fattori di rischio genetico per il MA che può essere specifico per un genere. Sono necessari ulteriori studi per capire perché il MGMT influenza di più il rischio di MA nelle donne rispetto agli uomini.

 

 

 


Fonte: Boston University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jaeyoon Chung, ...[+23], Lindsay Farrer. Genome-wide association and multi-omics studies identify MGMT as a novel risk gene for Alzheimer's disease among women. Alzheimer's & Dementia, 30 June 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.