Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il legame tra perdita di motivazione e progressione dell'Alzheimer

Ricercatori della Indiana University stanno studiando perché i sintomi neuropsichiatrici, come l'apatia e l'irritabilità, appaiono nella maggior parte dei pazienti con morbo di Alzheimer (MA) prima dell'inizio della perdita di memoria.


Nello studio, condotto da Yao-Ying Ma MD/PhD, assistente prof.ssa di farmacologia e tossicologia, e pubblicato di recente su Molecular Psychiatry, il team di ricercatori ha identificato un recettore nel cervello che porta alla perdita di neuroni e della struttura sinaptica nei topi modello del MA.


L'indagine si è concentrata sul nucleus accumbens, una regione cerebrale cruciale per l'elaborazione della motivazione. Questa regione, situata nello striato ventrale, non è studiata molto dai ricercatori del MA, ha detto Yao-Ying Ma; è esaminata in gran parte per capire i processi motivazionali ed emotivi. Studi precedenti, ha affermato Yao-Ying Ma, hanno dimostrato che negli anziani con MA c'è una riduzione del volume del nucleus accumbens, come delle regioni corticali e ippocampali nel cervello.


La Ma, che è relativamente nuova nel campo della ricerca sul MA, ha esperienza di tossicodipendenze e comunicazione sinaptica, il processo attraverso il quale i neuroni parlano tra loro nel cervello. Alcuni dei sintomi neuropsichiatrici delle persone che soffrono di abusi di sostanze (apatia, sbalzi d'umore, ansia) si trovano anche nei pazienti con MA.


"Anche prima dell'insorgenza dei deficit cognitivi, un numero significativo di pazienti di MA inizia a mostrare sbalzi d'umore e ha maggiori possibilità di avere sintomi di depressione", ha detto Yao-Ying Ma.


Questi sintomi neuropsichiatrici, tuttavia, tendono a verificarsi prima della perdita di memoria, ma non sono disponibili trattamenti efficaci, ha affermato Yao-Ying Ma. Essa ha sottolineato che c'è un bisogno urgente di capire perché esistono quei sintomi e come si correlano con i deficit cognitivi.


Yao-Ying Ma ha affermato che questo studio ha identificato i recettori permeabili al calcio sinaptico nel nucleus accumbens nei topi modello di MA. Il recettore, che di norma è assente in quella parte del cervello, dà al calcio il permesso di entrare nei neuroni, portando a un sovraccarico di calcio, e alla rottura della sua struttura sinaptica. A sua volta, l'accumulo di calcio innesca una cascata di cambiamenti intracellulari che possono essere letali per il neurone, amplificando il sovraccarico di calcio, in un circolo vizioso.


Questa perdita sinaptica nel cervello provoca deficit di motivazione. Sapendo questo, Yao-Ying Ma ha affermato che puntare questi recettori nel cervello, e bloccarli, potrebbe prevenire o ritardare l'insorgenza dei sintomi neuropsichiatrici associati al MA e, in definitiva, i deficit cognitivi.


"Se potessimo posticipare la progressione patologica in una delle aree colpite, come il nucleus accumbens", ha detto Yao-Ying Ma, "potremmo ritardare i cambiamenti patologici in altre regioni".

 

 

 


Fonte: Indiana University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Changyong Guo, ...[+6], Yao-Ying Ma. Amyloid-β oligomers in the nucleus accumbens decrease motivation via insertion of calcium-permeable AMPA receptors. Molecular Psychiatry, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)