Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Strategie efficaci della nutrizionista per ridurre il rischio di demenza

Entro il 2050, si prevede che la demenza colpisca più di 152 milioni di persone, secondo il World Alzheimer's Report 2019 di Alzheimer's Disease International.


Una ricerca pubblicata dal Canadian Journal of Psychiatry ha rilevato che circa il 20% di coloro che non hanno una demenza mostra segnali significativi di accumulo di amiloide-beta (Aβ) nel cervello. Le proteine ​​Aβ si raggruppano insieme nel cervello formando placche che bloccano i messaggi chimici e rallentano la cognizione, provocando in tal modo il morbo di Alzheimer (MA), la forma più comune di demenza e anche la 6a causa di morte in America, secondo l'Alzheimer's Association.


La demenza può colpire anche te, così come tutti gli altri che ti sono cari. La buona notizia è che puoi fare qualcosa, ora, per ridurre il rischio di demenza, seguendo queste strategie efficaci di stile di vita, suggerite dalla terapeuta nutrizionale Natalie Lamb.

 

Bassa assunzione di zucchero

Natalie ha detto che lo zucchero alto nel sangue (glucosio) aumenta la produzione di Aβ nel cervello, aggiungendo che, con l'aumento dei livelli di zucchero nel sangue, si sovra-eccita la produzione di insulina necessaria per aiutare le cellule ad usare lo zucchero nel sangue per generare energia.

"È interessante notare che un enzima nel cervello, chiamato 'enzima insulino-degradante', rompe sia l'insulina che l'Aβ nel cervello", ha aggiunto, chiarendo poi che un aumento dei livelli di insulina induce l'«enzima insulino-degradante» a dare la priorità all'eliminazione dell'insulina, e non a quella dell'Aβ.

Lei suggerisce di assumere proteine ​​ad ogni pasto per contribuire a soddisfare la fame e frenare eventuali voglie di dolce, e ha inoltre incoraggiato di scambiare il cibo ad alto contenuto di zucchero o di carboidrati raffinati bianchi (per esempio pane) con cereali integrali.

 

Digiuno intermittente

Durante il digiuno, gli "enzimi insulina-degradanti potranno concentrarsi sulla degradazione delle proteine ​​amiloidi", ha detto Natalie.

Ha enumerato "potenziali vantaggi supplementari" del digiuno intermittente che vengono suggeriti da ricerche preliminari, che includono "migliore funzione del cervello, migliore sensibilità all'insulina, e riduzione di stress e danno ossidativo".

"Si è anche suggerito che il digiuno intermittente riduce l'apoptosi (morte cellulare) e aumenta la neurogenesi (nascita di nuove cellule del cervello), potenziando quindi la funzione ottimale del cervello e la sua capacità di auto-ripararsi", ha detto Natalie. Lei consiglia di provare la dieta '5:2', per la quale si alternano 5 giorni di alimentazione normale e 2 giorni di digiuno.

 

Dieta chetogenica

I chetoni sono il "principale combustibile fisiologico del cervello alternativo al glucosio", ha detto Natalie. "Studi clinici pubblicati hanno dimostrato che l'aumento della disponibilità di chetoni al cervello, attraverso una moderata chetosi nutrizionale, ha un modesto effetto benefico sul lieve declino cognitivo".

Si può iniziare indulgendo in una "dieta chetogenica ad alto contenuto di grassi" o "consumando integratori di trigliceridi a catena media".

 

Alimentazione ricca di nutrienti a base di piante

I nutrienti a base vegetale chiamati 'polifenoli', ha detto Natalie, "sono ben noti per avere forti proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie". Entrambe queste proprietà aiutano la salute del cervello in quanto il tuo cervello è particolarmente vulnerabile allo stress ossidativo, che a livelli elevati può portare alla demenza. Gli antiossidanti, in particolare, possono proteggere le cellule cerebrali dallo stress ossidativo.

Frutta a guscio, agrumi (ad esempio arance, limoni), frutti di bosco, verdure a foglia, cereali e olio d'oliva sono grandi fonti di polifenoli.

 

Altre strategie

Natalie ha suggerito altre strategie che ridurre il rischio di demenza, che comprendono:

  • seguire la dieta mediterranea, ricca di frutta, noci, legumi, verdure e pesce azzurro;
  • fare esercizio regolare;
  • dormire il numero di ore per notte raccomandato (7/8 per gli adulti);
  • mantenere un peso sano;
  • limitare l'esposizione all'alluminio;
  • mantenere l'equilibrio della flora intestinale.

 

 

 


Fonte: Joshua Tresvalles in Medical Daily (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)