Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Convivere con lo stress dello smartphone: si può evitare il rischio di gravi problemi?

Negli ultimi dieci anni gli smartphone sono passati da status-symbol a parte indispensabile della nostra vita quotidiana. E passiamo molto tempo su di loro, circa quattro ore al giorno, in media.


C'è un numero crescente di ricerche che dimostrano che gli smartphone possono interferire con il sonno, la produttività, la salute mentale e il controllo degli impulsi. Avere uno smartphone a portata di mano può addirittura ridurre la capacità cognitiva disponibile.


Ma è stato recentemente suggerito che dovremmo essere più preoccupati del potenziale degli smartphone di abbreviare la nostra vita, aumentando cronicamente i nostri livelli di cortisolo, uno dei principali ormoni dello stress del corpo.

 

 

L'ormone dello stress

Il cortisolo viene spesso erroneamente definito l'ormone primario lotta-o-fuggi che ci fa entrare in azione quando ci troviamo di fronte ad una minaccia (in realtà è l'adrenalina che fa questo). Il cortisolo è prodotto quando siamo sotto stress, ma il suo ruolo è quello di mantenere il corpo in stato di allerta, aumentando i livelli di zucchero nel sangue e sopprimendo il sistema immunitario.


Questo va bene quando siamo di fronte a una minaccia fisica immediata che si risolve in fretta. Ma quando ci troviamo di fronte a uno stress emotivo continuo (come le email di lavoro 24/7) i livelli di cortisolo cronicamente elevati possono portare a ogni tipo di problema di salute, compreso diabete, obesità, pressione alta e depressione. Aumenta anche i rischi a lungo termine di malattie, infarto, ictus e demenza, ognuno dei quali può portare a morte prematura.


Mentre molte persone dicono di sentirsi più stressate rispetto a prima di avere uno smartphone, la ricerca deve ancora determinare il ruolo del nostro smartphone nel reale aumento dei livelli di cortisolo durante il giorno.


Uno studio recente ha rilevato che un grande uso dello smartphone è associato ad un maggiore aumento della risposta di cortisolo al risveglio, il picco naturale di cortisolo che insorge circa 30 minuti dopo il risveglio per prepararci alle esigenze della giornata.


Le risposte al risveglio troppo alte o troppo basse sono associate a cattive condizioni di salute fisica e mentale. Ma l'uso dello smartphone non ha influenzato il modello naturale dei partecipanti di aumento e discesa del cortisolo per tutto il resto della giornata. E non ci sono altri studi che hanno evidenziato un legame tra uso dello smartphone e livelli di cortisolo cronicamente elevati.


Tuttavia le persone continuano a riferire sensazioni di stress digitale e di sovraccarico di informazioni e di comunicazione.


Controllare le email di lavoro la sera o per prima cosa al risveglio può portare a quel tipo di stress che potrebbe interferire con i ritmi naturali del cortisolo  (per non parlare del sonno). Anche i social media possono essere stressanti, facendoci sentire impastoiati nelle nostre reti sociali, esponendoci a conflitti e cyberbullismo, e favorendo il confronto sociale e la FoMO (fear of missing out, paura di perdere qualcosa).


Pur essendo a conoscenza di questi fattori di stress, il colpo di dopamina che ci colpisce grazie ai social media progettati per dare dipendenza, implica che c'è ancora un obbligo a controllare messaggi e notifiche ogni volta che ci troviamo con del tempo a disposizione. Più della metà degli under 35 controllano regolarmente il loro smartphone quando sono nella toilette.

 

 

Alcuni suggerimenti

Gestire lo stress indotto dallo smartphone non è semplice come essere in crisi di astinenza. Anche i ritiri associati con la condizione non ufficiale chiamata nomofobia (abbreviazione di no-mobile-phone fobia) hanno dimostrato di aumentare i livelli di cortisolo.


Piuttosto che andare a una disintossicazione digitale, che è stato paragonato alla mania della dieta a pulizia con succhi, dovremmo puntare alla nutrizione digitale. Cioè, a mantenere un rapporto più sano con il nostro smartphone dove siamo più attenti ed intenzionali su ciò che consumiamo digitalmente, così da massimizzare i benefici e minimizzare lo stress che porta nella nostra vita.


Ecco alcuni suggerimenti per un uso più sano dello smartphone:

  1. Usa le app Screen Time per Apple, oppure ActionDashIn the moment per Android per fare una verifica della frequenza di uso del telefono e delle applicazioni che occupano la maggior parte del tuo tempo.
  2. Togli tutte le notifiche delle app, escluse quelle più importanti (ad esempio i messaggi privati) in modo da poter riprendere il controllo di quando guardi il tuo telefono. È inoltre possibile fissare determinate ore del giorno con mancanza totale di notifiche.
  3. Togli l'opzione per il controllo continuo delle email (“push” o “Scarica nuovi dati”) dello smartphone. In questo modo i messaggi di posta elettronica vengono visualizzati solo quando apri l'applicazione di posta elettronica e la aggiorni. Come bonus aggiuntivo questo contribuirà a prolungare la durata della batteria.
  4. Prenditi un po' di tempo per uno sgombero digitale, che comprende smettere di seguire persone / pagine (c'è una app per questo!) e cancellarsi dalle liste di posta elettronica (anche per questo!) che causano stress o non danno utilità. Ricorda che puoi smettere di seguire i tuoi amici su Facebook senza dichiararli non più amici, e senza che lo sappiano.
  5. Crea zone tech-free nella tua casa, come ad esempio il tavolo della cucina o le camere da letto. Un approccio “lontano dagli occhi lontano dal cuore” contribuirà a impedire allo stress provocato dallo smartphone di irrompere nel tuo tempo di inattività.
  6. Fissa un coprifuoco digitale per supportare meglio il sonno ristoratore e non tenere il telefono accanto al letto. Invece di cercare il telefono come prima cosa al mattino, inizia la giornata con una breve meditazione, qualche esercizio, o una colazione lenta.
  7. Sii attento e curioso di quante volte prendi in mano il telefono durante la giornata semplicemente per noia. Invece di bombardare la tua mente con informazioni, usa queste opportunità per liberare la mente con un breve esercizio di respirazione. C'è anche un esercizio di consapevolezza che ti sfida a tenere il telefono mentre mediti sul tuo rapporto con esso, in modo che puoi recuperare il telefono come spunto per connetterti con te stesso, piuttosto che con le email o con i post dei social media.

 

 

 


Fonte: Brad Ridout, ricercatore e psicologo, Università di Sydney

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.