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Un vaccino anti Alzheimer non sarà disponibile a breve, ecco perché

Quasi 6 milioni di americani soffrono attualmente di morbo di Alzheimer (MA), una condizione irreversibile del cervello che causa perdita di memoria e menomazioni cognitive. Poiché la quantità di anziani aumenterà nei prossimi decenni, il numero dei casi di MA dovrebbe salire alle stelle.


Attualmente non esiste una cura o opzioni di trattamento per la condizione, per invertire i disturbi cognitivi causati dalla malattia. Questo potrebbe essere il motivo per cui le prime ricerche su un potenziale vaccino hanno ricevuto così tanta attenzione da parte dei media all'inizio di questa settimana.


Ricercatori dell'Università del New Mexico stanno lavorando allo sviluppo di un vaccino che potrebbe potenzialmente prevenire il MA. Il vaccino, che è stato recentemente testato sui topi, ha contribuito a eliminare i grovigli di proteine ​​nel cervello che possono causare il MA, secondo un nuovo studio pubblicato ai primi di giugno sulla rivista NPJ Vaccines.

 

 

Prime fasi di ricerca

Mentre queste scoperte offrono speranza, è troppo presto per sapere se e come il vaccino funzionerà negli esseri umani. Dopo tutto, i topi sono un po' diversi dalle persone. Secondo esperti sanitari, ci vorranno anni, forse addirittura decenni, prima di avere un vaccino pronto per l'uomo. E purché il vaccino funzioni davvero.


In passato, numerosi farmaci candidati per il trattamento del MA sembravano promettenti nelle prime ricerche, ma si sono rivelati inefficaci in test allargati. "Sebbene questa ricerca sia promettente, è troppo presto per emozionarsi. Qualsiasi beneficio umano derivante da questo vaccino è lontano molti anni, nel migliore dei casi", ha detto il dott. Alex Mroszczyk-McDonald, medico di famiglia del centro medico Kaiser Permanente Fontana.


Ci sono vari passaggi e difficoltà per ottenere un vaccino approvato e spesso ci vogliono decenni per assicurarsi che sia sicuro ed efficace, ha aggiunto. Attualmente, non esiste un farmaco per curare o rallentare il MA, anche se ce ne sono alcuni che trattano i sintomi.

 

 

Ecco come funziona il vaccino nei topi

Il candidato vaccino è stato progettato per colpire un tipo specifico di proteina - la tau patologica - che si trova in grandi quantità nel cervello di persone che hanno il MA. Sebbene la tau sia presente nel cervello di tutti, nel cervello delle persone con MA la proteina si accumula e si ritiene che causi un declino cognitivo.


"La proteina tau è presente nelle cellule cerebrali normali e sane, ma nel MA la proteina si accumula in modo anomalo in 'grovigli' che interferiscono con la segnalazione e la comunicazione del cervello", spiega la dott.ssa Verna R. Porter, neurologa e direttrice del programma di MA al Providence Saint John's Health Centre.


Il team di ricerca ha scoperto che, quando il vaccino veniva somministrato ai topi, il loro corpo sviluppava anticorpi che rimuovevano la proteina tau anormale dalla parte del cervello associata all'apprendimento e alla memoria. I topi sono stati poi messi alla prova in diversi puzzle labirintici. I roditori che hanno ricevuto il vaccino sono andati significativamente meglio di quelli che non hanno avuto il vaccino. I miglioramenti sono durati per mesi, hanno riferito i ricercatori.


Sebbene il vaccino abbia funzionato molto bene nei topi, anche in questo caso è importante ricordare che il successo in una sperimentazione sui topi non significa che aiuterà gli esseri umani: "Nello sviluppo di farmaci per MA, quello che vediamo in un animale è interessante, ma sappiamo che può non replicarsi negli esseri umani", ha detto il Dott. Marwan Sabbagh, direttore del Lou Ruvo Center for Brain Health della Cleveland Clinic.

 

 

L'Alzheimer è una malattia complessa e difficile da trattare

Secondo la Porter, l'esatta patologia alla base del MA rimane controversa. Alcuni scienziati ritengono che sia da incolpare un accumulo della proteina tau, mentre altri pensano che sia in gioco un altro meccanismo, come l'infiammazione: "Nonostante i notevoli progressi compiuti, non c'è ancora una completa comprensione della patologia di questa malattia", ha detto la Porter.


Gli esperti sanitari concordano sul fatto che è necessaria molta più ricerca per comprendere meglio la malattia per sviluppare un trattamento sicuro ed efficace. Se la proteina tau è, in effetti, la causa del MA, gli scienziati dovranno anche capire come portare questo vaccino alle persone prima che si verifichi un deterioramento cognitivo significativo che potrebbe benissimo essere irreversibile.


Gli scienziati stanno attualmente lavorando per identificare i primi biomarcatori diagnostici della malattia, ha spiegato la Porter: "Si ritiene che il MA sia una malattia molto più sfaccettata di quanto si pensa. Ciò rende più complesso lo sviluppo di un vaccino efficace negli esseri umani".

 

 

I vaccini precedenti erano troppo rischiosi

Questo non è il primo vaccino per il MA ad essere sviluppato. In effetti, molti scienziati hanno cercato di creare vaccini specificamente mirati ai grovigli tau negli ultimi anni, secondo il Dr. Peter Davies, direttore del Litwin-Zucker Center for Alzheimer’s Disease and Memory Disorders presso gli Istituti Feinstein e membro del Comitato Consultivo medico e scientifico dell'Alzheimer’s Foundation of America


Due dei vaccini sono nelle prime fasi di studi clinici sull'uomo. Altri hanno dovuto essere esclusi perché hanno causato effetti collaterali pericolosi, come un rigonfiamento del cervello, nei pazienti. "Molte persone ritengono che in questo campo i vaccini attivi potrebbero essere troppo rischiosi e che cercare di indurre il corpo a produrre anticorpi, invece di introdurli, è molto più sicuro", ha detto Davies.

 

 

Tempo di attesa lungo

Ci vorranno anni prima che facciamo un vaccino per gli umani. Il gruppo di ricerca dell'Università del New Mexico prevede di ottenere finanziamenti per creare un vaccino che possa essere testato e che si spera possa essere usato terapeuticamente negli esseri umani.


Il processo può costare milioni di dollari e richiedere decenni, secondo l'Università del New Mexico. Tuttavia, qualsiasi nuovo farmaco è entusiasmante, afferma Sabbagh, e i risultati dello studio indicano che il vaccino merita assolutamente di essere esplorato.

 

 

 


Fonte: Healthline (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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