Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Demenza e suicidio: è il meglio che possiamo fare?

Parlo di demenza con molte persone; questa è una conseguenza naturale del mio lavoro. Una minoranza corposa di queste persone afferma che se avessero la diagnosi di demenza, prenderebbero in considerazione il suicidio. Dato che le persone ci stanno pensando, penso che dovremmo parlarne meglio.


Alcuni potrebbero cercare aiuto medico per morire, se sviluppano la demenza. Sfortunatamente, questo non funziona oggi negli Stati Uniti ed è improbabile che lo farà nel breve periodo. Perché? Tutti gli stati degli Stati Uniti che hanno leggi che consentono l'aiuto medico per morire, usano lo stesso statuto modello, che include un equilibrio di diritti e protezioni.


I medici possono assistere solo chi ha la piena capacità cognitiva e al massimo 6 mesi di vita. Con la demenza, se hai capacità decisionale, hai più di 6 mesi di vita. Se hai meno di 6 mesi, sei nelle fasi finali e non hai capacità decisionale. Queste leggi escludono in modo efficace qualsiasi tentativo di dare assistenza medica legale nel morire per una persona con demenza.


Poiché questo è l'unico approccio legislativo che è stato approvato negli Stati Uniti, è improbabile che altri Stati che cercano di approvare leggi a sostegno dell'aiuto medico nella morte possano differire dal modello di successo. In breve, è improbabile che l'aiuto medico nella morte emerga negli Stati Uniti come opzione per le persone con demenza.


Altri hanno in programma di farlo da soli senza l'aiuto di un medico, e alcuni ci riusciranno. Ci sono evidenti difetti in questa strategia. Quanto prima agisci, tanto più buon tempo perdi. Più a lungo si aspetta, più si rischia di fallire a causa di problemi cognitivi.


Ma le mie riserve sul suicidio e la demenza sono più profonde delle osservazioni sulla strategia. Odio davvero l'idea che le persone sentano di non avere nessun'altra buona opzione. Per questo argomento, anni fa, la gente si sentiva allo stesso modo riguardo al cancro, o all'AIDS. Malattie così terribili, nessuna cura in vista. Perché stare in giro solo per soffrire?


Abbiamo fatto molta strada per rassicurare quelli con cancro e AIDS che c'è ragione di sperare, che c'è un trattamento - sebbene non necessariamente una cura - e che si può vivere una vita ricca e soddisfacente anche con queste malattie. Mi piacerebbe che lo stesso fosse vero per la demenza.


Riconosco che non abbiamo una cura per la demenza. Peggio ancora, non mi aspetto che l'avremo in tempo per i baby boomer. C'è l'assistenza, però, e un'assistenza che può dare supporto a una vita degna di essere vissuta.


Troppe poche persone hanno accesso a tale assistenza e non abbiamo fatto un lavoro sufficiente per creare meccanismi di ricerca, di politica e di pagamento che possano portare una buona assistenza, con una vasta gamma di opzioni, a tutti coloro che ne hanno bisogno.


Ma parte del motivo per cui non abbiamo fatto progressi sufficienti nel creare e fornire assistenza è questo affarismo del panico, questa specie di sporgenza psicologica che salta fuori non appena pensiamo alla demenza. Se pensiamo che non c'è alcuna possibilità di ottenere aiuto, è improbabile che lo cerchiamo e che lo troviamo.


Mi piacerebbe cambiare il modo in cui pensiamo alla demenza. Molte persone, quando parlano della demenza, descrivono la persona nella fase finale: legata al letto, incontinente, muta, sofferente, un peso per la famiglia. Questo potrebbe essere esatto in alcuni casi alla fine e dobbiamo fare di più per assicurarci che la morte con demenza sia senza dolore.


Ma questa immagine dello stadio finale è una falsa immagine della stragrande maggioranza delle persone con demenza. Una foto migliore e più accurata sarebbe quella dell'anziano che ieri ti ha salutato al supermercato, o alla persona accanto a te nelle funzioni religiose o alla festa di compleanno di famiglia.


La maggior parte delle persone con demenza si trova nelle prime fasi e vive a casa, nella propria comunità. I nostri pensieri sulla demenza sarebbero molto più utili se ci concentrassimo su questa persona, ancora in piedi, e lavorassimo sui modi di aiutarla a godersi una vita sicura e felice.


Cosa vorresti tu? Come puoi aiutare a creare il tipo di assistenza che consente un equilibrio tra sicurezza e libertà? Per fare un esempio, sento spesso menzionare l'incontinenza come l'ultima umiliazione legata alla demenza. Ma questo è un problema di ingegneria, non un fallimento morale. Perché non abbiamo migliori pannolini per adulti: più piccoli, più affidabili, più facili da usare, meno infantili? È un mercato enorme e in crescita. Potremmo lavorare su questo.


Le persone buone e intelligenti stanno infatti lavorando su molti aspetti della demenza, cercando di affrontarli uno per uno e poi collettivamente, per vedere come migliorare la vita con la demenza. Ci sono milioni di persone con demenza e milioni di altre persone svilupperanno questa malattia. È tempo di vedere come possiamo rendere la demenza migliore possibile, ogni giorno.

 

 

 


Fonte: Tia Powell MD, dirige il Centro di bioetica Montefiore Einstein ed è l'autrICe di Dementia Reimagined: Building a Life of Joy and Dignity from Beginning to End.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.