Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sette modi per evitare o ritardare la demenza

Un over-65 ogni 14 in Gran Bretagna svilupperà la demenza e, anche se non c'è alcuna cura, le prove scientifiche dimostrano che ci sono diversi modi per scongiurarla.

 

1. Tieni controllato il peso

Tra i maggiori fattori di rischio per la demenza vi sono il diabete e l'obesità nella mezza età, che può raddoppiare le probabilità di demenza in vecchiaia. Sono stati trovati anche legami tra pressione elevata, livelli alti di colesterolo e rischio di demenza, sebbene questi non siano conclusivi. Monitorare il peso e la salute cardiovascolare nella mezza età potrebbe ridurre notevolmente la probabilità di demenza.

 

2. Non fumare

Il cervello può essere danneggiato dalle conseguenze a lungo termine del fumo pesante. Gli scienziati hanno scoperto che il fumo aumenta il rischio di declino cognitivo in età avanzata, e uno studio ha dimostrato che le persone di mezza età che fumavano più di due pacchetti al giorno avevano un rischio di demenza più che doppio in età avanzata.

 

3. Resta attivo

Numerosi studi hanno dimostrato che un'attività fisica, regolare e vigorosa (e in alcuni casi anche un lieve esercizio come il cammino), può preservare le tue facoltà in età avanzata. Rimanere attivi è particolarmente importante per gli anziani; studi hanno scoperto che le persone anziane che avevano iniziato un regolare programma di esercizi, avevano una migliore funzione cognitiva. Tuttavia, i più giovani dovrebbero evitare gli sport in cui sono soggetti a ripetuti traumi cranici, come il pugilato o addirittura il calcio. C'è una crescente evidenza che anche traumi moderati aumentano il rischio di sviluppare alcune forme di demenza.

 

4. Fai allenamento cognitivo

Le persone con più anni di istruzione scolastica e universitaria sono noti per avere un minor rischio di demenza, ma c'è la prova che tutti possono ridurre tale rischio provando cose nuove quando invecchiano. Si ritiene che intraprendere nuovi hobby, imparare nuove abilità e partecipare ad attività intellettuali quotidiane, come fare cruciverba, abbiano effetti neuroprotettivi.

 

5. Resta socievole

Mantenere le attività sociali invecchiando, come andare al club o fare volontariato, ha dimostrato un effetto protettivo contro la demenza. Studi hanno dimostrato che gli individui che mantengono una rete sociale più grande in età avanzata tendono ad avere migliori funzioni cognitive e un rischio ridotto di declino cognitivo.

 

6. Adotta la dieta mediterranea

Gli scienziati non hanno ancora chiarito del tutto come vari nutrienti, vitamine e gruppi di alimenti influenzano il rischio di demenza. Tuttavia, ci sono stati alcuni studi incentrati sulla dieta mediterranea - che consiste in poca carne, e un'enfasi su cereali integrali, frutta, verdura, pesce, noci e olio d'oliva - che suggeriscono che può ridurre il rischio di demenza, probabilmente prevenendo l'ipertensione.

 

7. Mantenere schemi normali di sonno

I disturbi del sonno, ad esempio l'insonnia cronica, sono stati collegati ad un aumento del rischio di declino cognitivo in età avanzata. L'adozione di misure per affrontare eventuali problemi di sonno potrebbe ridurre le possibilità di contrarre la demenza. Tuttavia, gli scienziati continuano a non capire esattamente come il sonno disturbato possa contribuire alla condizione e se determinati schemi di sonno disfunzionali siano più rischiosi di altri.

 

 

 


Fonte: David Cox in The Guardian (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.