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Qual è la prima cosa da fare alla diagnosi di Alzheimer di un proprio caro?

Una diagnosi di Alzheimer cambia la vita sia per gli individui con la diagnosi che per le loro famiglie.


L'individuo che ha appena avuto la diagnosi dovrebbe chiedere al medico di spiegare chiaramente la diagnosi specifica dell'Alzheimer, lo stadio della malattia e cosa aspettarsi in futuro. Se il medico curante non ha intenzione di gestire la cura, allora bisogna decidere chi sarà il medico primario.


Anche se, tra le prime 10 cause di morte, l'Alzheimer è l'unica malattia che non ha prevenzione, manutenzione o cura, ci sono interventi che possono aiutare ad alleviare alcuni sintomi, che devono partire al più presto per assicurare il massimo beneficio. L'individuo ha anche il tempo di fare piani per il futuro, può scegliere di partecipare a studi clinici sui farmaci e può trarre benefici dai servizi di assistenza e supporto.


La cosa più importante da fare dopo la diagnosi è informarsi sulla malattia, attraverso la lettura, la partecipazione a corsi o incontri, ed essendo molto proattivi sull'assistenza per mettere tutti a proprio agio con un piano d'azione specifico.


I servizi di supporto sono di vitale importanza nella gestione delle cure, per l'individuo che ha avuto la diagnosi e per il caregiver. Entrambe le parti dovrebbero cercare gruppi di sostegno, esplorare i programmi per la qualità della vita e sviluppare una rete di familiari e amici per evitare la solitudine e l'isolamento.


La consulenza può essere efficace, soprattutto all'inizio, per condividere con altri le paure e le emozioni. C'è una serie di neuropsicologi, psichiatri, consulenti familiari e operatori sociali che potrebbero facilitare tali sessioni. Il medico di assistenza primaria o i servizi di Alzheimer possono raccomandare gli operatori sanitari per risolvere questioni specifiche.


Le istituzioni religiose offrono un sostegno spirituale attraverso la guida del clero e degli altri membri esperti della comunità nel cammino della malattia.


L'individuo che ha appena avuto la diagnosi di Alzheimer ha bisogno soprattutto di grande sostegno dalla famiglia e dagli amici, e tutti devono praticare due principi: chiedere aiuto e accettare aiuto.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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